Congedo straordinario per legge 104: posso andare dal parrucchiere o da un’amica?

Per la corretta fruizione del congedo straordinario i beneficiari devono rispettare una serie di vincoli, necessari per assicurare assistenza costante al disabile.

I lavoratori dipendenti che si occupano di un familiare disabile grave possono richiedere il congedo straordinario e assentarsi per due anni dal lavoro.

congedo straordinario
Cosa si può fare durante l’utilizzo del congedo straordinario? – InformazioneOggi.it

Allo stesso tempo, continuano a percepire la normale retribuzione per mezzo di un’indennità e hanno diritto al versamento dei contributi figurativi.

Tutte queste garanzie hanno lo scopo la conciliazione dello svolgimento dell’attività lavorativa con il dovere di assistenza ed evitare, così, che un soggetto bisognoso di cure costanti ne resti privo.

Bisogna, tuttavia, ammettere che accudire un disabile grave è un’attività tutt’altro che semplice, perché comporta dei sacrifici e dei compromessi. Per questo motivo, anche i caregivers hanno la possibilità di ritagliarsi, durante la fruizione del periodo di congedo, dei momenti per se stessi, da dedicare allo svago e alle attività personali.

Ci sono, però, delle regole da seguire e degli accorgimenti da rispettare per evitare la sospensione del congedo o, addirittura, il licenziamento.

Congedo straordinario: ci si può allontanare dall’abitazione del disabile?

Una Lettrice ha inviato il seguente quesito:

Salve, sto usufruendo dei 24 mesi della Legge 104 per assistere mia madre, con la quale convivo. Vorrei sapere se posso allontanarmi da casa una volta a settimana, quando mia madre è seguita da altra persona, per andare a fare una passeggiata con un’amica o dal parrucchiere. Insomma, possono dedicare del tempo esclusivamente a me stessa? Grazie“.

Coloro che assistono un familiare disabile grave e beneficiano del congedo straordinario possono assentarsi per qualche ora per svolgere faccende personali?

Sul punto, purtroppo, la normativa non è molto chiara perché non prevede esplicitamente dei limiti e non specifica per quanto tempo debba essere garantita la cura.

La circostanza che sia richiesto il requisito della coabitazione con il disabile grave, tuttavia, presuppone che quest’ultimo non possa essere lasciato solo.

La legge non elenca quali sono le attività ammesse e quali quelle vietate e, per questo motivo, è intervenuta la giurisprudenza.

Per i giudici, sono lecite tutte le attività correlate al dovere di cura, ad esempio recarsi dal medico oppure andare a fare la spesa per preparare da mangiare all’assistito. È, infatti, essenziale tutelare sempre l’interesse del disabile.

Bisogna, dunque, affidarsi al buonsenso, anche perché la giurisprudenza è abbastanza rigida sulla questione. Più volte la Corte di Cassazione ha dichiarato legittimo il licenziamento di un dipendente che ha destinato alcune ore di permesso alle proprie esigenze personali, non correlate alla cura del disabile.

I Giudici hanno condannato dipendenti che, durante il congedo straordinario o i permessi 104, sono andati in vacanza oppure fuori a cena con amici o, ancora, dall’estetista o dal parrucchiere, anche solo per poche ore. Non basta, dunque, dedicare la maggior parte del tempo all’assistenza del disabile.

Attenzione, perché i datori di lavoro potrebbero sempre disporre dei controlli, per accertare che l’utilizzo dei benefici concessi dalla Legge 104 avvenga in maniera corretta.

Per dubbi o chiarimenti può inviare una mail al seguente indirizzo: esperto.informazioneoggi@gmail.com

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