Quando pensi di esserti messo la pandemia alle spalle, ecco che gli esperti parlano di nuove varianti Covid.
La maggior parte degli specialisti sanitari non raccomanda per il momento nuovi obblighi, anche se alcuni chiedono ancora la restituzione delle mascherine nei luoghi sensibili e affollati. Alcuni lo indossano ancora in certi posti, altri non riescono a immaginare di rimetterlo. Mentre il Paese registra un lieve aumento dei contagi da Covid-19, il ministro della Salute non esclude di rendere nuovamente obbligatorio l’uso della mascherina in caso di necessità ma soprattutto chiede la “banalizzazione”.
Non appena presentiamo sintomi o entriamo in contatto con persone vulnerabili, dovremmo prendere il riflesso di indossare la mascherina protettiva. Alcuni medico di rianimazione gradirebbero che la mascherina diventi nuovamente obbligatoria nei luoghi più sensibili: “negli ospedali, sui trasporti quando sono affollati o negli spettacoli con un gran numero di persone”.
Anche se non c’è motivo di preoccuparsi al momento “perché il virus circola poco e provoca infezioni, il più delle volte forme benigne“. Tuttavia bisogna rimanere vigili nei confronti delle persone vulnerabili. Siamo stati spesso sorpresi da questo maledetto virus quindi dobbiamo fare attenzione.
Nuove varianti COVID: ci dobbiamo preoccupare?
Alcuni mesi fa è stato revocato l’obbligo di indossare mascherine negli ospedali. Anche se non si è verificata alcuna catastrofe quando questo obbligo è stato revocato, bisogna comunque rimanere vigili. E laddove il virus dovesse circolare di più bisognerà reimmettere il suddetto obbligo, ma per il momento questo non è indicato nella maggior parte degli ospedali.
Tutto dipenderà molto dalla soglia del numero di casi ogni 100.000 abitanti all’inizio dell’anno scolastico, che oggi è intorno a 15 mentre la soglia di allerta è fissata a 50. In ogni caso, indossare la mascherina, quando necessario, è un gesto di responsabilità e aiuto importante per ridurre l’epidemia aggiunge.
Senza dimenticare l’importanza della prevenzione, soprattutto per i soggetti più fragili. Per l’autunno è prevista anche una nuova campagna di vaccinazione, rivolta alle persone più a rischio come gli over 65, gli immunocompromessi o le donne incinte.
L’individuazione di nuove varianti del virus, notizia degli ultimi giorni, non dovrebbe destare preoccupazione anche se in presenza di sintomi è bene adottare tutte le misure (ormai note) di prevenzione del contagio.
Febbre, tosse, mal di gola e stanchezza sono i sintomi più comuni. In loro presenza è opportuno tutelare i più fragili, in modo autonomo e responsabile. Così facendo si potranno evitare nuovi picchi nei contagi.