La riforma fiscale è ricca di nuove regole e tante novità come il possibile addio all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Con il decreto legge numero 193 del 2016 Equitalia cede il passo all’Agenzia delle Entrate Riscossione che, come il precedente ente, svolgerà la funzione di agente di riscossione su tutto il territorio nazionale.
Un passo successivo sarà regolamentato dalla recentemente legge fiscale che prevede l’accorpamento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione con l’Agenzia Entrate. Il tutto per rendere la riscossione dei tributi più veloci.
La legge fiscale numero 111 del 2023 prevede il riordino della procedura della riscossione delle cartelle esattoriali. Lo scopo è aumentarne l’efficienza e semplificarne le procedure. Infatti, l’attuale sistema di riscossione dei tributi avviene nel seguente modo: l’Agenzia delle Entrate emette la cartella esattoriale che poi sarà riscossa dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Spesso, a causa dell’elevato numero di pratiche, ci sono ritardi ed è per questo motivo che la nuova legge fiscale prevede uno spostamento delle attività di riscossione dall’Agenzia delle Entrate Riscossione all’Agenzia delle Entrate. In questo modo la notifica delle cartelle esattoriali sarà più veloce: entro nove mesi dalla trasmissione dell’avviso.
Inoltre, la riforma fiscale prevede anche l’estensione dell’accertamento esecutivo in quei settori che fino a oggi erano esclusi. Ad esempio, come sulle imposte indirette sui trasferimenti oppure sui controlli automatizzati delle dichiarazioni tributarie. Di conseguenza, potrebbe cambiare anche la validità della cartella esattoriale, attualmente di un anno.
Un tale cambiamento porterà anche a una più stretta collaborazione tra banche e Agenzia delle Entrate, soprattutto per quanto riguarda il pignoramento dei conti correnti. Ovviamente, saranno sempre salvaguardati i diritti dei contribuenti, in modo che la fiducia tra i cittadini e le istituzioni siano sempre rispettata.
In pratica, l’Agenzia delle Entrate avrà accesso immediato alle informazioni finanziari dei contribuenti, ma non ci sarà un prelievo automatico del debito. Il controllo finanziario servirà solo a verificare la disponibilità di denaro sul conto da pignorare così da decidere la somma esatta che l’agente di riscossione dovrà prelevare.
Un’altra novità riguarda il tempo per saldare i debiti con il fisco: da un limite di 72 rate mensile diventeranno 120. Insomma, si tratta di novità che renderanno il sistema fiscale più trasparente e le riscossioni e i rimborsi più veloci.
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