È iniziata l’era ‘dell’ebollizione globale’, cosa significa l’allarme lanciato dall’OMS

Ebollizione globale è un termine che ci dà un’idea abbastanza inquietante di cosa potrebbe aspettarci al varco.

Negli ultimi giorni le dichiarazioni sulla crisi climatica si sono fatte più intense e se ne evince una cosa sola: non c’è più tempo e dobbiamo subito agire, altrimenti vivremo in un inferno.

cos'è l'era dell'ebollizione globale
Siamo davvero vicini alla fine della razza umana – InformazioneOggi.it

Tra parole altisonanti, allarmi, minacce e immagini di vulcani, fuochi, incendi e corsi d’acqua prosciugati, non può che venire in mente proprio il dantesco luogo.

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita

Tutti ricordiamo certamente le ore trascorse a studiare la Divina Commedia, che ci regala ancora perle di cultura e saggezza inestimabili. Il linguaggio usato recentemente da Guterres, a capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e di altri personaggi illustri è comunque di pari impatto. Ma cosa significa che siamo entrati in un’era “di fuoco”? Ecco le ipotesi degli esperti.

Non più riscaldamento globale, l’asticella si è alzata, siamo nell’era dell’ebollizione globale

La graticola, ormai, non è più qualcosa di riservato ai pic-nic estivi. Oggi siamo noi esseri umani a doverci aspettare una “cottura a puntino”.

ebollizione globale o terrorismo mediatico
Cambiamento climatico o terrorismo mediatico? Informazioneoggi.it

Secondo le ultime dichiarazioni rilasciate dall’ONU ma anche da altri organismi e agenzie competenti, luglio 2023 è stato il più caldo degli ultimi 25 mila anni. A meno che non arrivi una mini glaciazione, sempre il mese di luglio è destinato a battere tutti i record battuti fino ad adesso.

Scorrono notizie di temperature oltre i limiti sopportabili, come i 52 gradi della Death Valley, o gli oltre i 52 registrati in Cina, Paesi che comunque si caratterizzano da climi desertici, e dei 47 gradi registrati in Sicilia e i 48 in Sardegna. Forse dovremmo cominciare a preoccuparci seriamente? Secondo Guterres, sì, e non è tutto.

Se fino ad ora il surriscaldamento globale era avanzato “lentamente”, da un giorno all’altro è arrivata l’ebollizione globale, una condizione che sta agendo ancora più in fretta. E la soluzione, sempre secondo gli esperti, è agire drasticamente sulle azioni umane, che sarebbero le uniche responsabili del disastro.

L’appello ai leader, d’altronde, è chiaro e semplice: devono agire al più presto, senza più rimandare.

A sentire per intero le dichiarazioni di Guterres sembra proprio che siamo di fronte ad un’imminente apocalisse. Ma forse dovremmo fermarci un attimo e attingere a tutte le informazioni esistenti al momento.

Sono oltre 100, ad esempio, i Premi Nobel che hanno lanciato un appello affinché si valutassero correttamente i dati delle previsioni climatiche.

Gli incendi, avvenuti nei giorni scorsi in Sicilia, sono opera di piromani e non delle temperature estreme di questi giorni.

Come per molte altre cose, insomma, forse la via di mezzo è quella giusta. Il terrorismo mediatico è una realtà conclamata, così come il disinteresse verso l’ambiente. Con la giusta coerenza, volontà politica e crescita culturale forse potremo evitare l’inferno che davvero ci aspetta, se non riconsideriamo le vere priorità di tutti gli esseri viventi.

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