Allarme in spiaggia, pericolo alga tossica: ecco come si riconosce

Spesso nei mari italiani vige il divieto di balneazione per la presenza di alghe velenose, ma come riconoscerle?

L’alga tossica è un problema che si presenta ciclicamente nei mari italiani e che rischia di rovinare le vacanze agli ignari turisti se non riconosciuta per tempo.

alga velenosa
Come riconoscere le alghe velenose? – Informazioneoggi.it

Quest’anno sono stati numerosi gli allarmi per la presenza dell’Ostreoposis ovata nei mari italiani, attualmente tutti rientrati. Tuttavia non è da escludersi che la microalga possa tornare a disturbare le vacanze degli italiani.

Per scongiurare ogni rischio è quindi bene essere preparati a riconoscerla in mare ma sopratutto a identificare i sintomi qualora ci si entri in contatto.

Alga tossica, come riconoscerla e quali sono i sintomi che provoca

Le alghe tossiche prediligono come habitat le acque calde è quindi più facile che si trovino nei mari tropicali. Tuttavia l’aumento delle temperature registrato nel Mar Mediterraneo ha fatto sì che si venisse a modificare l’ecosistema del nostro mare. Non solo con la presenza della microalga ma anche con lo sviluppo di specie animali e vegetali mai viste prime.

L’alga sembrerebbe essersi affacciata per la prima volta nei nostri mari nel 1998 quando venne registrata in Toscana, da allora le segnalazioni sono divenute sempre più frequenti anche in altre regioni, come il Lazio, la Sicilia e la Puglia.

alga velenosa moria pesci
Alghe tossiche anche per i pesci – Informazioneoggi.it

Esistono alcune condizioni meteorologiche e ambientali che favoriscono la presenza di questa alga:

  1. Alta pressione atmosferica;
  2. La presenza di macro alghe;
  3. Ridotto scambio idrico;
  4. Un mare calmo (per un periodo di almeno due settimane);
  5. Elevato irradiamento solare;
  6. Temperatura alta dell’acqua (superiore o uguale a 25°).

Riconoscerla a occhio nudo

Purtroppo l’alga tossica è invisibile all’occhio nudo è quindi molto difficile riuscire a individuare la sua presenza in mare. Tuttavia è bene prestare attenzione quando si crea sulla superficie dell’acqua una patina opalescente circondata da una sorta di schiuma.

Si potrebbe notare poi una sostanza gelatinosa nell’acqua che diventa simile a una pellicola marrone in prossimità degli scogli. Inoltre è bene prestare attenzione alle specie vegetali e animali presenti in acqua. La microalga causa infatti sofferenza in cozze, ricci, stelle di mare, molluschi e granchi. Provoca infatti lesioni o moria di massa in molti animali acquatici.

L’alga presenta infatti una tossina estremamente tossica, l’ovatossina che viene  depositata sul fondale, sulle altre alghe e sulle rocce.

Cosa provoca nell’uomo?

Il cambiamento climatico ha fatto sì che nei nostri mari aumentasse la presenza di specie animali e vegetali insoliti per il nostro ecosistema marino, come lo squalo elefante segnalato in Spagna.

Alcuni dei nuovi arrivati possono provocare gravi danni anche nell’uomo. In particolare modo il contatto con l’alga tossica può generare varie problematiche.

Il contagio non avviene a contatto con l’alga ma attraverso l’inalazione delle tossine rilasciate nell’acqua e poi trasportate dal vento. Tra i sintomi più comuni del contagio troviamo: febbre alta, tosse, mal di gola, starnuti, aumento della lacrimazione, emicrania, prurito, asma e difficolta respiratorie. In taluni casi può causare anche spasmi muscolari, diarrea e vomito.

Nei casi meno gravi basta allontanarsi dalla spiaggia per vedere un miglioramento de sintomi, tuttavia i fastidi dovrebbero sparire nel giro di 24-48 ore. Nel caso contrario sarà meglio presentarsi al Pronto Soccorso di zona per avere una migliore assistenza.

 

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