Pensioni minime: l’attesa infinita dell’aumento a 600 euro si prolunga, cosa sta succedendo

L’attesa per l’aumento fino a 600 euro delle pensioni minime continua. I titolari di trattamenti con più di 75 anni dovranno aspettare ancora.

L’INPS ha ritardato ulteriormente l’erogazione dell’incremento delle pensioni minime stabilito dal Governo Meloni.

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Adobe Stock (InformazioneOggi.it)

La Legge di Bilancio 2023 ha rivisto il meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il 2023 e il 2024. Il fine è aumentare l’importo dell’assegno per i pensionati dai redditi bassi. In generale, la perequazione è pari al 100% solamente per i trattamenti pari o inferiori a quattro volte il minimo. Corrisponde all’85% per i trattamenti fino a cinque volte il minimo, al 53% fino a sei volte e al 47% fino a otto volte. Scede al 37% per le pensioni fino ad otto volte il minimo e al 32% fino a dieci volte.

Il Governo ha stabilito, poi, una comune rivalutazione del 7,3% più un aumento del 1,5% per i pensionati over 75 (arrivando, così, all’8,8%). Significa assegni pari a 600 euro per il 2023. Ad oggi, però, l’ulteriore aumento percentuale dell’1,5% non è ancora stato applicato.

Pensioni minime e rivalutazione

L’INPS ha aumentato dal 1° gennaio le pensioni fino a quattro volte il minimo nella misura del 7,3%. Dal 1° marzo ha, poi, proceduto con l’incremento degli altri trattamenti più alti secondo la percentuale di rivalutazione spettante. Sempre da marzo l’ente ha cominciato l’erogazione degli arretrati da gennaio 2023. 

Arriviamo ad aprile. L’ente della previdenza sociale ha comunicato gli importi delle pensioni minime da rivalutare ma non ha contemporaneamente riferito la mensilità di inizio dei versamenti. Significa che l’adeguamento straordinario non si sa con precisione quando verrà applicato. Si pensa e si spera a breve. Quando arriveranno i 600 euro saranno, comunque, corrisposti anche gli arretrati.

Nel 2024 nuovo aumento

I pensionati percettori di trattamento minimo sono in attesa del rialzo dagli attuali 563 ai 600 euro (se over 75). Tale somma si lega all’incremento dell’1,5% deciso dal Governo Meloni per il 2023. Nel 2024, poi, arriverà un ulteriore aumento dell’assegno pensionistico.

Per le pensioni di importo inferiore o pari al trattamento minimo INPS, infatti, la Legge di Bilancio 2023 prevede un incremento di 2,7 punti percentuali nel 2024. Significa che tutti i pensionati sotto i 75 anni potranno prendere circa 580 euro a partire dal primo mese del nuovo anno.

Per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione crescente registrate nel corso del 2022 e del 2023, poi, la rivalutazione eccezionale da gennaio 2023 a dicembre 2024 spetterà anche per la tredicesima mensilità erogata nel mese di dicembre.

Puntualizzazione sul beneficio

L’aumento delle pensioni minime verrà riconosciuto con riferimento all’importo della pensione lorda complessiva corrisposta ogni mese (come detto inclusa la tredicesima). Bisogna considerare escluse dalla base del calcolo le prestazioni

  • fiscalmente non imponibili,
  • di carattere assistenziale,
  • a carattere facoltativo,
  • di accompagnamento a pensione.
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