Kimi Raikkonen e lo storico soprannome: ecco perché lo chiamano Iceman

Uno dei piloti più amati della storia recente della F1 è Kimi Raikkonen, che ha un soprannome molto curioso. Eccone il motivo.

La F1 ha recentemente dovuto rinunciare a Kimi Raikkonen, ritiratosi alla fine del 2021 dopo una carriera iniziata vent’anni prima. Il nativo di Espoo, campione del mondo 2007, ha scritto la storia di questo sport e della Ferrari, correndo per la Rossa per ben 8 stagioni, facendo vivere enormi emozioni.

Raikkonen (ANSA)
Raikkonen ed il motivo del suo soprannome (ANSA)

Una delle caratteristiche di Raikkonen e la sua grande freddezza, che gli è valsa anche un soprannome molto speciale e curioso. Ecco, dunque, come viene chiamato il finlandese e tutte le motivazioni che sono alla base di questo soprannome. Siamo sicuri che la risposta vi sorprenderà e tanto.

Raikkonen, ecco perché lo chiamano in questo modo

Kimi Raikkonen è da sempre soprannominato Iceman, vale a dire l’uomo di ghiaccio, come era anche scritto sul suo casco durante le gare. Il motivo è molto semplice, visto che il suo sguardo non lascia trasparire emozioni, come un vero e proprio uomo delle nevi finlandese.

Il campione del mondo 2007 è nato il 17 ottobre del 1979 ad Espoo, nei pressi di Helsinki, e da giovane ha manifestato non troppo presto la sua passione per le corse. Dopo varie esperienze, Kimi debuttò in F1 nel 2001 con la Sauber, grazie ad una superlicenza speciale che gli venne fatta fare dal proprietario del team, lo svizzero Peter Sauber, che dovette fare carte false per farlo ammettere al mondiale.

I suoi risultati furono subito ottimi, convincendo Ron Dennis ad ingaggiarlo alla McLaren-Mercedes già nel 2002, al posto di Mika Hakkinen ed al fianco di David Coulthard. La prima vittoria arrivò nel 2003 in Malesia, in un anno in cui arrivò a soli due punti dalla vittoria del titolo mondiale, sfumato all’ultima gara di Suzuka a vantaggio della Ferrari di Michael Schumacher.

Raikkonen soffrì molto del 2004 a causa di una vettura poco competitiva e non affidabile, vincendo comunque in Belgio, ed il 2005 fu un’altra grande occasione sfumata. Nonostante le sette vittorie, Kimi dovette arrendersi alla Renault di Fernando Alonso, visto che la sua velocissima McLaren lo lasciò a piedi un’infinità di volte per guasti tecnici.

Dopo un 2006 interlocutorio e concluso senza vittorie, arrivò il momento del passaggio alla Ferrari in un magico 2007. In Australia, al debutto in Rosso, il nativo di Espoo ottenne la pole position, il giro più veloce e la vittoria, non facendo affatto rimpiangere il ritirato Schumacher, che gli aveva lasciato il sedile.

La stagione fu complessa per la prima parte, con le McLaren di Alonso e Lewis Hamilton che erano spesso più veloci ed affidabili, ma dalla Francia in poi, partì una rimonta storica. Dopo essere finito a -26 dal britannico, il finnico ricucì lo strappò in modo imperioso, arrivando a giocarsela all’ultima gara di Interlagos.

Grazie al problema tecnico che colpì Hamilton, Kimi divenne campione del mondo, risultato che poi non è più riuscito a ripetere, ma che di certo non toglie magia all’impresa di quella stagione. Ad oggi, il finlandese resta l’ultimo iridato della Ferrari, ed è un personaggio che è stato un peccato mortale perdere.

Un personaggio che manca tanto alla F1

Kimi Raikkonen ha recentemente dichiarato che è contento di essersi ritirato dalla F1, che non è più quella di un tempo e piena di cose che non c’entrano nulla con lo sport. Obiettivamente, è molto difficile dargli torto, visto quello che sta accadendo in questi ultimi tempi, sotto la folle gestione di Stefano Domenicali e di Liberty Media.

Il finlandese ha detto basta alla fine del 2021, dopo tre stagioni all’Alfa Romeo Racing. Il campione del mondo 2007, ultimo iridato con la Ferrari, aveva una personalità tutta sua, con quel modo di fare da puro nordico, che non lasciava quasi mai trasparire le proprie emozioni. Questo, nel tempo, lo ha reso comunque un personaggio, uno dei pochi che era rimasto ad uno sport fatto da persone ormai quasi tutte omologate tra di loro.

L’addio alla F1 di Iceman è stato un gran dispiacere, ed è bello ogni tanto vederlo ancora in pista, come ha fatto di recente in Nascar. La speranza di vederlo sempre di più in pista è sempre viva in tutti noi, anche se con la F1 ha ormai chiuso per sempre come ha già detto più volte.

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