APE sociale e non solo, quando è possibile anticipare la pensione

L’APE sociale permette di accedere prima alla pensione senza aspettare l’età anagrafica prevista per quella di vecchiaia.

Si tratta di un’opportunità che riguarda i soggetti che hanno almeno 63 anni di età e un’anzianità contributiva compresa tra i 30 e 36 anni.

Inoltre, bisogna trovarsi nelle condizioni prevista dalla normativa.

Pensione APE Sociale
Pensione APE Sociale – InformazioneOggi

La Legge di bilancio (art. 1, comma 288 e 289) ha prorogato il periodo di sperimentazione dell’Ape sociale fino al 31 dicembre 2023.

Per la suddetta misura possono accedere quattro categorie specifiche di lavorati. Analizziamo i requisiti nel dettaglio.

APE sociale: scadenze da rispettare per accedere alla pensione

I soggetti che possiedono i requisiti necessari per l’Ape sociale devono trasmettere la domanda all’INPS entro le date di scadenza ben precise.

Tali per l’anno 2023 sono le date del 31 marzo o del 15 luglio.

Per quanto riguarda le domande presentate oltre i termini sopraindicati e, in ogni caso, entro il 30 novembre saranno prese in considerazione solo se ci sono le risorse finanziarie rimanenti.

Modalità di presentazione dell’ APE sociale

La domanda di Ape Sociale deve essere presentata telematicamente sul sito INPS, accedendo con le proprie credenziali o in alternativa mediante gli istituti di patronato.

A seguito dell’accesso bisogna cercare sulla barra degli strumenti “Pensione e Previdenza” e selezionare il servizio “APE Sociale- Anticipo pensionistico- Domanda”.

Successivamente è necessario inserire i dati anagrafici e i recapiti telefonici e le modalità di pagamento, che possono essere mediante:

– conto corrente postale o bancario;

– libretto postale;

– in contanti (non oltre all’importo dei 1mille euro).

Nella fase di completamento della domanda è necessario selezionare la tipologia di beneficiari di appartenenza.

Requisiti per i soggetti che vogliono chiedere l’APE sociale

L’Ape sociale può essere ottenuta dai lavoratoti residenti in Italia iscritti all’ AGO, Assicurazione Generale Obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa e alla Gestione Separata INPS che al momento dell’accesso al beneficio:

  • possiedono minimo 63 anni di età;
  • hanno cessato l’attività lavorativa;
  • non sono titolari di un trattamento pensionistico diretto;

e si trovano, alternatamente, in una delle seguenti situazioni:

  • disoccupazione;
  • assistenza ai familiari;
  • riduzione della capacità lavorativa;
  • svolgimento di mansioni gravose.

Stato di disoccupazione

L’ Ape sociale spetta ai soggetti che si trovano in stato di disoccupazione dovuto da:

  • cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo), inclusa la cessazione dell’attività aziendale;
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale intervenuta in sede protetta (ai sensi dell’articolo 7, Legge numero 604/1966);
  • scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, a patto che nei 36 mesi antecedenti la cessazione del contratto, siano stati totalizzati periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi (l’arco temporale dei 36 mesi entro cui si identificano i 18 mesi di rapporto lavorativo dipendente parte, a ritroso, dalla data di fine del contratto a termine da ultimo svolto al momento della domanda di verifica delle condizioni e sulla base della quale il soggetto chiede di accedere ad Ape sociale);

conclusione totale del periodo di percezione della NASPI, in questo caso l’anzianità contributiva posseduta non deve essere minore ai 30 anni.

Caregivers

L’anzianità contributiva minima di 30 anni è prevista anche per i soggetti che sono caregivers.

Tali sono svolgono assistenza a uno dei seguenti affetti da handicap:

  • coniuge;
  • persona in unione civile;
  • parente di primo grado convivente;
  • parente o affine di secondo grado convivente, se i genitori o il coniuge di questo hanno compiuto 70 anni o sono anche loro invalidi o deceduti o mancati.

Al momento della richiesta di APE sociale e da almeno 6 mesi.

Capacità lavorativa ridotta

Il beneficio dell’APE sociale è rivolto anche ai soggetti che purtroppo hanno una capacità lavorativa ridotta almeno al 74%, ovviamente, riconosciuta dalle Commissioni competenti.

Anche in questo caso è richiesta un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

Mansioni gravose

L’APE sociale è prevista per i soggetti che possiedono almeno 36 anni di contributi. Inoltre, al momento della decorrenza pensionistica è lavoratore dipendente che svolge mansioni gravose.

Ai fini del beneficio, i soggetti, devono aver svolto in Italia da almeno 7 anni negli ultimi 10 attività lavorative che richiedono un impegno difficoltoso e rischioso continuativo.

L’anzianità contributiva all’inizio richiesta viene ridotta a 32 anni per i successivi lavoratori:

  • operai edili;
  • ceramisti, con classificazione ISTAT 6.3.2.1.2;
  • conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta (classificazione ISTAT 7.1.3.3).

Per le donne lavoratrici madri che:

  • sono riconosciute invalide almeno al 74%;
  • svolgono attività di caregiver;
  • sono disoccupate;

possono ottenere una riduzione del requisito contributivo di 12 mesi per ciascun figlio, fino a un massimo di 24 mesi.

Da quando parte e qual è l’importo?

La decorrenza dell’APE sociale parte dal primo giorno del mese successivo della presentazione della domanda, ovviamente, bisogna avere tutti i requisiti necessari.

Il beneficio economico è corrisposto per 12 mensilità all’anno fino alla maturazione dei requisiti anagrafici previsti per la pensione di vecchiaia, cioè, 67 anni.

L’importo è calcolato al momento dell’accesso pensionistico e ha un tetto massimo di 1.500 euro e non è soggetta a rivalutazione e nemmeno al trattamento minimo.

Un nostro lettore ha posto la seguente domanda: “Salve, sono un dipendente pubblico, mi sono recato a un CAF per informazioni a riguardo all’ Ape sociale. Mi è stato detto che possiedo dei buoni requisiti per accedervi, ma alla data della domanda se viene a mancare mia sorella invalida e dopo aver dato le dimissioni al lavoro nei 6 mesi prima della data di pensione, perdo la pensione e il posto di lavoro dato che una volta dimesso non posso più essere reintegrato. La suddetta informazione è corretta? Grazie.

Conclusioni

L’APE sociale è possibile chiederla anche per i lavoratori pubblici che possiedono i requisiti anagrafici e contributivi richiesti. Se soddisfa i suddetti e svolge attività da caregiver può richiedere il beneficio. In caso di decesso della persona per la quale si presta assistenza non è possibile può inoltrare la richiesta. Per quanto riguarda le dimissioni, bisogna prestare molta attenzione, in quanto una volta inoltrate non è possibile può revocarle oltre la data della decorrenza stessa.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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