Pensione lavori usuranti, attenti al 1 maggio: il rischio è di perdere tutto

Gli addetti ai lavori usuranti che vogliono andare in pensione hanno tempo fino al 1° maggio per inoltrare domanda di pensionamento.

Poco più di un mese prima della scadenza dell’invio delle domande per il riconoscimento delle pensioni usuranti. Meglio non perdere tempo.

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InformazioneOggi.it

Ogni forma di pensionamento ha le sue regole da rispettare. Requisiti anagrafici, requisiti contributivi, finestre temporali, modalità di invio della domanda. Lasciare il lavoro implica delle attenzione particolari per il lavoratore o rischia di perdere l’opportunità di godersi, finalmente, il meritato riposo. Il sistema pensionistico italiano propone diversi scivoli tra cui scegliere. La pensione di vecchiaia, ad esempio, che richiede 67 anni di età e venti di contribuzione. La pensione per precoci dedicata a chi ha maturato almeno un anno di contributi e fa parte delle quattro categorie dell’APE Sociale (disoccupati, invalidi al 74%, caregiver e addetti alle mansioni gravose). Opzione Donna per le lavoratrici che raggiungono i 60 anni (59 se con un figlio o 58 se con due figli) e la pensione anticipata ordinaria per chi ha maturato 42 anni e dieci mesi di contribuzione (41 anni e dieci mesi per le donne). E queste sono sono alcune forme di pensionamento.

Oggi ci soffermeremo sulle pensioni per gli addetti ai lavori usuranti, attività particolarmente faticose e pesanti che danno diritto ad un anticipo sull’uscita dal mondo del lavoro.

Pensione per gli addetti ai lavori usuranti: i requisiti

Possono richiedere il pensionamento i lavoratori

  • impegnati in mansioni usuranti,
  • addetti alla “linea catena”,
  • conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo,
  • lavoratori notturni a turni con un numero di giorni lavorativi pari o superiore a 78 all’anno oppure per tutto l’anno lavorativo,
  • lavoratori notturni a turni occupati tra i 64 e i 71 giorni all’anno,
  • i lavoratori notturni occupati tra 72 e 77 giorni all’anno

che matureranno specifici requisiti dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. 

Lavoratori notturni con più di 78 giorni all’anno

Se lavoratori dipendenti dovranno raggiungere un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di 61 anni e sette mesi. La quota ottenuta sommando età e contributi dovrà, dunque, essere di 97,6.

Agli autonomi, invece, è richiesta un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di 62 anni e sette mesi con raggiungimento di quota 98,6.

Lavoratori notturni tra 64 e 71 giorni

I dipendenti dovranno compiere nel 2024 63 anni e sette mesi minimo e aver maturato 35 anni di contributi per andare in pensione svolgendo un lavoro usurante. La quota da raggiungere è 99,6.

Gli autonomi, invece, dovranno avere minimo 64 anni e sette mesi di età e almeno 35 anni di contribuzione maturata per raggiungere, così, quota 100,6.

Lavoratori notturni tra 72 e 77 giorni all’anno

Nel 2024 i dipendenti dovranno aver maturato un’anzianità contributiva di 35 anni e il requisiti anagrafico di 62 anni e sette mesi (quota 98,6). Stessi anni di contribuzione per gli autonomi ma con un’età anagrafica di 63 anni e sette mesi (quota 99,6).

Inoltro della domanda di pensionamento

Le istruzioni per la presentazione delle domande di riconoscimento dello svolgimento dei lavori usuranti per i lavoratori che matureranno i requisiti nel 2024 sono contenute nel messaggio 1100 dell’INPS con data di riferimento 21 marzo 2023.

La richiesta di pensionamento anticipato può essere richiesta, sottolinea l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, anche dai lavoratori dipendenti del settore privato che matureranno il requisito contributivo cumulando la contribuzione versata in una Gestione Speciale dei lavoratori autonomi.

Per quanto riguarda l’inoltro della domanda, la presentazione dovrà avvenire telematicamente compilando il modulo AP45 e allegando la documentazione richiesta. Il sito di riferimento è il portale ufficiale dell’INPS a cui si accede unicamente tramite credenziali digitali (SPID, Carta di Identità Elettronica e Carta Nazionale dei Servizi).

Ritardo nell’inoltro della domanda di pensione per lavori usuranti

La scadenza dell’invio delle richieste, come accennato, è il 1° maggio 2023. Superando tale termine ultimo si dovrà accettare il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico. Nello specifico l’attesa sarà di

  • un mese se il ritardo della presentazione risulterà inferiore o pari a un mese,
  • due mesi se il ritardo accumulato dovesse risultare superiore ad un mese ma inferiore a tre mesi,
  • tre mesi qualora il ritardo superi o sia pari a tre mesi.

Il differimento non trova applicazione per il personale del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica e Musicale. Il trattamento pensionistico anticipato, infatti, non potrà avere decorrenza anteriore al 1° settembre o 1° novembre dell’anno di maturazione dei requisiti. Significa che superando il termine del 1° maggio, i citati soggetti subiranno il differimento della decorrenza del trattamento al 1° settembre e 1° novembre dell’anno successivo a quello in cui si matureranno i requisiti.

Le modalità di comunicazione dell’esito della domanda

L’INPS comunicherà al lavoratore

  • l’accoglimento della domanda indicando la prima decorrenza utile oppure
  • l’accertamento del possesso dei requisiti di accesso alla pensione per lavori gravosi con differimento della decorrenza a causa di insufficiente copertura finanziaria oppure
  • il rigetto della domanda qualora i controlli accertassero la mancanza dei requisiti necessari per il pensionamento.

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