Ausili medici per incontinenza: come fare per non perdere i benefici? È fondamentale saperlo

La normativa relativa alla fornitura di ausili medici per incontinenza varia da Regione a Regione. Ecco come usufruire del servizio.

L’incontinenza è una malattia molto diffusa, che affligge non solo gli anziani e i disabili, ma anche le persone affette da malattie renali o giovani che hanno subito traumi oppure operazioni rischiose.

ausili medici
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I pazienti sono costretti ad utilizzare quotidianamente degli ausili medici assorbenti. Si tratta, però, di prodotti molto costosi, che possono gravare non poco sulle finanze degli ammalati e delle loro famiglie.

Scopriamo, dunque, quali sono le iniziative del Servizio Sanitario Nazionale, a chi sono rivolte e come fare per ottenere i benefici.

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Ausili medici per incontinenza: come si richiedono?

La procedura per ottenere gli ausili medici è stabilita dal Decreto del Ministero della Sanità n. 321 del 31 maggio 2001e richiamata nei Nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) previsti dal DPCM 12 gennaio 2017. Nello specifico, le fasi sono le seguenti:

  • richiedere, al medico di famiglia, la prescrizione per la visita domiciliare;
  • prenotare la visita presso l’Ufficio assistenza protesica dell’ASL di appartenenza;
  • sottoporsi a visita domiciliare, compiuta dal medico ASL. È questo specialista che deve prescrivere gli ausili per l’incontinenza, per un periodo minino di 3 mesi fino a un massimo di 12 mesi, in base alla gravità della situazione. La prescrizione è rinnovabile, se le condizioni sanitarie non variano. In alcune Regioni, inoltre, è richiesta anche la condizione di invalidità;
  • autorizzazione della fornitura da parte dell’ASL;
  • consegna, in farmacia o a domicilio, degli ausili. Di norma, i prodotti sono disponibili dopo una settimana dall’autorizzazione e le modalità di consegna sono decise dalle singole Regioni, sulla base dei fondi economici a loro disposizione.

Per la presentazione della prima domanda per gli ausili medici, bisogna consegnare all’ASL la seguente documentazione:

  • fotocopia della carta d’identità e della tessera sanitaria del paziente;
  • copia del verbale di invalidità (se richiesto dalla Regione);
  • documento di identità di chi inoltra la domanda (se non provvede personalmente il richiedente).

Ausili medici per incontinenza: il ruolo delle Regioni

Un nostro Lettore chiede chiarimenti sul seguente dubbio:

Salve, mia moglie è titolare di Legge 104, art. 3, comma 3 ed usufruiva delle forniture di pannetti per incontinenza. Ogni anno bisogna rinnovare la richiesta, presentando il certificato del medico curante. Ho, però, dimenticato di fare il rinnovo e ora, per il ripristino, dovrei rifare tutta la procedura, attendendo tempi biblici per le visite specialistiche. Poiché le condizioni di salute di mia moglie non sono cambiate, posso evitare di rifare la procedura? Grazie.”

Lo Stato prevede vari livelli di assistenza, come la fornitura di specifici presidi sanitari, sulla base dell’età del paziente, la gravità della patologia ed eventuali complicanze, o di servizi di assistenza socio-sanitaria a domicilio.

Eroga, dunque, in maniera gratuita, ausili come cateteri, pannoloni e pannetti assorbenti.

Il D.M. n. 332/1999 stabilisce che devono essere garantiti ai pazienti incontinenti, da parte del Servizio Sanitario Nazionale, 120 presidi (cateteri e pannoloni) al mese, concessi sulla base della procedura indicata nel paragrafo precedente.

Non c’è, però, una disciplina generale dettagliata relativa ai criteri per la fornitura di tali ausili medici. Le regole, infatti, variano da Regione a Regione e da ASL ad ASL.

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Cosa succede se non si rinnova la richiesta per i presidi?

Il sistema descritto è, purtroppo, molto spesso criticato dai soggetti che usufruiscono del servizio di erogazione degli ausili medici. La gestione, infatti, è affidata alle singole Regioni e alle singole ASL di appartenenza e, di conseguenza, le modalità di fruizione dei servizi non sono le stesse ovunque.

Nonostante le indicazioni del Sistema Sanitario Nazionale, in molti casi, la quantità degli ausili medici assegnati non è sufficiente se rapportata alle reali necessità dei pazienti.

Anche per quanto riguarda l’aspetto sottolineato dal nostro Lettore, sono spesso pervenute critiche da parte dei beneficiari insoddisfatti. L’iter burocratico per richiedere il materiale di cui si necessita è, purtroppo, molto lungo. Il Lettore non ha specificato la Regione di residenza e, dunque, non possiamo chiarirgli se deve rispettare ulteriori regole. In linea di principio, però, la procedura di richiesta è quella del Decreto del Ministero della Sanità n. 321 del 31 maggio 2001.

Di conseguenza, se non ha provveduto con la richiesta di proroga dell’autorizzazione sarà costretto a cominciare il procedimento dall’inizio, nonostante le immutate condizioni di salute della moglie. La normativa generale, infatti, non prevede eccezioni in tal senso.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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