Come anticipare la pensione prima dei 67 anni: 2 soluzioni da subito

L’accesso alla pensione è possibile anticiparlo solo se soddisfatti i requisiti anagrafici e contributivi.

Non bisogna, quindi, attendere per forza l’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia se ci sono particolari condizioni.

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Pensione – InformazioneOggi

Ci sono varie casistiche che permettono di godere in anticipo il trattamento pensionistico.

Un nostro lettore ha posto il seguente quesito: “Buongiorno, sono un lavoratore autonomo dal 1985 ho 37 anni di contributi, 63 anni di età. Posso chiedere la pensione anticipata? Grazie”.

Pensione: quando si può anticipare

La pensione anticipata è possibile chiederla se si posseggono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, mentre per le donne è prevista una riduzione a 41 anni e 10 mesi. Tale trattamento pensionistico è riconosciuto a prescindere dall’età anagrafica.

La Quota 41 prevede un requisito anagrafico minimo di 62 anni e 41 anni di contribuzione.

Il beneficio pensionistico non è cumulabile con altri redditi da lavoro e ha una somma non superiore a 5 volte il trattamento minimo. Una volta raggiunta l’età pensionabile, ossia i 67 anni, il beneficio sarà del pieno importo

I soggetti che non sfruttano l’anticipo pensionistico, in alternativa, possono usufruire del “bonus Maroni”.

Questo consiste nella rinuncia a tutti i contributi dovuti dal datore di lavoro che andranno a finire in modo diretto in busta paga, senza contribuire al computo della pensione finale.

Ape Sociale: un’ opportunità per accedere prima alla pensione

La Legge di Bilancio 2023 ha stabilito la proroga dell’Ape Sociale, la domanda di certificazione al diritto bisogna presentarla entro il 31 marzo 2023 o il 15 luglio 2023.

L’APE Sociale è un’opportunità di ritirarsi dal mondo del lavoro e che “accompagna” i richiedenti fino all’età prevista per la pensione di vecchiaia (67 anni).

Il beneficio può essere richiesto dai lavoratori dipendenti, autonomi come artigiani, commercianti e coltivatori diretti e dagli iscritti alla Gestione Separata.

L’APE Sociale prevede un requisito anagrafico di 63 anni, per l’aspetto assicurativo bisogna far valere alternativamente almeno:

  • 30 anni di contribuzione per:

– i disoccupati;

– gli invalidi civili di invalidità riconosciuta maggiore del 74%;

– i “caregivers” cioè coloro che si occupano di assistere un familiare “in situazione di gravità”;

  • 36 anni contributivi per coloro che svolgono attività “gravose”, in alcune specifiche categorie di lavori “gravosi” stabilite dalla normativa, il requisito contributivo diminuisce a 32 anni.

Attenzione a soddisfare le tutele

Oltre a soddisfare i requisiti contributivi indicati, bisogna trovarsi in una delle seguenti condizioni:

  • essere disoccupati a seguito di un licenziamento, dimissioni per giusta causa o per risoluzione consensuale e aver riscosso del tutto l’indennità di disoccupazione NASPI. Inoltre, occorre aver avuto un periodo lavorativo nei 3 anni prima della data di cessazione, con durata di almeno 18 mesi;
  • al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, essere lavoratori che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente affetto da grave disabilità. In alternativa, un parente o un affine di secondo grado, quando tale soggetto abbia i genitori o il coniuge ultrasettantenni, anche essi invalidi.
  • lavoratori riconosciuti invalidi civili almeno al 74%;
  • essere lavoratori appartenenti alle categorie di attività considerate “gravose”, se hanno svolto per sette anni, nell’ultimo decennio, o per sei anni negli ultimi sette, una delle attività elencate dalla normativa.

Conclusioni

Considerato che il piastrellista sia un artigiano e questo è riconosciuto tra i lavori gravosi, il lettore potrebbe presentare domanda di APE Sociale.

Le consigliamo di recarsi presso gli uffici di patronato oppure nella sede INPS di competenza, dove sarà guidato per l’inoltro della richiesta.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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