Residenza temporanea e medico di famiglia: cosa fare per non perdere agevolazioni e bonus

Per diversi motivi si può chiedere la residenza temporanea come per l’assistenza al genitore anziano, per motivi di studi o per lavoro.

La definizione è stabilita dell’articolo 32 del D.P.R. n. 223/1989.Inoltre, tra i vari vantaggi è possibile usufruire del medico di base.

Residenza temporanea e medico di base
Residenza temporanea e medico di base – InformazioneOggi

La residenza temporanea permette di poter usufruire di molti benefici come quello che riguarda il medico curante, e tanti altri ancora. Analizziamo più nello specifico quali possono essere.

Quando si chiede la residenza temporanea?

Il comune può identificare un soggetto come residente temporaneo se sussistono entrambe le condizioni:

  • trascorre almeno 4 mesi del comune;
  • non ha ancora la condizione per stabilire la residenza definitiva.

 Ad esempio, lo straniero extracomunitario che abita in un comune ma non possiede ancora il permesso di soggiorno. In questo caso può comunicare al municipio la sua dimora e si provvede all’ iscrizione nel registro dei residenti temporanei. Poi a seguito dell’ottenimento del permesso di soggiorno si procede alla residenza.

Ogni comune iscrive i soggetti che hanno una dimora temporanea e non possiedono la residenza definitiva nel registro dell’anagrafe temporanea.

Come ottenere la residenza temporanea

Il soggetto interessato deve procedere all’iscrizione presentandone domanda, ma il comune a seguito di ciò nella maggior parte dei casi non rilascia un certificato anagrafico. Se proprio se ne ha bisogno può rilasciare un’attestazione che conferma l’iscrizione di residenza temporanea.

La residenza temporanea si può autocertificarla nel momento in cui venga richiesta.

Per la comunicazione bisogna recarsi al comune e presentare i seguenti documenti:

  • domanda di iscrizione, si può scaricare il modulo sul sito del comune che è diverso in ogni paese;
  • documento di riconoscimento valido;
  • documento di riconoscimento valido delle persone che già si trovano nella dimora dove viene richiesta la residenza temporanea.

In caso in cui il richiedente è cittadino dell’UE deve presentare anche:

  • codice fiscale;
  • contratto di lavoro stagionale, se lavoratore;
  • una dichiarazione dell’università, se studente.

Se il soggetto richiedente è un cittadino extra UE deve esibire:

  • codice fiscale;
  • passaporto;
  • permesso di soggiorno.

In tal modo, si mantiene la residenza al proprio comune, ma si acquisisce quella temporanea dove si dimora.

Cosa può fare o meno il comune?

Il comune ha il diritto di compiere controlli in riferimento alla dichiarazione di residenza temporanea, secondo l’art. 5 del d.L n. 2014, può in qualsiasi momento chiedere riscontri o effettuare verifiche

Trascorso un anno, considerando anche i quattro mesi precedenti l’iscrizione, l’ufficio anagrafe cancella il nominativo, tranne se viene accertata la presenza sul territorio. In questa situazione, il soggetto passa da residente temporaneo a residente del tutto definitivo.

La cancellazione di residente temporanea può avvenire per:

  • trasferimento in un’altra città;
  • iscrizione nell’anagrafe dei residenti definitivi;
  • irreperibilità.

Da evidenziare che, a seguito dell’iscrizione del registro dei residenti temporanea il comune effettua una  comunicazione al paese in cui si ha la residenza effettiva. La comunicazione è prevista anche nel momento della cancellazione.

Quali sono i vantaggi

La residenza temporanea comporta:

  • il mantenimento della residenza effettiva nel comune nel periodo di assenza;
  • possibilità di chiedere il congedo straordinario al datore di lavoro per l’assistenza al familiare disabile;
  • l’assistenza medica prevista solo per i trasferimenti per motivi aziendali, scolastici o di salute.

La residenza temporanea si può chiedere per un periodo di almeno quattro mesi fino ai dodici.

Residenza temporanea e medico di base

Per i cittadini italiani che hanno una residenza temporanea è possibile avere il medico di base nella località dove si trovano.

Bisogna recarsi all’Azienda Sanitaria Locale di residenza e chiedere la cancellazione temporanea del proprio medico di famiglia. Il documento che attesta la cancellazione si porta all’ASL in cui si abita temporaneamente accompagnato dal documento di riconoscimento valido e tessera sanitaria.

Per beneficiare del medico di base fuori dalla propria residenza bisogna possedere valide motivazioni, che sono:

  • studio, dove occorre il documento attestante l’iscrizione alla scuola o all’università;
  • lavoro, è necessaria la copia del contratto di lavoro, oppure una certificazione che ne attesti la situazione
  • salute, serve il certificato rilasciato da un medico specialista che dichiara la motivazione di salute per la quale il soggetto si trova sul territorio con l’indicazione del periodo necessario per effettuare le cure necessarie;
  • vacanza.

Il medico di base si può scegliere se si abita per un minimo di tre mesi e massimo un anno di un comune diverso da quello di residenza. Dopo un anno, se c’è ancora la necessità del medico di famiglia nella stessa città bisogna inoltrare una nuova richiesta e ripresentare tutta la documentazione.

I cittadini stranieri possono recarsi allo sportello di riferimento muniti di permesso di soggiorno valido e mediante l’autocertificazione richiedere al Servizio Sanitario Nazionale il medico di base.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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