Opzione Donna: finalmente l’INPS chiarisce gli aspetti più controversi della misura

Una nuova Circolare INPS ha chiarito le istruzioni per presentare domanda per Opzione Donna. Ecco i dettagli.

Per il 2023, solo alcune categorie di lavoratrici potranno accedere alla pensione anticipata tramite Opzione Donna. A stabilirlo è la Legge di Bilancio.

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InformazioneOggi.it

Oltre alle modifiche relative alla platea di beneficiarie, la normativa prevede delle novità anche per quanto riguarda il requisito anagrafico.

Scopriamo, dunque, quali sono le condizioni per la fruizione di tale strumento di flessibilità in uscita e in che modo è possibile presentare richiesta.

Opzione Donna: cosa prevede la Circolare INPS?

In Redazione sono giunte una serie di domande, relative ai presupposti per accedere ad Opzione Donna.

Buongiorno, nel 2022 ho maturato 35 anni di contribuzione, ma i 59 anni li compirò a dicembre 2023. Ho un figlio e sono una caregiver. Posso usufruire, quest’anno, dell’agevolazione? Grazie.”

La Legge di Bilancio 2023 ha prorogato, per un altro anno, la misura e, dunque, è intervenuto l’INPS per specificare la nuova modalità di fruizione. In particolare, con la Circolare n. 25/2023, l’Ente ha chiarito che la domanda per la prestazione può essere presentata dalle lavoratici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturato almeno 60 anni di età e 35 anni di contributi.

C’è, però, uno sconto anagrafico in base al numero di figli posseduti. Le lavoratrici, infatti, che hanno 1 figlio possono anticipare la pensione a 59 anni; quelle, invece, con 2 o più figli, a 58 anni.

La nostra Lettrice, pur avendo raggiunto il presupposto contributivo, non ha maturato, entro lo scorso 31 dicembre, l’età anagrafica richiesta. Nonostante abbia tutti gli altri requisiti, dunque, non potrà smettere di lavorare tramite Opzione Donna. Al momento, non si hanno notizie certe per un’eventuale ulteriore proroga.

Chi potrà andare in pensione in anticipo?

Grazie al quesito di un’altra Lettrice, possiamo introdurre la novità più importante e controversa della riforma.

Salve, ho 2 figli, 58 anni compiuti a febbraio 2022 e sono stata licenziata 2 anni fa dall’azienda per la quale lavoravo, perché il mio lavoro è stato sostituito da un macchinario. Ho diritto ad andare in pensione con Opzione Donna? Grazie mille.”

Da quest’anno, per la pensione anticipata, non sarà sufficiente il possesso dei requisiti anagrafici e contributivi appena illustrati.

Opzione Donna, infatti, sarà fruibile solo dalle seguenti categorie:

  • caregivers che assistono, da almeno 6 mesi, il coniuge, un parente di primo grado convivente disabile grave oppure un parente o affine di secondo grado convivente;
  • invalide con una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%;
  • lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Tali beneficiarie possono accedere alla pensione anticipata a 58 anni, indipendentemente dal numero dei figli. Al riguardo, consulta il seguente approfondimento: “Opzione Donna 2023 è prevista anche per le lavoratrici licenziate? La risposta è incredibile“.

Anche in tal caso, i requisiti devono sussistere entro il 31 dicembre 2022.

La Lettrice ha maturato il presupposto contributivo, ma non specifica se possiede anche i 35 anni di contribuzione. Inoltre, lo status di licenziata può essere fatto valere solo se l’azienda presso la quale lavorava ha all’attivo un tavolo di confronto per la crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa. In caso contrario, non potrà accedere ad Opzione Donna.

In cosa consiste il meccanismo delle finestre mobili?

L’ultimo quesito proposto da una nostra Lettrice è il seguente:

Salve, ho compiuto 60 anni e 35 anni di contributi nel 2021. Ora sto valutando di andare in pensione con Opzione Donna. In tal caso, di quanti mesi sarebbe la finestra per poter percepire l’assegno di pagamento della pensione? Grazie.”

Per l’erogazione della prima rata dell’assegno pensionistico, le beneficiarie dovranno attendere il decorso delle finestre mobili di 12 mesi dalla data di maturazione, per le lavoratrici dipendenti, oppure di 18 mesi dalla maturazione, per le autonome.

In ogni caso, l’INPS specifica che la decorrenza non può essere precedente al 1° febbraio 2023, per le dipendenti ed autonome iscritte all’Assicurazione Generale Obbligatoria e alle forme sostitutive della stessa. La decorrenza, invece, non può essere antecedente al 2 gennaio 2023, per le dipendenti iscritte alle forme esclusive dell’AGO.

Leggi anche: “Pensione anticipata Opzione Donna nuove regole da rispettare per non perdere l’assegno INPS“.

Domanda di Opzione Donna

Chiariamo, infine, le modalità per la presentazione della domanda di pensione. Se l’interessata ha raggiunto tutti i requisiti entro il 31 dicembre 2022, può decidere di smettere di lavorare anche successivamente, in qualsiasi momento. Non si sono, dunque, limiti in tal senso per l’inoltro della domanda, che può essere inviata anche nei prossimi anni.

La richiesta può essere effettuata in uno dei seguenti modi:

  • online, tramite il sito dell’INPS, accedendo con le credenziali SPID, CIE o CNS;
  • tramite Contact Center INPS;
  • chiedendo sussidio ad un Patronato.

Le lavoratrici, inoltre, devono allegare tutta al documentazione accertante il possesso delle condizioni richieste dalla normativa.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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