Alfa Romeo, rivoluzionata la 33 Stradale: guardate che spettacolo

L’Alfa Romeo ha creato dei veri capolavori nel corso della sua storia. La 33 Stradale è stata la capostipite delle vetture da sogno del Biscione.

La casa di Arese è diventata famosa nel mondo, grazie a opere d’arte straordinarie. Oggi il futuro del marchio è in bilico, tra rischiose transizioni elettriche e SUV distanti dal DNA classico. I grandi brand del Gruppo Stellantis hanno puntato su vetture molto lontane dai loro vecchi standard. Basti pensare alle auto a ruote alte della Maserati, oppure la Tonale e la Stelvio dell’Alfa Romeo. Dovrebbe arrivare anche la Brennero il prossimo anno. Quindi il trend è chiaro e, difficilmente, si tornerà ai bei tempi della MiTo o della Giulietta.

Alfa Romeo Logo (Adobe Stock)
Alfa Romeo Logo (Adobe Stock)

L’Alfa Romeo sta cercando di ritornare ad essere inquadrata come marchio premium, ma di base si è scelto di puntare sulle batterie agli ioni di litio e sui SUV. Non sembra esserci più spazio per un nuovo Duetto alla portata di molti o una supercar come la 8C. Allontanarsi dalle proprie radici appare una mossa ricca di incognite sul lungo periodo. Il futuro dell’auto potrebbe essere, effettivamente, elettrico, ma l’idea di elettrificare tutta la gamma, con largo anticipo nel 2027, potrebbe essere un autogol clamoroso.

Dal 2035 sarà vietata la vendita di vetture con motori termici in U.E., mentre chi ne possiede una potrà comunque continuare a circolare portando il mezzo a fine vita. Un cambiamento epocale che rischia di mandare in crisi l’intero settore automobilistico, almeno alle nostre latitudini. C’è chi intravede un futuro brillante delle vetture sportive alla spina, ma i puristi hanno già storto il naso per i possenti SUV del Biscione, figuratevi per delle supercar silenziose o con un sound fake.

Chi ha guidato potenti Alfa Romeo del passato, difficilmente, potrà adattarsi a questo nuova dimensione di guida. Che chi ha parlato anche di una reinterpretazione della Disco Volante, la concept car che venne prodotta negli anni ‘50 ma sempre in una chiave elettrica. Una bestemmia per gli amanti delle vecchie ed eccentriche vetture con motori endotermici.

Alfa Romeo, il render della 33 Stradale

La fuoriserie realizzata dalla casa di Arese in 18 esemplari, tra il 1967 e il 1969, fece faville in pista. La versione stradale è considerata una delle auto più belle al mondo. Non a caso la 4C e la 8C hanno cercato di riprendere alcuni dettagli stilistici della progenitrice. La cosiddetta “bellezza necessaria” spinse l’Alfa Romeo ad uscire fuori dai soli dettami estetici dell’epoca, lanciando un nuovo design. L’auto fu elaborato dal designer Franco Scaglione e costruita dalla Carrozzeria Marazzi.

Gli appassionati di auto sportive rimasero senza fiato per l’apertura a farfalla delle portiere, incernierate sul tetto. La sportività si univa ad una eleganza impareggiabile. Il motore in posizione centrale, il medesimo della Tipo 33 da competizione, era un 8 cilindri a V di 90° da 1995 cm³ con alesaggio di 78 mm e corsa di 52,2 mm, progettato dal Direttore della Progettazione Meccanica Alfa Romeo Giuseppe Busso e poi sviluppato dall’Autodelta di Carlo Chiti. Lava una Lamborghini dopo 20 anni: non crederete ai vostri occhi (VIDEO).

Una novità che fece scuola. Il motore, infatti, era realizzato in alluminio e magnesio per contenere il peso. La distribuzione a doppio albero a camme in testa per bancata, due valvole per cilindro al sodio inclinate di 48° (33 mm di diametro quella di aspirazione e 28 mm di diametro quella di scarico), sedici candele (2 per cilindro), rappresentava il top per l’epoca. Vuole comprare una Ferrari, ma gli ridono in faccia: ecco il motivo.

Un gioiello dotato di 270 CV di potenza a 9600 giri/min nella versione da competizione e 230 CV nella versione omologata per la strada. La 33 Stradale pesava appena 690 kg. La velocità massima dichiarata era di 260 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi. Un mostro di potenza, sotto una carrozzeria di una bellezza rara. Il nuovo modello, rappresentato nel render del canale YouTube, Rons Rides riprenderebbe molti elementi della vettura dell’epoca. Giudicate stesso voi il risultato della rappresentazione grafica.

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