Indennità di accompagnamento per legge 104, a chi viene riconosciuta e come richiederla: la dicitura fondamentale nel verbale

Gli invalidi civili possono inoltrare domanda di indennità accompagnamento al verificarsi di specifiche condizioni. Scopriamo quali e come procedere con l’invio della richiesta.

L’invalidità consente di avere accesso a numerose agevolazioni che possono migliorare la qualità della vita. Tra queste l’indennità di accompagnamento.

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InformazioneOggi.it

Gli handicap fisici e psichici comportano un peggioramento della qualità della vita. Ecco perché lo Stato italiano cerca di tutelare le persona con invalidità con benefici di varia natura, assistenziale ed economica. Per poter approfittare delle agevolazioni occorrerà sottoporsi ad una visita INPS in modo tale da ottenere il verbale che attesterà l’inabilità o la disabilità richiesta e il grado di invalidità riconosciuto. Da queste informazioni si potrà capire quali benefici ottenere. Gli invalidi, infatti, non sono tutti uguali e in alcuni casi le differenze sono rilevanti. Non parliamo solamente del tipo di patologia e di menomazione ma anche del riconoscimento dell’invalidità con riferimento all’ambito lavorativo o alla sfera privata e personale nonché della gravità del caso. Insomma, tante piccole variabili da conoscere per sapere a quali benefici avere accesso. Per richiedere l’indennità di accompagnamento occorrerà essere invalidi civili ma non solo.

Indennità di accompagnamento, chi può richiederla

L’indennità di accompagnamento spetta agli invalidi civili o meglio a soggetti mutilati o invalidi totali con impossibilità di deambulare autonomamente o incapacità di svolgere le abituali azioni quotidiani in autonomia. Non sarà sufficiente, dunque, essere invalidi civili per richiedere la prestazione. L’invalidità scatta, infatti, dal 33% ma per ottenere il beneficio economico occorrerà risultare disabili al 100%. Man mano aumenta la percentuale di disabilità riconosciuta, infatti, più importanti diventeranno le agevolazioni riconosciute.

Per poter ottenere l’indennità, dunque, occorrerà che una commissione incaricata certifichi l’impossibilità di camminare senza un accompagnatore o di lavarsi, mangiare, vestirsi da soli. I richiedenti, poi, dovranno avere la residenza stabile in Italia. Non sono previsti requisiti reddituali o anagrafici.

La prestazione viene erogata per dodici mensilità a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della richiesta (in casi eccezionali in base alla data indicata nel verbale di riconoscimento dell’handicap totale). In caso di ricovero a carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni i versamenti verrebbero immediatamente sospesi. 

Quando la prestazione non è concessa

Una puntualizzazione sull’incompatibilità della misura. Non potranno richiederla i percettori di invalidità di guerra, di servizio o lavoro. Sarà facoltà del cittadino, però, ricevere il trattamento che ritiene più vantaggioso. La compatibilità, invece, c’è con lo svolgimento dell’attività lavorativa dipendente oppure autonoma e con la titolarità di una patente speciale. Si può richiedere l’indennità di accompagnamento, poi, anche ricevendo già l’indennità di comunicazione e quella di accompagnamento per cieco assoluto a condizione che siano state concesse per minorazioni differenti e riguardanti diversi status di invalidità.

Requisiti e importo dell’indennità di accompagnamento

Riassumendo, i requisiti indispensabili per richiedere la prestazione sono

  • il riconoscimento dell’inabilità totale e permanente al 100%,
  • l’impossibilità a deambulare autonomamente senza una persona che accompagna,
  • l’incapacità di svolgere azioni quotidiane senza assistenza continua,
  • avere la residenza stabile in Italia,
  • possedere la cittadinanza italiana,
  • se stranieri comunitari essere iscritti all’Anagrafe comunale,
  • il permesso di soggiorno di almeno un anno per gli stranieri extracomunitari,

Per quanto riguarda l’importo, nel 2023 l’indennità di accompagnamento vale 527,16 euro. Non sono previsti, come già ricordato, limiti reddituali da rispettare.

Come inoltrare domanda

Un lettore chiede “Ho 85 anni e godo di una pensione per aver lavorato alle Poste per 22 anni più una INPS Gestione Separata. Recentemente sono stato riconosciuto invalido al 100% grave e portatore di handicap in situazione di gravità (Legge 104 comma 3) e successiva certificazione ASL Valle Olona DPR numero 495/92 articolo 381. Chiedo se e come possono richiedere l’indennità di accompagnamento“.

L’invalidità al 100% e il riconoscimento dell’handicap grave dovrebbero garantire l’accesso alla prestazione se tutti gli altri requisiti sono ugualmente soddisfatti. Per quanto riguarda l’invio della richiesta iniziamo con il dire generalmente che la procedura potrà essere telematica accedendo al portale dell’INPS oppure tramite patronato o Contact Center.

Destinatario della domanda, dunque, sarà l’INPS. Scegliere la strada telematica significherà accedere al servizio dedicato sul portale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale tramite SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi. La via più semplice è quella di rivolgersi ai patronati qualora non si sia avvezzi alla tecnologia. Se impossibilitati a muoversi da casa, invece, è consigliabile chiamare il Contact Center al numero 803 164 per chiamate da fisso (gratuite) o 06 164 164 se si chiama da mobile (la tariffa dipende dal contratto telefonico attivo).

Attenzione ad un particolare

Il nostro lettore afferma di aver già avuto il riconoscimento dell’invalidità civile al 100%. Significa che ha svolto la procedura che inizia con la richiesta al proprio medico curante della certificazione della patologia per poi inviare la vera domanda all’INPS e presentarsi, infine, alla visita medica. La commissione avrà redatto un verbale su cui si legge il riconoscimento dell’inabilità totale. Proprio su questo documento si dovrà leggere un’altra dicitura per poter richiedere l’indennità di accompagnamento.

La frase che farà la differenza è “Impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita propri a quell’età“. Solamente leggendo questa dicitura si avrà diritto alla prestazione. 

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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