Superbonus e quoziente familiare, il sistema di calcolo aiuta o peggiora i contribuenti? Le ultime novità

Le novità 2023 del Superbonus prevedono il calcolo del Quoziente familiare per scoprire se si ha diritto o meno alla misura.

A sentir parlare di Quoziente familiare tanti italiani si indispettiscono. Il sistema di calcolo crea perplessità e si hanno dubbi sui vantaggi che potrebbe apportare.

Superbonus Quoziente familiare
InformazioneOggi.it

Superbonus e Quoziente familiare sono due tematiche sotto i riflettori nel 2023 non particolarmente gradite ai contribuenti. Le modifiche al Bonus edilizio apportate con la Legge di Bilancio 2023 non consentiranno più la possibilità di ristrutturare casa apportando una riqualificazione energetica con aliquota del 110%. Il Quoziente familiare, poi, appare sconosciuto ai cittadini che da pochi anni hanno imparato a conoscere meglio l’ISEE e, ora, non intendono abbandonarlo. Eppure tutto è in costante trasformazione e occorre adattarsi al cambiamento per non rischiare di essere estromessi dai vantaggi della rivoluzione (se ci sono). In un precedente articolo abbiamo approfondito le differenze tra Indicatore della Situazione Economica Equivalente e Quoziente familiare. Oggi cercheremo di comprendere con maggiore chiarezza la relazione tra il nuovo sistema di calcolo e il Superbonus. 

Un lettore, infatti, ci ha rivolto un quesito. “Mia nonna di 96 anni vorrebbe usufruire del Superbonus 90% per ristrutturare la sua casa. È disabile al 100% con indennità di accompagnamento e nel nucleo familiare è da sola. Come si calcola il suo Quoziente familiare? Conta il fatto che sia tutelata dalla Legge 104?“.

Superbonus e Quoziente familiare, alla ricerca del collegamento

Con il Decreto Aiuti Quater ufficialmente pubblicato in Gazzetta le modifiche al Superbonus sono ormai decise. L’aliquota non sarà più del 110% nel corso del 2023 ma del 90% (a parte delle eccezioni) con accesso consentito unicamente ai condòmini e agli edifici con unità immobiliari tra due e quattro distintamente accatastate. Anche sui lavori relativi alle unifamiliari avviati dal 1° gennaio 2023 verrà applicata l’aliquota del 90% nell’anno in corso ma solo se a richiedere il Bonus sono famiglie con reddito inferiore a 15 mila euro proprietari di una prima casa. La soglia reddituale è incrementabile tenendo conto del sistema di calcolo basato sul Quoziente familiare. 

Si tratta di un meccanismo di calcolo del reddito dell’intero nucleo familiare piuttosto complesso. Tutto parte, come detto, dal valore del Quoziente familiare. Ma cosa si calcola? Occorrerà dividere la somma dei redditi conseguiti nel 2022 da tutti i componenti del nucleo per un determinato numero che cresce in presenza di un coniuge o di figli a carico nonché di altri familiari a carico. Ecco perché si è soliti dire che il Quoziente familiare favorisce le famiglie più numerose rispetto ai piccoli nuclei (come quello della nonna del nostro lettore).

Come calcolare il valore di interesse

Il primo passo è calcolare il numeratore del rapporto prima citato. Per farlo basterà sommare i redditi conseguiti l’anno precedente a quello in cui si effettuerà la spesa dal contribuente e dai suoi familiari conviventi (coniuge, figli, parte dell’unione civile, familiari a carico). Ricordiamo che sono considerate a carico tutte le persone che non hanno maturato più di 2.840,51 euro oppure 4 mila euro se minori di 24 anni.

Ogni componente del nucleo inciderà in maniera differente nel calcolo che dovrà determinare la soddisfazione o meno dei requisiti per accedere al Superbonus 90% nel 2023 con riferimento alle villette unifamiliari. Qui entrerà in gioco la tabella di riferimento allegata al Decreto Aiuti Quater per poter definire il denominatore del rapporto. Il contribuente, infatti, dovrà dividere la somma dei redditi per questo parametro rilevato nella citata tabella 1-bis.

Se nel nucleo risiede solo il contribuente il numero di parti (denominatore) sarà 1. Questo è il parametro di riferimento per il lettore che ci ha posto il quesito. Se nella famiglia è presente anche un coniuge, un convivente o parte dell’unione civile allora il denominatore sarà pari a due. Occorrerà aggiungere 0,5 se nel nucleo è presente un ulteriore familiare a carico (per esempio un figlio) oppure 1 se sono presenti due familiari a carico (due figli) o 2 in presenza di tre o più familiari a carico.

Conclusioni

Solamente se il reddito così calcolato non dovesse superare i 15 mila euro allora si avrebbe accesso al Superbonus 90% nel 2023 (naturalmente anche rispettando gli altri requisiti di Legge). Non solo, risultando con un reddito inferiore a 15 mila euro – sia in caso di condòmini che proprietari di villette unifamiliari – allora si potrebbe contare su un contributo extra erogato dallo Stato per poter sostenere spese non coperte dal Bonus. Le risorse messe a disposizione dal Governo per questi aiuti supplementari corrispondono a 20 milioni di euro.

Secondo queste direttive e il sistema di calcolo del Quoziente Familiare, l’essere titolari della Legge 104 non influirebbe sull’accesso al Superbonus né positivamente né negativamente. Essere l’unico componente del nucleo, invece, farà sicuramente rimanere più alto il valore del Quoziente avendo 1 come denominatore. Si potrebbe, dunque, non avere accesso al contributo extra.

Inoltre, negli ultimi giorni il Superbonus ha ricevuto un forte scossone, qui tutte le informazioni: Il Superbonus fa il botto, stop alle cessioni del credito: nessuna esclusa, che disastro!

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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