Supermercato e il segreto dei prezzi che finiscono con 99 centesimi, sono in molti a non saperlo

Perché spesso i prezzi dei prodotti sugli scaffali del supermercato finiscono con 99 centesimi: il motivo e altri aspetti non noti a tutti

Andare al supermercato è un’azione comune che coinvolge un numero elevato di persone che vi vanno a fare la spesa, passeggiando tra prodotti e scaffali: eppure non tutti conoscono alcune strategie in cui si imbattono ogni giorno.

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InformazioneOggi

Vi è infatti una ragione precisa che si lega, ad esempio, ai prezzi inerenti i prodotti venduti che spesso non presentano cifre tonde. Se ci si pensa, quante volte i prezzi riportano ad esempio “99 centesimi”, quale cifra finale?

Il motivo ha a che fare con la percezione di ciascuno. Si tratta di un aspetto che non riguarda soltanto l’Italia, bensì è una tendenza che è possibile notare in varie parti del mondo. E ciò tanto rispetto alla GDO, quanto in merito ai piccoli punti vendita.

Rispetto a tutti coloro che si sono domandati il motivo dell’assenza della cifra tonda, la risposta si può, effettivamente, intuire in modo semplice. Si tratta di strategie di marketing.

Supermercato e strategie di marketing: perché i prodotti hanno il prezzo con “0,99” centesimi finale

Quando si parla del supermercato, ma in generale della spesa, uno dei temi rilevanti ha a che fare con il risparmio: ecco alcune app per risparmiare su shopping, benzina e molto altro.

Qui invece per risparmiare in ottica spesa e supermercato, nonché dei consigli preziosi da mettere in pratica.

Tornando però al tema in oggetto, la strategia di marketing in questione si chiama left digit effect. Ovverosia, effetto della cifra di sinistra. Nel dettaglio, il cervello tende a concentrasi sul primo numero da sinistra della virgola. Con l’attenzione che invece è minore rispetto alle altre cifre.

In tal modo, immaginando un articolo che costi 9.99 euro, si tenderà a pensare, per così dire, spiega Greenme, che per comprarlo si andrà a spendere nove e non dieci euro. Anche se invece la realtà è diversa. Ci si convincerà di aver fatto un affare, insomma.

Non si tratta di una tecnica nuova, e al contempo, oltre a non essere recente è anche facile da scoprire. Tuttavia, la tecnica “charm pricing” è tra quelle maggiormente impiegate per quanto concerne le vendite.

Una conferma della relativa efficacia rispetto alla clientela arriva da vari studi ed esperimenti. Tra i più famosi vi è quello legato a Schindler e Kibarian. Si tratta di due ricercatori che hanno sottoposto 3 cataloghi di abbagliamento a 3 gruppi di soggetti.

I prezzi dei vari prodotti cambiavano, e andavano da un minimo di sette ad un massimo di centoventi dollari. La media era di, all’incirca, trenta dollari. 

La gran parte dei soggetti ha scelto vestiti i cui prezzi terminavano con 99 centesimi. E ciò pur quando, di fatto, non erano quelli dalla maggior convenienza.

Un altro esempio di strategia di marketing in relazione al supermercato riguarda il posizionamento degli articoli sugli scaffali.

In genere, i prodotti di marche più famose e dal costo maggiore vengono posizionati, di solito, all’altezza degli occhi delle persone.

Quelli dalla maggior convenienza invece, talvolta, si possono trovare negli scaffali posti più in basso o più in alto. In generale, meno comodi da poter raggiungere.

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