Divorzio e figlio con disabilità grave: cosa accade per la richiesta di permessi e congedi

I genitori di un figlio con disabilità grave che divorziano devono conoscere le direttive con riferimento ai permessi e ai congedi straordinari.

I caregiver che assistono un familiare con invalidità grave possono richiedere permessi dal lavoro o congedi straordinari fino a due anni.

figlio con disabilità congedo
InformazioneOggi.it

La Legge 104 tutela le persone con disabilità e i caregiver erogando numerose prestazioni assistenziali ed economiche tra cui i permessi di tre giorni al mese dal lavoro e il congedo straordinario della durata massima di due anni. In entrambi i casi il richiedente continuerà a ricevere la retribuzione sulla base dell’ultimo stipendio percepito prima di inoltrare domanda (solo voci fisse della busta paga). I permessi possono essere richiesti sia dal lavoratore che dal caregiver, i congedi solamente da chi assiste il familiare con disabilità. Per inoltrare richiesta dei tre giorni di assenza dal lavoro, poi, non è necessario essere convivente con l’invalido mentre per fare domanda di congedo la convivenza è obbligatoria.

Entriamo nel tema di un quesito giunto in redazione. “Scrivo per chiedere informazioni riguardo il congedo straordinario. Sono divorziata e ho una figlia disabile al 100%. Il padre usufruisce dei tre giorni di permesso 104, può chiedere anche il congedo straordinario? Lui è residente nello stesso Comune ma ad un indirizzo diverso dal nostro”.

Permessi e congedi, le basi da cui partire

La differenza sostanziale tra permessi e congedi è il requisito della convivenza tra assistito e caregiver. Tale condizione non è richiesta nel primo caso mentre è indispensabile nel secondo caso. Sono ammesse unicamente tre eccezioni ovvero essere un caregiver di un figlio con disabilità, avere richiesto la residenza temporanea di dodici mesi oppure abitare nello stesso palazzo in interni differenti.

Leggendo queste informazioni normative, dunque, riscontriamo subito tra le eccezioni le circostanze descritte dalla lettrice che ha posto il quesito. La convivenza non è necessaria per fare domanda di congedo straordinario se il caregiver è un genitore della persona con invalidità. Ma il caso in questione tira in ballo un aspetto più complesso, il divorzio dei genitori. Dobbiamo capire se tale separazione incida sulla domanda di congedo oppure no.

Figlio con disabilità, divorzio e congedo straordinario

Iniziamo con una recente modifica alla Legge 104 dall’importanza rilevante nel caso di nostro interesse. Dal 13 agosto è stata cancellata la figura del referente unico. L’assistenza ad una persona con invalidità, dunque, può essere prestata da più soggetti in forma alternata. Tutti i caregiver riconosciuti possono avanzare richiesta di permessi retribuiti nella misura di sempre, tre giorni al mese. L’importante è che la domanda sia per giorni diversi. Significa che se un caregiver usufruisce di un permesso in un determinato giorno, l’altro non potrà farlo.

I genitori che assistono un figlio con invalidità hanno sempre potuto approfittare di questa direttiva e nulla cambia in seguito ad una separazione o ad un divorzio. Alternandosi, entrambi possono richiedere i permessi. Vale anche per il congedo straordinario? La Legge 104 permette ai genitori di usufruirne sempre in maniera alternata. La normativa, però, fornisce indicazioni precise in caso di divorzio e separazione. Se l’affidamento del figlio invalido è in via esclusiva ad uno dei due ex coniugi allora il beneficio spetterà unicamente al genitore che si occupa quotidianamente del figlio con disabilità.

Solamente se l’affido è condiviso, la richiesta di congedo potrà essere inoltrata anche dal genitore non convivente. Questo perché il divorzio non annulla il diritto e il dovere dei due genitori di accudire i figli. Di conseguenza, anche il papà che vive in una casa diversa dal figlio nello stesso Comune può ottenere il congedo straordinario a condizione che l’affido sia condiviso.

Per chiarire ogni dubbio basterà rivolgersi ad un patronato, spiegare nei dettagli la propria situazione e attendere la risposta di esperti del settore.

Come richiedere il congedo per figlio con disabilità

Una volta accertato il diritto di richiedere il congedo parentale di due anni per assistere un figlio con disabilità pur essendo genitore divorziato, non rimarrà altro da fare che inoltrare la domanda all’INPS. Le richieste possono essere presentate in via telematica attraverso il portale dell’ente di previdenza sociale accedendo al servizio tramite credenziali digitali. Servirà, dunque, lo SPID oppure la Carta di Identità Elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi. In alternativa è possibile rivolgersi ai patronati per lasciarsi guidare nella procedura oppure chiamare il Contact Center al numero 06 164 164 da mobile o 803 164 da fisso.

La richiesta è inoltrabile unicamente da lavoratori del settore privato, anche part-time. Condizione necessaria è che l’assistito sia disabile grave con invalidità certificata da una Commissione INPS. Concludiamo ricordando che il congedo di due anni potrà essere fruito in maniera continuativa oppure frazionata a giorni. Per non far conteggiare i giorni festivi sarà necessario, però, riprendere l’attività lavorativa tra un periodo di fruizione e l’altro.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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