Bonus mobili con sconto del 50%, comprare online è possibile! Attenzione alle condizioni

Spendere il Bonus mobili per acquisti online è possibile ma rispettando determinate condizioni. Scopriamo quali per non lasciarsi sfuggire le detrazioni.

Perdere il Bonus mobili e grandi elettrodomestici per un piccole errore sarebbe un peccato. Meglio sapere fin da subito cosa è concesso e cosa no.

Bonus mobili online
InformazioneOggi.it

Il Bonus mobili e grandi elettrodomestici prevede una detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici da una certa classe in su destinati ad arredare un’abitazione oggetto di riqualificazione energetica. L’agevolazione sarà valida sia nel 2023 che nel 2024 ma il tetto massimo di spesa varierà da un anno all’altro passando da 8 mila a 5 mila euro con detrazione massima, dunque, di 4 mila e 2.500 euro. Per ottenere il Bonus sarà necessario indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Condizione necessaria è che il contribuente abbia effettuato lavori di recupero del patrimonio edilizio godendo della detrazione oppure dello sconto in fattura o della cessione del credito. Un altro requisito fondamentale è che gli acquisti riguardino mobili ed elettrodomestici ammessi a detrazione.

Ora capiremo quali sono le spese ammesse e quali no soffermandoci su un quesito che ci è stato posto. “Posso acquistare i mobili online e ottenere il Bonus mobili? Se sì, cosa devo fare?“.

Bonus mobili e grandi elettrodomestici, alcune informazioni generali

Quando si parla di Bonus mobili e di spese ammissibili occorre sapere che l’agevolazione richiede un doppio obbligo. Il contribuente, infatti, non dovrà tener solamente conto degli acquisti per arredare casa ma anche delle spese ammesse in relazione all’intervento di recupero creditizio. Le due misure sono collegate e il Bonus mobili e grandi elettrodomestici è imprescindibile dalla ristrutturazione.

Un appunto prima di approfondire la questione. La detrazione spetta anche qualora i mobili acquistati non siano destinati all’immobile oggetto di recupero. L’importante è che a pagare sia la ristrutturazione che i beni sia lo stesso contribuente. Se, ad esempio, il marito paga i lavori e la moglie gli acquisti non ci sarà alcuna detrazione di cui usufruire.

Altra informazione importante, la data di inizio degli interventi di recupero dovrà essere antecedente rispetto la data di acquisto dei mobili o degli elettrodomestici.

Le spese ammissibili

La detrazione del 50% spetta per l’acquisto di mobili nuovi come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, poltrone, divani, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. Sono escluse le porte, la pavimentazione, tende e tendaggi e complementi di arredo. Con riferimento agli elettrodomestici si possono acquistare (anche in questo caso dovranno essere nuovi)

  • forni di classe non inferiore alla A,
  • lavatrici, lavasciuga e lavastoviglie di classe non inferiore alla E,
  • frigoriferi e congelatori non inferiori alla classe F.

Rientrano nella detrazione anche stufe elettriche, apparecchi per la cottura, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, ventilatori elettrici, radiatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Oltre alle spese di acquisto, si possono detrarre le spese di trasporto e montaggio rimanendo nel tetto massimo di 8 mila euro nel 2023 e di 5 mila euro nel 2024 per unità immobiliare. Il contribuente ristrutturando due immobili potrà usufruire, dunque, di due Bonus mobili e grandi elettrodomestici.

L’acquisto online è concesso?

Restando sul tema degli acquisti in generale occorre sottolineate come per ottenere l’agevolazione sia indispensabile che i pagamenti siano effettuati con mezzi di pagamento tracciabili (solamente bonifici, carte di credito e carte di debito). Sono ammessi anche i pagamenti a rate e ogni fattura e ricevuta dovrà essere conservata accuratamente dal richiedente il Bonus. Lo scontrino, nello specifico, dovrà riportare il codice fiscale dell’acquirente – che come detto dovrà corrispondere alla persona che effettua i lavori di recupero edilizio – e la natura, la qualità, la quantità dei beni acquistati nonché la data di pagamento.

Le condizioni citate valgono anche per gli acquisti online. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, infatti, che le detrazioni possono essere richieste anche acquistando telematicamente mobili ed elettrodomestici. Rimane fondamentale che le spese siano tra quelle ammissibili e che ci sia una ricevuta elettronica attestante il pagamento e la corrispondenza con il contribuente che ha effettuato i lavori di ristrutturazione.

Su L’Agenzia Informa si possono leggere i dettagli della misura. Il testo non riporta alcuna differenza tra acquisti fisici e telematici. Le spese, dunque, potranno essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi e il rimborso avverrà in dieci rate annuali di pari importo.

Interventi sul patrimonio edilizio per accedere al Bonus mobili

Concludiamo con l’aspetto forse più importante in relazione al Bonus mobili. Prima di richiedere le detrazioni al 50%, infatti, occorrerà verificare che gli interventi sul patrimonio edilizio sia trainanti la misura. Tra i lavori di manutenzione straordinaria ammessi a detrazione rientrano il restauro e il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. Non sono ammesse le spese per lavori di manutenzione ordinaria quali tinteggiatura delle pareti, sostituzioni di pavimenti o infissi, rifacimento degli intonachi interni.

È ammessa la ricostruzione di immobili danneggiati da eventi calamitosi e il risanamento di interi edifici eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro diciotto mesi dal termine dei lavori vendono il fabbricato. Sono ammesse le spese, poi, per la manutenzione ordinaria, straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo su parti comuni di edifici residenziali. 

Appartamenti e parti comuni di condomini, gli interventi ammessi

Nella manutenzione straordinaria rientrano

  • i lavori di installazione ascensori o scale di sicurezza,
  • la realizzazione di servizi igienici,
  • la sostituzione di infissi esterni con modifica del materiale o della tipologia di infisso,
  • il rifacimento di scale e rampe,
  • la costruzione di scale interne,
  • la realizzazione di muri, recinzioni e cancellate,
  • la sostituzione dei tramezzi interni senza alterare la tipologia dell’unità immobiliare.

Nella manutenzione straordinaria, invece, rientrano gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia come

  • l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili,
  • l’installazione o integrazione di un impianto di climatizzazione estiva o invernale a pompa di calore.

Infine è possibile sostituire la caldaia. Per la ristrutturazione edilizia sono ammessi interventi di modifica della facciata, realizzazione di un balcone o mansarda, trasformazione di una soffitta in mansarda o di un balcone in veranda, apertura di porte e finestre e costruzione di servizi igienici. Sulle parti condominiali sono ammesse le spese di tinteggiatura, sostituzione di pavimenti e infissi, rifacimento intonaci, sostituzione tegole, grondaie, riparazione delle mura di cinta e sostituzione di cancelli e portoni.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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