Stralcio delle cartelle, finisce qui il sogno degli italiani

Lo stralcio delle cartelle fino a mille euro resterĂ  un sogno non realizzato per tanti contribuenti. I Comuni dicono “no” alla rottamazione quater.

Era prevedibile che i Comuni non avrebbero rinunciato a far cassa. Di conseguenza la rottamazione quater lascerĂ  l’amaro in bocca ai debitori.

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InformazioneOggi.it

Lo stralcio delle cartelle fino a mille euro riguardanti IMU e altri tributi locali non è obbligatorio. I Comuni possono in autonomia decidere se applicare le direttive della rottamazione quater previste nella Legge di Bilancio oppure no. E la maggior parte delle cittĂ  italiane non aderirĂ . Come giĂ  detto, era abbastanza scontato. Le casse dello Stato non sono le sole a necessitare di essere riempite. Le amministrazione comunali non hanno alcuna intenzione di perdere i soldi dei debitori accettando la tregua fiscale. I tributi a carattere locale, dunque, non verranno cancellati per numerosi italiani (specialmente IMU e TARI). Qualora l’amministrazione accettasse la rottamazione, poi, non si straccerebbero le cartelle ma solamente sanzioni e interessi. La quota capitale andrebbe comunque corrisposta. La scelta di adesione alla rottamazione puĂ² arrivare entro il 31 gennaio. Scopriamo quali Comuni hanno giĂ  detto categoricamente “no”.

Lo stralcio delle cartelle non ci sarĂ 

Lo Stato ha concesso l’opportunitĂ  ai debitori di una tregua fiscale. Uno stralcio delle cartelle sotto i mille euro affidate all’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Con riferimento ai tributi locali, perĂ², è stato lasciato libero arbitrio ai Comuni. Possono decidere se condonare o meno (anche parzialmente) i debiti. L’importante è che svelino l’adesione entro il 31 gennaio 2023 con apposita delibera. I cittadini attendono ma molti possono giĂ  desistere.

Milano, Roma, Firenze, Bologna, Verona, Bari e Piacenza hanno giĂ  riferito che lo stralcio non ci sarĂ . I soldi servono, infatti, per far quadrare i bilanci e per non dover ridurre i servizi alle persone. Inoltre, il Comune di Milano riferisce come la rottamazione disincentivi la buona condotta e i comportamenti virtuosi di chi paga sempre e puntualmente. Stanno ancora pensando al da farsi Torino e Napoli. Il “sì” al momento è arrivato da Arezzo, Lecce, Acerra, Lucca e Pistoia. Ribadiamo, sanzioni e interessi saranno cancellati. Il debito iniziale no.

Il parere dell’ANCI

Lo stralcio parziale non centra l’obiettivo di liberare il magazzino dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione dai crediti piĂ¹ vetusti afferma l’ANCI (Associazione dei Comuni Italiani). Aggiunge, poi, che appare piĂ¹ che altro come una rottamazione unilaterale di carichi iscritti a ruolo che non scompariranno perchĂ© non corrisposti. Inoltre, l’ANCI reputa pessime anche le tempistiche. Il 31 gennaio è troppo vicina come data per permettere alle amministrazioni comunali di riunirsi e procedere con la delibera.

Ma siamo certi che chi non vorrĂ  aderire lo comunicherĂ  in tempo pur di recuperare i soldi dei debiti. Alle cittĂ  citate se ne aggiungeranno presto molte altre.

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