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Economia

Tasse universitarie più basse: si può fare eccome! Cosa devi assolutamente sapere

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Le tasse universitarie non saranno più un problema: seguendo questi passaggi, sarà più facile capire cosa fare e come muoversi!

Tutti gli studenti universitari all’ascolto: si potranno pagare meno tasse universitarie facendo attenzione ad alcuni movimenti! Ecco, di conseguenza, una breve guida che potrebbe essere d’aiuto.

InformazioneOggi – tasse universitarie

Essere uno studente universitario, già di per sé, non è affatto facile. Tra i vari esami e libri da studiare, i corsi e gli spostamenti, è davvero difficile avere una vita sociale. In molti, ad esempio, faticano tantissimo per avere un hobby con cui distrarsi e rilassarsi, ma anche un lavoro così da non pesare sui genitori. Tra l’altro, poi, tra le tante scadenze da rispettare, tra cui, appunto, gli esami stessi, ci sono anche le tasse da pagare.

Nel caso in cui, ci si dimentica di pagarle, scatta inevitabilmente una mora. Tra l’altro è davvero difficile tenere a mente tutto dato che si è sempre impegnati per tutta la giornata. Un’altra cosa molto estenuante è stare al passo con le recenti novità e le procedure economiche da seguire e conoscere, per nulla facili da comprendere. In questo caso, basta un minimo errore e si rischia di mandare tutto a rotoli.

Sarebbe un sogno non pagare le tasse o, almeno, pagarne la metà. Prima di capire come fare, però, diamo un’occhiata ad altre importanti notizie. Con il nuovo anno arrivano anche i nuovi bonus ristrutturazione 2023 per i lavori della facciata della casa. Oppure, ugualmente interessante, è una proposta dell’INPS: TFR o TFS anticipato dall’ente con interessi all’1%. Detto ciò, ritorniamo alle tasse universitarie!

Meno tasse universitarie per tutti: in questo modo si paga di meno e si risparmia di più!

Tutto parte dall’attestazione ISEE Università del 2023 con la quale è possibile godere di tasse dal costo meno elevato per il prossimo anno accademico. In particolare, facciamo riferimento all’anno 2023/2024 e non, dunque, a quello corrente.

Per mobilitarsi, bisogna che lo studente oppure un membro maggiorenne della famiglia, si rechi al CAF oppure direttamente dal commercialista. Addirittura è possibile recarsi anche all’INPS stesso; in tutti e tre i casi sarà necessario chiedere la dichiarazione sostitutiva unica, conosciuta anche con la sigla Dsu. Questo documento è di fondamentale importanza per il calcolo del reddito familiare.

Lo stessa potrà svolgersi online, tramite il sito dell’INPS, e, dunque, è importante non partire impreparati, ma avere con sé tutti i documenti necessari. Questi sono il codice fiscale, la certificazione dei redditi, lo stato di famiglia e un documento d’identità valido. Ma poi ancora: ultima dichiarazione dei redditi, saldo contabile dei depositi bancari e postali e contratto di assicurazione sulla vita.

Altri documenti di cui si ha bisogno sono il contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, azioni o quote detenute presso società od organismi di investimento, dati patrimonio immobiliare e gli estratti conto con giacenza media annuale dei depositi bancari e postali al 31/12/2021.

Cosa bisogna fare dopo?

Tutti i documenti poco prima indicati devono riguardare i membri del nucleo familiare. In particolare, è essenziale sottolineare al proprio commercialista oppure al Caf di fiducia, che il modello ISEE richiesto deve risultare valido per le prestazioni legate al diritto allo studio.

Quindi, dopo che la Dsu viene presentata, oppure compilata online, l’INPS si occuperà, nel giro di 15 giorni, di calcolare il suo valore ISEE. Inoltre, nel modello che sarà recapitato, verrà presentato il codice fiscale della persona che ha fatto richiesta delle prestazioni precedentemente indicate.

Come arriva il modello ISEE all’Università e tutte le altre informazioni da conoscere

Possiamo dire che, almeno, non è un problema dello studente pensare a come inviarlo all’ateneo che si frequenta. Infatti, sarà stesso l’Università ad acquisirlo tramite la banca dati dell’INPS.

Tra l’altro, con la nuova riforma, sono state realizzate ben quattro tipi di modello ISEE, oltre a quello classico, e proprio tra questi c’è l’ISEE Università. Infine, lo studente ha tutta la libertà di non presentare l’ISEE in questione, ma è una via fortemente sconsigliata, soprattutto per chi appartiene a una delle fasce basse. In tal modo, infatti, per dirla breve, si arriverà a pagare tasse più costose!

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