Riscatto laurea agevolato 2023, il Governo rinvia l’estensione ma il beneficio conviene anche adesso

Estensione del riscatto laurea agevolato destinata al rinvio, nonostante sia stato uno dei punti della campagna elettorale del centrodestra alle scorse elezioni. Il perché e l’utilità del sistema agevolato del riscatto. 

Come spiega Inps nel proprio sito web il riscatto della laurea consiste di fatto in un meccanismo che vuole ‘premiare’ a livello previdenziale chi in giovinezza ha continuato gli studi dopo il diploma di scuola superiore.

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L’istituto infatti indica che il riscatto del corso di laurea consente di valorizzare ai fini pensionistici il lasso di tempo del proprio percorso formativo.

Ma attenzione ad una condizione fondamentale: il riscatto di laurea è valido a patto che l’interessato abbia ottenuto il titolo di studio. Ci si riferisce a tutti coloro che abbiano conseguito il diploma di laurea o titolo equiparato. 

Una recente notizia che con tutta probabilità non sarà gradita a chi sta considerando questo meccanismo per andare in pensione un po’ prima è che, almeno per il momento, il Governo ha scelto di rimandare l’estensione del riscatto della laurea agevolato. Per quale motivo? Scopriamolo insieme nel corso di questo articolo, in cui coglieremo l’occasione anche di ricordare alcuni aspetti interessanti del riscatto. 

Come andare in pensione prima con il riscatto laurea: quanti anni ci vogliono, i calcoli

Riscatto laurea agevolato: la ragione del rinvio dell’estensione e il costo del meccanismo

L’allargamento del riscatto di laurea agevolato era sì un obiettivo annunciato, ma almeno per ora non vi sarebbero le risorse economiche per intervenire, in un periodo in cui sono già moltissimi gli ambiti che necessitano di aiuti e contributi di vario tipo. Questo il motivo del rinvio (momentaneo) dell’estensione di meccanismo agevolato di riscatto che, per sua natura nella forma ordinaria è sempre stato molto costoso. Vero è però che dal 2019, proprio in virtù del sistema agevolato c’è la possibilità di versare cifre oggettivamente più ridotte.  

E’ noto che oggi l’iter per convertire gli anni di studi universitari in anni di contributi, in maniera da integrare il trattamento pensionistico e andare un po’ prima in pensione, costa diverse migliaia di euro. La spesa per il riscatto agevolato per 52 settimane di contributi, vale a dire un anno, corrisponde a circa 5.360 euro per l’anno in corso.  

Facendo un rapido conto, il costo massimo è di 26.800 euro nel caso di riscatto di un corso di laurea di 5 anni. Il riscatto può essere pagato in un’unica soluzione o a rate, entro un massimo di 120 rate per 10 anni, senza il versamento di interessi. 

Riscatto laurea agevolato: alcune percentuali interessanti

Il riscatto laurea, ovvero degli anni di studio universitario, può compiersi, nel modo tradizionale, con una spesa che tocca anche gli 80mila euro e nel modo agevolato che, in vigore dal 2019, invece consente di avvalersi di un risparmio che può arrivare a oltrepassare anche il 70%. 

Ma attenzione, perché ciò può avvenire soltanto ad una condizione ben precisa, vale a dire che si scelga la liquidazione della pensione con il calcolo del tutto contributivo, accettando così di incassare un trattamento previdenziale più basso rispetto a quello che si conseguirebbe tramite il sistema misto (retributivo, per gli anni lavorativi anteriori al 1996, e contributivo, per gli anni posteriori al 1996).   

Lo abbiamo accennato, con il riscatto agevolato il risparmio può giungere anche al 70%, ma il vantaggio del riscatto agevolato è anche di natura fiscale. A certe condizioni l’ammontare è detraibile nella misura del 19% ai fini Irpef nella dichiarazione dei redditi. Attenzione però in quanto il riscatto della laurea agevolato non sempre conviene, nonostante il costo ridotto rispetto al riscatto ordinario. 

Il costo del riscatto contributivo col sistema ordinario, per chi vuole riscattare anni di studio precedenti al 1996, quindi nel sistema retributivo, è chiaramente maggiore, ma a fare la differenza è l’impatto sul futuro assegno previdenziale. E questo è pur sempre un aspetto che ogni interessato deve considerare. 

Considerazioni finali

Nel corso di questo articolo abbiamo visto che riscattare gli anni di laurea comporta il versamento di certa somma in modo da equiparare, a livello contributivo, il lasso di tempo degli studi universitari a quello lavorativo. Detta specifica contribuzione è utile ai fini previdenziali sia per conseguire prima il numero di anni necessari per andare in pensione sia per aumentarne l’entità. Sul piano della sua effettiva convenienza economica, il vantaggio del riscatto del periodo di studi risulta sempre correlato a molti fattori, quali ad es. l’età e l’importo della contribuzione già versata al sistema previdenziale. 

Il riscatto agevolato consente di risparmiare ma è vero che, per riuscire ad incrementare l’assegno e al contempo anticipare l’età pensionabile è assai preferibile optare per il riscatto tradizionale, con costi che superano anche i 70mila euro. 

Per chi volesse fare una stima indicativa, l’Inps mette a disposizione dell’utenza un simulatore libero e gratuito per quantificare l’onere del riscatto laurea. E’ sufficiente immettere alcuni dati in modo del tutto anonimo per conseguire informazioni sulle varie tipologie di riscatto e sui vantaggi fiscali inclusi. In buona sostanza, lo strumento include una simulazione orientativa della spesa del riscatto, della sua rateizzazione, della decorrenza della pensione e del beneficio previdenziale che deriva dal versamento della cifra del riscatto laurea. 

Il servizio è accessibile in questa pagina del sito web dell’Inps. 

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