Non solo IMU e TARI, aumentano tutti i prezzi: allarme Codacons, ecco quanto si pagherà in più

La crisi energetica persisterà anche quest’anno, con conseguenze pesanti sui prezzi al dettaglio e sulle tariffe dei servizi. Le stime del Codacons aiutano a farsi un’idea di quali saranno i rincari 2023. 

Era stato da più parti annunciato: il 2023 sarà un anno particolarmente gravoso per le finanze degli italiani, che dovranno fronteggiare i costi delle bollette, del carburante, dei beni di prima necessità, delle tasse e non solo. Con un’inflazione in salita, che preoccupa anche e soprattutto chi ha sottoscritto un contratto di mutuo.

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Insomma, uno scenario socioeconomico che invita alla prudenza e che fa riflettere sui prezzi e sulle spese previste nel 2023. Il Codacons, la nota associazione che tutela i diritti dei consumatori, ha parlato apertamente di una nuova stangata, di cui saranno vittime milioni di cittadini.

Aumenteranno IMU e TARI, ma anche alimentari e mutui. Previsto circa un +2.400 euro per nucleo familiare, proprio a seguito del caro vita. Cerchiamo allora di fare chiarezza su quello che ci aspetterà con il nuovo anno.

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Rincari generalizzati e bollette energetiche: un 2023 ricco di aumenti per milioni di famiglie

A sommarsi ai rincari 2022 arriveranno dunque quelli dell’anno appena iniziato: la situazione è però in continuo divenire e non possono essere esclusi ulteriori incrementi dei costi delle bollette luce e gas, sulla scorta di ciò che accadrà nei prossimi mesi. Intanto però il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori (in breve Codacons), ha spiegato che dovremo attenderci un aumento complessivo di più di duemila euro a famiglia – in pratica almeno uno stipendio e mezzo.

La stima pari circa ad un +2.435 euro in totale di aumenti per il 2023 non tiene però conto dello scenario dato dai possibili nuovi incrementi delle bollette di luce e gas, la cui evoluzione dei prezzi sarà legata all’andamento del mercato dell’energia e all’efficacia delle nuove regole sul price cap fissato nel nostro continente e di quelle che il governo Meloni adotterà nei mesi a venire.

Per quanto riguarda in particolare le bollette, molto probabilmente a gennaio e febbraio le quotazioni dell’energia dovrebbero tornare a lievitare. Ma la contromossa potrà arrivare dal price cap Ue.

Rileva anche la novità della scadenza del blocco delle modifiche unilaterali dei contratti prevista a suo tempo dal Dl Aiuti Bis, e oggetto di proroga da parte del governo Meloni a giugno 2023. Ciò, con la possibilità di incrementare i prezzi per i contratti in scadenza, condurrà ad una impennata delle tariffe di luce e gas sul mercato libero.

Tasse e mutui: costi in salita

Aumenti in arrivo anche sul fronte tasse e imposte locali. Infatti IMU e TARI graveranno non poco sulle tasche dei cittadini. Previsto circa un +50 euro a famiglia, per effetto delle scelte di molti Comuni di aumentare le tasse per recuperare le perdite patite lo scorso anno proprio a seguito del caro bollette.

Mentre, per coloro che hanno deciso di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, è in arrivo una vera e propria stangata. A seguito dei rialzi dei tassi voluti dalla Bce come mossa anti inflazione, ai quali si aggiungeranno altri aumenti, i titolari di mutuo spenderanno circa 1.260 euro in più. Ma è vero che il Governo ha previsto una speciale agevolazione per passare dal tasso variabile a quello fisso.

Cibo e prodotti alimentari

I prezzi dei prodotti alimentari resteranno più alti degli anni passati, e questo a fronte della crisi energetica e all’incremento del costo dell’energia e delle materie prime, con un ruolo chiave purtroppo esercitato dalla guerra in Ucraina. D’altronde i rincari di spesa attengono a tutti i settori produttivi, alle bollette, al carburante e, soprattutto, al prezzo dei prodotti alimentari.

I costi del cibo, che come ovvio costituisce il consumo primario delle famiglie, quest’anno dovrebbero far registrare un lento calo dei prezzi rispetto ai valori attuali assolutamente fuori controllo, ma resteranno comunque su livelli alti, producendo a parità di consumi un incremento di spesa valutato in circa +507 euro annui a famiglia. Questa è la stima per il 2023 da parte del Codacons.

Costo del carburante in salita: ecco perché

Per coloro che usano spesso l’automobile gennaio sarà un mese di aumenti, se pensiamo che i prezzi di benzina e diesel da domenica 1 sono tornati a salire per effetto dell’interruzione del taglio delle accise, ma oltre a questo abbiamo anche gli aumenti delle tariffe autostradali.

Insomma un’accoppiata che non sarà gradita ai moltissimi lavoratori che usano la propria macchina per raggiungere l’ufficio. Secondo le stime effettuate, il rincaro 2023 per le quattro ruote, compreso anche l’aumento delle tariffe Rc, sarà di circa 490 euro in più.

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