Cosa succede in Turchia: tra super inflazione, fine dell’età pensionistica e ETF con profitti del 100%.

Il 2022 è stato un anno di anomalie sia sul piano economico che finanziario. È un anno particolare da ricordare per gli investitori che ha messo anche in luce la differenza tra gli Stati dell’eurozona.

Spicca in particolare la Turchia. Il Paese ha un mercato interno in evoluzione messo alle strette da un enorme inflazione e un controllo centralizzato dello Stato.

ETF Turchia
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Se i principali indici azionari ma anche le obbligazioni, hanno fatto vivere agli investitori periodi difficili ci sono stati settori o mercati che sembrano stati immuni ai problemi.

C’è un indice in particolare rappresentato da un ETF che prendiamo come esempio: si tratta di un Titolo che scambia il valore del portafoglio di un fondo comune di investimento. Questo ETF ha realizzato una performance negli ultimi 12 mesi del 100%.

L’ETF che ha realizzato una performance del 100%

Si tratta del Lyxor MSCI Turkey: quotato dal 2006 raccoglie le principali 12 società turche ed è prezzato in euro. Si tratta di un ETF di nicchia con appena 74 milioni di dollari di capitalizzazione, è poco diversificato ed è per entrambi i motivi particolarmente volatile.

Non a caso questo ETF ha il massimo rischio nella scala di valutazione ed è da mettere in relazione alle caratteristiche dell’economia turca.

Il governo e la Banca Centrale, anziché contrastare la crescita dell’inflazione con l’aumento dei tassi di interesse, continuano a immettere liquidità nel Paese.

Inflazione e tassi di interesse in Turchia: il Governo usa soluzioni estreme

Il 24 novembre scorso, la Banca Centrale della Turchia ha tagliato il tasso di riferimento per il quarto mese di fila, portandolo dal 10,5% al 9%. Si tratta di tassi particolarmente elevati che non hanno prodotto molti risultati.

In Turchia l’altissima svalutazione del potere di acquisto dei salari pesa talmente che alle aziende conviene assumere per fissare oggi una paga che si riduce, in termini reali di anno in anno.

Il costo della manodopera si abbassa in termini reali con il governo di Ankara che deve gestire un’inflazione intorno al 90%. Questo ETF è riuscito per questi motivi nell’ultimo anno a battere di gran lunga il mercato ma osservato sul lungo termine ha avuto negli ultimi 10 anni una performance negativa del 27%.

Per avere un termine di paragone il mercato quest’anno ha creato una perdita media dell’11% sui tradizionali portafogli diversificati con 60% azioni e 40% obbligazioni. L’inflazione, insieme alle preoccupazioni internazionali, ha visto gli investitori alle prese con il peggior inizio d’anno per entrambe le categorie di Titoli da mezzo secolo a questa parte.

Le elezioni si avvicinano ed Erdogan cerca di cementare il suo consenso. Le pensioni in Turchia sono anni nel futuro

Le elezioni si avvicinano ed Erdogan cerca di cementare il suo consenso con misure utili solo sul brevissimo termine. Il presidente della Turchia ha annunciato in questo contesto la fine del requisito dell’età pensionabile pari fino a poco fa a 58 anni per le donne e 60 per gli uomini.

Da ora circa 2,4 milioni di cittadini turchi potranno scegliere di andare immediatamente in pensione senza alcun limite di età. Il provvedimento riguarda coloro che hanno iniziato a lavorare prima del settembre 1999 e hanno maturato tra i 20 e i 25 anni di lavoro in regola.

Altri provvedimenti che possono sembrarci incredibili in questo senso: il raddoppio rispetto a un anno fa della pensione minima che nel 2023 passa a 425 euro circa.

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