Fisco, lavoro, sanità e non solo: le principali novità del Milleproroghe approvato dal Governo

Proprio nei giorni caldi che precedono l’approvazione della manovra entro la fine dell’anno, onde evitare l’esercizio provvisorio, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Milleproroghe con la formula del decreto-legge. Quali sono le maggiori novità?

Non solo legge di Bilancio e relativi emendamenti. Come già accaduto negli anni passati, i Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato il provvedimento Milleproroghe di dicembre, il quale allunga i tempi per l’applicazione di norme, versamenti e discipline di vario tipo. Anche questa volta gli ambiti interessati dalle proroghe sono moltissimi e vari: pensiamo ad es. alle tasse, oppure al lavoro e ai buoni pasto.

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La sua finalità è quella di agire con urgenza su scadenze e date di entrata in vigore imminenti. Perciò l’utilizzo del decreto legge, adottato dal Governo per poi essere convertito, rappresenta l’atto che più di addice alle tante proroghe previste.

Dall’estensione del divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie alla presentazione della dichiarazione Imu, la quale slitta ancora una volta dopo la scorsa estate, e alle regole in ambito lavoro: sono tanti gli elementi di interesse nel decreto Milleproroghe. Di seguito faremo una sintetica panoramica delle novità giunte con l’approvazione del testo, focalizzandoci su alcuni dei punti più interessanti di esso. I dettagli.

Iva e Imu: cosa cambia con l’approvazione del decreto Milleproroghe

Per quanto riguarda l’Imu, ovvero l’imposta municipale propria che si paga a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari, abbiamo la novità dello slittamento della dichiarazione relativa. In buona sostanza, con il decreto Milleproroghe approvato abbiamo la proroga di sei mesi sulla dichiarazione in oggetto. Infatti il termine, già spostato a fine anno, è ulteriormente rinviato al 30 giugno del prossimo.

Più nel dettaglio, non vi sono dubbi sulla proroga dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2023 del termine per la presentazione della dichiarazione Imu relativa all’anno d’imposta 2021, da parte degli enti, sia pubblici che privati, non commerciali (previdenziali, sanitari, assistenziali, ricerca scientifica, culturali, sportivi, ricreativi, religiosi ecc.).

In ambito Iva grazie al Milleproroghe è spostato al primo gennaio 2024 il termine per l’applicazione dell’obbligo di inviare i dati circa operazioni eseguite ogni giorno, all’importo globale dei corrispettivi delle operazioni imponibili e alle collegate imposte per il tramite di mezzi tecnologici che assicurano l’inalterabilità e la sicurezza dei dati, inclusi i POS.

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Fatturazione elettronica settore sanitario: novità

Inoltre, la fatturazione elettronica per il settore sanitario è oggetto di congelamento fino alla fine del prossimo anno, così come richiesto e anticipato anche dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Alla base del divieto di fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie c’è la difficoltà di bilanciare la digitalizzazione del Fisco con le necessità correlate alla tutela della privacy.

Al contempo anche lo slittamento di un anno per quanto riguarda l’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati al sistema della tessera sanitaria, al fine di ultimare la dichiarazione precompilata dei redditi.

Personale AFAM, buoni pasto, contratto di espansione e gestioni previdenziali: gli aggiornamenti con il Milleproroghe

Il decreto Milleproroghe ha rilievo anche sul fronte del lavoro, con la proroga al 2023-2024 della validità delle graduatorie nazionali personale AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica). Esse sono utili per l’assegnazione di incarichi di docenza a tempo indeterminato e determinato nel settore AFAM e, al contempo, il provvedimento rinvia l’entrata in vigore del regolamento per l’assunzione del personale docente e amministrativo del comparto.

In tema di buoni pasto, ecco lo slittamento dell’efficacia delle regole in tema di gare per l’affidamento di servizi sostitutivi di mensa attraverso i “buoni pasto”, conservando comunque il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa fino al 30 giugno del prossimo anno.

Con l’approvazione del decreto, abbiamo poi la novità per cui il contratto di espansione è stato prorogato per il biennio 2024 e 2025. Non solo: ecco l’ampliamento del bacino delle imprese ammesse al contratto citato, mentre è stata diminuita da 1.000 a 500 la soglia dei lavoratori subordinati necessaria ad avere una riduzione dei versamenti a carico del datore in ipotesi di aumento delle assunzioni.

Grazie alla fresca approvazione del decreto Milleproroghe arriva anche, fino alla fine del 2023, lo stop ai termini per gli obblighi contributivi collegati alle gestioni previdenziali dei lavoratori del pubblico impiego, mentre si differisce quello entro cui la PA che ha rapporti di co.co.co, è obbligata a versare i contributi per la gestione separata.

Ricordiamo infine che il provvedimento dispone anche la proroga di un altro anno per quanto riguarda la possibilità di ricevere le ricette mediche via mail o sms. Il meccanismo che previsto durante l’emergenza Covid e che era in scadenza questo dicembre, è certamente ancora di grande rilievo tra le misure adottate nel testo approvato.

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