Camminare all’indietro fa perdere peso e non solo: incredibile e sono pochi a saperlo

A quanto pare camminare all’indietro porta con sé una serie di aspetti positivi mai considerati prima d’ora. Scopriamoli tutti!

Dopo aver letto questo articolo, non si penserà più alla camminata all’indietro come un banale gioco da bambini. Anzi, questo dimostra come da loro si possa soltanto imparare!

camminare all'indietro
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Ogni volta c’è sempre qualcosa di nuovo e curioso da scoprire man mano che la ricerca e la scienza vanno avanti. E la cosa più sorprendente è che, spesso e volentieri, tutti quei benefici che cerchiamo in qualche farmaco o crema, li possiamo ritrovare in cose quotidiane. Ad esempio, poco prima abbiamo menzionato i bambini e i loro modi di giocare. Ebbene, si potrebbe dire che quando li si vede camminare all’indietro li si dovrebbe solo imitare. Il motivo è molto semplice! Non solo perché così si può instaurare un rapporto giocoso con loro, ma anche perché si può migliorare la propria salute.

In particolare, vogliamo parlare di quella necessità che in molti sentono di dover perdere peso. Che sia chiaro: magrezza non è mai stato sinonimo di bellezza, anche se per anni ci hanno bombardato con questo messaggio. Ma chi vuole togliere qualche centimetro, può farlo senza particolari difficoltà con la camminata all’indietro. Oppure, semplicemente, si può iniziare un’attività del genere per cercare di modificare quella che è una vita troppo sedentaria, fatta di lavoro o studio.

Ebbene, prima di capire perché la camminata all’indietro potrebbe soltanto giovarci, passiamo ad altri interessanti notizie che riguardano la salute. Secondo alcuni studi, accoppiare la melatonina con la vitamina D potrebbe prevenire una serie di problemi salutari. Poi, se si è intenzionati seriamente a perdere peso, ci si può catapultare nella dieta di riso e mela, molto in voga tra le star. Chiuso discorso, passiamo alla nostra camminata all’indietro.

Perché camminare all’indietro potrebbe essere un alleato nel perdere peso, quello che non ti aspettavi di leggere

Se si pensa che questa attività possa sembrare strana, allora si deve iniziare col cambiare proprio idea sulla stessa. Come prima cosa, dobbiamo partire dalla concezione fondamentale di liberarci di una serie di costrutti mentali che ci fanno pensare a certe cose come se fossero delle stravaganze assolute. Soltanto in questo modo, dunque, si potranno vedere i reali benefici e iniziare, una volta per tutte, a prendersi davvero cura di sé.

Detto questo, camminare all’indietro permette di togliere del grasso in più rispetto alla camminata normale per un motivo ben preciso e semplice. Dato che ci troviamo in una posizione in cui non siamo capaci di vedere cosa ci sia dietro le nostre spalle, saremo tentati di fare sempre passi piccoli, ma tanti. In questo modo, non solo si andrà a rendere più resistente la zona inferiore delle gambe, ma anche a togliere un po’ di grasso in più.

Questo avviene anche perché l’energia che andiamo ad impiegare in simile attività è maggiore del 40% rispetto ad una semplice camminata in avanti. Quindi, in poche parole, andiamo a fare uno sforzo in più con le gambe e, di conseguenza, a togliere qualche centimetro. Ma ciò che stiamo dicendo non è frutto di una pura invenzione fantasiosa. Infatti, è stato condotto uno studio su alcune donne che per sei settimane hanno camminato all’indietro in un determinato lasso di tempo della giornata. Come principale risultato emerso è che, assieme ad una dieta equilibrata, le stesse avevano perso qualche chilo.

Quali sono gli altri benefici della camminata all’indietro?

Camminare all’indietro permette anche di impiegare maggiormente il cervello e, quindi, questo vuol dire che si andrà ad accentuare la capacità della concentrazione. Tra l’altro, se si cammina in questo modo, e lo si fa con una certa serietà, è possibile che le persone che soffrono di lombalgia cronica possano giovare di qualche beneficio. Questo potrebbe accadere poiché vengono applicati dei cambiamenti alla postura e ai muscoli della colonna vertebrale.

Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.

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