L’Influenza Australiana colpisce tutti 🤕 sintomi e cura di questa nuova variante stagionale

Sono molte le domande che circolano sull’ondata attuale, ma soprattutto quanto dura l’Influenza Australiana? E come distinguerla dal Covid?

Come avevano preannunciato gli esperti, siamo in pieno picco influenzale, tra l’altro giunto in anticipo. Quest’anno dovremo “combattere” con l’influenza Australiana. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Quanto dura l'Influenza Australiana
InformazioneOggi

Ci sono già milioni di italiani a letto, e molti di questi sono bambini dagli 0 ai 5 anni. L’influenza di quest’anno “picchia duro”, come ha affermato un noto virologo, ma possiamo affrontarla senza paura. L’importante è sapere esattamente a cosa ci troviamo di fronte.

Purtroppo, come ammette chiaramente anche Fabrizio Pregliasco in un’intervista rilasciata a Sky TG24 le persone non sono preparate ad affrontare la classica influenza come gli altri anni. “Per due anni – spiega il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano – mentre eravamo impegnati sul fronte Covid, non ci sono state infezioni che abbiano rinforzato le difese immunitarie. Questo virus ha già colpito i più piccoli, nella fascia 0-4 anni, e ora sta diffondendosi ai loro familiari.”

Come abbiamo riflettuto in passato in alcuni dei nostri articoli, purtroppo il proteggerci a tutti i costi dal Covid ha innescato degli effetti collaterali. I nostri organismi si sono indeboliti con l’isolamento e le mascherine e adesso dobbiamo “recuperare anticorpi”, se così possiamo dire. D’altronde la Natura è così che funziona: da una parte ti “attacca” e mina la salute ma dall’altra, facendoti ammalare, ti fa diventare più forte.

Dunque andiamo a capire come funziona la variante dell’influenza di quest’anno, e come possiamo superarla al meglio.

Quanto dura l’Influenza Australiana? Tutto quello che c’è da sapere su questa variante stagionale

L’Australiana è una delle tante influenze che ogni anno colpiscono le persone. Si tratta di malanni appunto stagionali, poiché si amplificano durante alcuni periodi. L’inverno è uno di questi.

L’influenza, genericamente parlando, è una malattia contagiosa causata da virus, e dunque per curarla non servono gli antibiotici. Si trasmette con le “droplet”, ovvero le goccioline emesse dal corpo durante tosse e starnuti. Può colpire chiunque, e si risolve in pochi giorni, ma ci sono alcune categorie a rischio che possono sviluppare effetti collaterali come la polmonite. Parliamo di anziani, ma anche di bambini piccoli e persone immunodepresse.

Una volta che siamo stati contagiati dall’influenza o da uno dei tanti virus respiratori che circolano in autunno e inverno, passano circa due giorni e poi arrivano i sintomi. Generalmente comprendono febbre alta che arriva all’improvviso, tosse e dolori muscolari. Possiamo avvertire anche mal di testa, perdita di appetito, debolezza diffusa e mal di gola.

La maggior parte delle persone guarisce in meno di 10 giorni.

Anche l’Australiana offre una sintomatologia simile alle altre varianti. Come afferma l’epidemiologo Giovanni Rezza in un’intervista rilasciata al Corriere, la malattia dura in media 5 giorni. Chi la contrae può manifestare febbre alta, dolore generale alle ossa, mal di gola e inappetenza.

In alcuni soggetti insorgono disturbi gastrointestinali, ma ciò si verifica parallelamente all’influenza. I virus respiratori, infatti, non colpiscono direttamente l’intestino, ma un corpo debilitato può essere facile bersaglio di altri virus.

Dunque in linea generale non c’è da temere, e anche questa influenza può essere curata come di consueto. Ovviamente, dobbiamo consultare il nostro medico curante che ci consiglierà la terapia più idonea in base al nostro stato di salute.

Ricordiamo che è in atto la campagna vaccinale, e chi vuole aderire può beneficiare dei vaccini gratuiti. Per una immunizzazione consapevole è bene chiedere il parere del proprio medico di fiducia.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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