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Covid, le infezioni recidive rischiano di avere un decorso fatale: lo studio

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Secondo uno studio americano prendere più volte il Covid può portare danni gravi dal decorso mortale. Approfondiamo questa seria questione.

Le infezioni recidive di Covid 19 non devono essere sottovalutate. Il virus può causare danni rilevanti e causare il decesso del paziente.

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Quale pessima notizia potevamo farci mancare con riferimento al Covid 19? Non solo l’infezione provoca al momento e nei mesi successivi dei problemi di salute ma un’eventuale ricaduta può comportare danni ben più gravi. La spossatezza, i mal di testa frequenti, la caduta dei capelli, il senso di annebbiamento del cervello, la perdita di memoria non sono nulla in confronto al decorso anche mortale in caso di recidiva. Uno studio USA mette in allerta i cittadini mentre sostiene l’importanza dei vaccini nel tutelare l’organismo da forme gravi della malattia. Gli scienziati della Washington School of Medicine di St. Luise hanno reso noti i risultati della loro ricerca rivelando un ulteriore inquietante aspetto del Covid 19.

Covid e infezioni recidive, le conclusioni degli scienziati

Lo studio americano si è concentrato sui pazienti con infezioni ripetute da Covid 19 per cercare di capire – partendo dai dati a disposizione – quanti danni agli organi potesse provocare la recidiva. Ebbene, i risultati hanno riportato non solo un aumento dei danni ma anche del rischio di morte tra i primi 30 giorni dal contagio e i 6 mesi successivi.

L’indagini ha preso in esame la mortalità, le ospedalizzazioni, le alterazioni del sangue, i disturbi cardiovascolari, i problemi neurologici e polmonari nonché diversi altri danni causati all’organismo. Nello specifico, chi ha contratto il virus più volte raddoppia la possibilità di morire mentre il rischio di ricovero aumenta di tre volte.

Quanto conta la vaccinazione

Lo stesso studio americano ha valutato l’importanza della vaccinazione sull’aumento del rischio di ospedalizzazione e morte in caso di infezioni multiple. I risultati riportano come a prescindere dalla vaccinazione la recidiva provoca un incremento delle possibilità di danni anche irreparabili.

Questa totale mancanza di connessione sorprende gli scienziati anche se andrebbero approfonditi alcuni dati come il nome del vaccino somministrato e la variante con cui i pazienti sono venuti in contatto. Appare evidente, poi, come infezioni vicine nel tempo possano creare conseguenze più gravi in organismi già indeboliti. Arriva la conferma, però, del fatto che i vaccini proteggano da manifestazioni più gravi del Covid 19. In questo caso si tratta di uno studio danese che è arrivato alla conclusione di come la vaccinazione sia un fattore protettivo anche per chi ha contratto più volte l’infezione. In percentuali, la protezione è stata del 94% contro la variante Delta e del 60% contro Omicron.

Come sempre gli studi sembrano dire tutto e niente. La verità, purtroppo, è che il Covid riesce ancora ad essere un’incognita sotto tanti aspetti anche per gli scienziati. Arriveremo mai a risposte certe?

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