Bonus busta paga, cosa cambia e chi sono i fortunati: varia la soglia limite (di molto)

Aumenta la soglia limite entro cui l’azienda può riconoscere bonus busta paga ai dipendenti senza pagamento di tasse: ecco di cosa si tratta e dettagli

Arriva una novità importante nell’ambito del nuovo decreto Aiuti, con la soglia limite, il tetto entro cui l’azienda può riconoscere bonus busta paga, premi ai dipendente, senza che ciò preveda il pagamento di tasse su quanto erogato.

bonus busta paga
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Da seicento a tremila €, questo il valore max. del bonus busta paga che vede la propria introduzione da parte del Governo Meloni mediante l’ultimo decreto Aiuti di recente approvazione.

Il tetto infatti, in precedenza fissato a seicento , viene innalzato. Si tratta del limite all’eterno del quale l’azienda ha modo di poter riconoscere ai dipendenti beni e servizi, senza farsi carico della tasse.

Tale nuova misura (3000€) non riguarderà lo Stato, ma le aziende. Nel caso in cui lo voglia, il datore di lavoro può riconoscerlo. In tal modo può contribuire al sostegno reddituale del dipendente, in particolar modo in un periodo in cui l’inflazione altra impatta sul potere d’acquisto.

Non si tratta ad ogni modo della sola misura prevista, circa gli stipendi. In merito al 2023, l’esecutivo pensa ad un nuovo taglio del cuneo fiscale. In modo da poter permettere un aumento netto a parità del lordo. Ciò però dovrà esser preceduto da rifinanziamento di quello che ha visto l’introduzione da parte dell’Esecutivo a guida Mario Draghi.

Stipendi fermi e l’inflazione galoppa

Se da un lato gli stipendi sono fermi, dall’altro l’inflazione va ad erodere il potere d’acquisto. In tal senso, per far fronte a ciò occorre l’individuazione di una modalità mediante cui far crescere le retribuzioni.

Il peso dell’incremento non può andare tutto sull’azienda, che a sua volta è penalizzata dagli aumenti dei costi energetici e dell’inflazione.

Per tale motivo, l’Esecutivo conta di considerare due diverse strade, e nel dettaglio anzitutto, da un lato, andando ad incentivare le aziende a portare più in alto gli stipendi, riconoscendo la possibilità di erogazione di bonus e misure non tassate. E rispetto a tale punto l’Esecutivo ha stabilito a 3mila€ il limite entro cui vi è possibilità per l’azienda circa l’erogazione di bonus e premi per dipendenti, in assenza del pagamento di tasse su quanto erogato.

Altro aspetto riguarda poi l’intervento sull’imposizione fiscale che va a gravare sulle retribuzioni. Tale intervento – si legge – avrà lo scopo di un ulteriore taglio del cuneo fiscale, rispetto a quello del due per cento (Esecutivo Draghi).

A crescere sarà il netto, in assenza però di altri costi per le aziende dal momento che il lordo resterà il medesimo.

Bonus busta paga, cos’ha deciso l’Esecutivo Meloni

Tanti gli elementi che destano attenzione quando si parla di economia in generale, e degli importanti temi che si trovando ad affrontare sin da subito il neo Governo Meloni. In tal senso si pensi ad esempio alle pensioni 2023: ecco l’ipotesi, il piano e cosa può cambiare tra età e contributi.

Tornando al punto in oggetto, l’aumento di stipendio è un elemento a cui l’azienda pondera e pondera per bene, dal momento che la crescita della retribuzione va a comportare un aumento anche delle imposte. Dal momento che occorre tener presente l’aumento lordo e non netto.

È su questo punto che l’esecutivo vuol intervenire, andando a riconoscere un più ampio spazio di manovra alle aziende che da un lato opterebbero per gli aumenti, ma dall’altro hanno il timore circa i costi relativi.

Andando nello specifico, tra le diverse misure legate al nuovo decreto, mirate a contrastare il caro-bollette, vi è anche quella inerente la possibilità per l’azienda circa l’erogazione di un premio ai dipendenti che, sino a 3mila€, non prevede tassazione.

Il tetto è stato portato, come detto, dai seicento € a tremila €. Questo il limit entro cui l’azienda può riconoscere taluni beni e servizi. Tra questi vi è anche un aspetto nuovo legato soltanto al 2022, viene spiegato. Ovvero il rimborso per il pagamento fatto dai dipendenti per bollette luce, gas e acqua.

Possibilità per l’azienda, ma non vi è obbligo

La novità in questione non prevede un obbligo per le aziende. Quest’ultime hanno possibilità anche di scegliere diversamente e non fruirne. Al contempo poi, gli importi potrebbero anche essere minori. Tremila rappresenta il limite annuo all’interno del quale l’eventuale premio non verrebbe tassato.

Money.it sottolinea l’aspetto che rappresenta un vantaggio per le aziende. Rispetto al dipendente, il discorso si lega al benessere di quest’ultimo, andando a limitare la perdita del potere d’acquisto. E pur senza dar seguito ad un effettivo aumento dello stipendio.

Al contempo, vi è certezza degli esborsi richiesti, dal momento che non si dovrà calcolare anche le imposte legate ad aumenti.

Questi, acluni dettagli al riguardo sul tema. Ad ogni modo è opportuno approfondire ed informarsi, anche presso esperti del campo. Così da ottenere maggiori info e chiarire eventuali dubbi al riguardo.

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