L’integrazione al trattamento minimo dell’Assegno di invalidità spetta solo se si rispettano dei requisiti reddituali. Che succede se vengono superati?
Qualora il reddito che esclude o riduce l’integrazione al minimo dell’Assegno di invalidità sopraggiunge dopo la data di decorrenza della pensione integrata, l’integrazione rimane.
Poiché i redditi da considerare si riferiscono all’intero anno solare, l’Assegno di invalidità sarà cristallizzato all’importo in pagamento alla data del 31 dicembre dell’anno antecedente a quello nel quale è stata superata la soglia di reddito.
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Per le pensioni in vigore dal 1° ottobre 1983, invece, la presenza di redditi influenti in tale periodo, comporta la cristallizzazione nella cifra in pagamento al 30 settembre 1983.
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Se ci sono due o più pensioni integrate al trattamento minimo al 30 settembre 1983, solo quella a cui spetta l’integrazione ai sensi del comma 3 dell’art. 6 della Legge 638/83 può continuare ad essere versata nella cifra del trattamento minimo; si tratta, in pratica, dell’importo “cristallizzato” al momento di cessazione del diritto all’integrazione. Le altre pensioni, invece, torneranno ad essere pagate nell’ammontare non integrato, spettante alla data del 30 settembre 1983. Tale principio è sancito dalla Circolare INPS n. 11/1984.
La Circolare n. 50/84, inoltre, prevede altri 3 casi particolari. Nello specifico:
Degli esempi possono aiutare a comprendere i principi appena elencati.
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