COVID cancellato 😲 è tutto vero, ma qualcuno non ci sta

Come in una delle migliori trame orwelliane la premier Meloni ha intenzione di “eliminare” il Covid dalle pagine di Storia e dal presente del nostro Paese.

Non tarda a sopraggiungere la tirata d’orecchie di Mattarella. Il Presidente della Repubblica è ottimista sullo sviluppo, ma ritiene immaturo abbassare la guardia.

meloni vs covid
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Venti di nuove varianti, alle porte ecco Cerberus che desta non poche preoccupazioni agli addetti ai lavori in prospettiva della stagione invernale, quando, come naturale che sia, si conterà un numero maggiore di contagi.

Certo è che la battaglia alla pandemia, per merito di vaccini e dei passi da gigante della scienza e degli studi in tema, è più che a buon punto. Ma da qui a quanto pare sia in progetto in casa Governo ce ne vuole.

Niente da dire, è palese come le azioni future dell’Esecutivo Meloni nel porsi alla questione Covid-19 saranno orientate pressappoco a un complessivo “scurdammoce ‘o passato”, un invito all’oblio, un condono. Forse anche per andare incontro al preziosissimo elettorato no vax.

Meloni vuole “cancellare” il Covid, dimenticandolo

Avvisaglie erano emerse dai proclami programmatici annunciati alla Camera e al Senato dalla premier Giorgia Meloni, che aveva evidenziato come la sua squadra di governo non avrebbe reiterato disposizioni lesive della libertà. Così aveva tracciato il piano operativo attuato dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza, va detto, anche lui non impeccabile in alcune sue scelte e quindi caduto facilmente in pasto ai suoi nemici.

In questa prospettiva occorre interpretare i provvedimenti messi in conto dal neo ministro Orazio Schillaci, il direttore dell’Università di Roma Tor Vergata nominato dalla premier per il dicastero della Salute.

L’ex componente del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), ha del resto affermato come il bollettino sull’oscillazione del contagio da Covid diverrà settimanale, non più giornaliero. Una scelta, quest’ultima, condivisibile. Con lo stato d’emergenza sospeso da tempo e considerando l’andatura del contagio da Coronavirus, è importante che prenda piede un costante rientro alla normalità nel quotidiano e nelle nostre azioni, ispirandosi a norme responsabili e rispettose delle disposizioni in vigore. Questo quanto espresso dal ministro.

Il liberi tutti secondo il ministro Schillaci

Ma le misure previste dal dicastero by Schillaci si allargano ad altri comparti, la battaglia alla pandemia sembrerebbe agli sgoccioli. In settimana, nel corso dei festeggiamenti del quarantennale dell’università di Tor Vergata, Schillaci aveva difatti rimarcato come a oggi la patologia sia del tutto differente da quella conosciuta in questi anni (non che ci volesse molto per capirlo). Da qui la volontà di avviare un rapido processo di rientro verso una notevole liberalizzazione.

Andando nella trasposizione in imprese concrete delle suddette affermazioni:

  • In primis, non sarà rinnovata l’ordinanza, in scadenza tra qualche giorno, che vincola all’uso della mascherina ffp2 per quanti entrino in complessi sanitari, cioè ospedali, ambulatori e residenze sanitarie anziani (Rsa). Una eventualità, anche per l’avversità di non pochi addetti ai lavori, è che il vincolo permanga ma solamente per i siti dove sono ricoverati pazienti maggiormente a rischio.
  • Altro baluardo in pericolo di estinzione sono le ammende ai no Vax, alle persone al di sopra dei 50 anni che non hanno terminato il primo corso vaccinale entro il 15 giugno. Sia Salvini che Meloni, assieme al ministro per le relazioni con il Parlamento Luca Ciriani, si sono scagliati contro tali pene pecuniarie: l’idea di fondo sarebbe quella di interromperle o cancellarle, probabilmente con una disposizione nel decreto Aiuti.
  • All’ordine del giorno in materia di salute della destrissima di governo vi sarebbe pure l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, altra disposizione che andrà a scadere a fine anno. Il nuovo governo ha intenzione di non prorogare tale provvedimento.
  • Dulcis in fundo, nei complessi sanitari sarà reinserito il personale sanitario in precedenza sospeso per inadempimento al vincolo vaccinale, con la sospensione anche delle sanzioni attese dal decreto legge che scadrà alla conclusione del 2022.

Mattarella richiama all’ordine e tira le orecchie a Giorgia Meloni

Ai programmi meloniani di “eliminazione” Covid pare abbia risposto, tra le righe, Sergio Mattarella.

Il presidente della Repubblica, in occasione del suo discorso per la celebrazione al Quirinale riservata ai ‘Giorni della Ricerca’, ha rammentato come dopo oltre un biennio di crisi pandemica non si possa ancora certificare il trionfo definitivo sul Covid-19. Il Capo dello Stato raccomanda senso di responsabilità e prevenzione.

Le parole di Mattarella fanno soprattutto riferimento alla missione della sanità pubblica, ossia tutelare nel miglior modo possibile la salute e la sicurezza delle persone e dei pazienti più fragili, dei più anziani, di quanti soffrano per malattie pregresse.

Quando la Salute diventa Politica, questione di elettorato

Ovviamente la congiuntura più tragica è alle spalle, si può guardare con ottimismo ed entusiasmo al presente e al futuro, la scienza ha giocato un ruolo fondamentale, vaccini e terapie hanno dato il loro encomiabile contributo.

Ma da qui a mettere tutto da parte per restituire il favore a quell’elettorato a chiare tinte no vax il passo a questo punto sembrerebbe breve. Non è salute, è politica, è campagna elettorale di ritorno. Stesso discorso lo si potrebbe ritrovare a dover intraprendere per ogni dicastero by nuovo Esecutivo.

Dal Quirinale pertanto il presidente Mattarella ha anche avvalorato l’esigenza di finanziare la ricerca scientifica. Mai, come nell’ultimo triennio, ne abbiamo profondamente compreso l’essenziale importanza.

Sergio Mattarella aggiunge:

talenti italiani, quando ne hanno la possibilità, manifestano le loro qualità in ogni parte del mondo. Ne siamo orgogliosi. E dobbiamo sentirci impegnati a migliorare le condizioni di una crescita della ricerca italiana ed europea.

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