Cancellazione delle cartelle esattoriali, tra le nuove ipotesi anche la rottamazione quater

Il tema delle cartelle esattoriali è molto delicato soprattutto nell’ultimo periodo, ma vi sono delle ipotesi: tra queste anche la rottamazione

Quando si parla di cartelle esattoriali si tocca un tema molto delicato in modo particolare in quest’ultimo periodo, ma vi potrebbero essere delle ipotesi a riguardo: tra queste anche la rottamazione.

Cartelle esattoriali
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L’esecutivo si è ormai insediato e il 23 ottobre vi è il ‘passaggio’ tra la nuova Premier Giorgia Meloni e l’ex Presidente Mario Draghi. Le cose da fare per il nuovo Governo saranno molte e tra queste vi è anche quella che riguarda il caro bollette.

Un altro argomento importante sarà quello delle cartelle esattoriali. L’inflazione e l’aumento dei costi di beni e servizi stanno mettendo a dura prova molte famiglie del Bel Paese che hanno sono sotto pressione e a volte non riescono a sbarcare il lunario.

Anche se durante quest’ultimo anno sono stati fatti piani di datazione ed anche la maxi rata della rottamazione. Lo Stato, infatti, ha ben 1.100 miliardi di credito.

Nelle casse dello Stato, secondo quanto riportato dal sito web thewam.net, vi sarebbe bisogno di liquidità per la PA. I tecnici, infatti, sono a lavoro per trovare la modalità a livello dell’intero Paese. Un punto principale è proprio quello delle cartelle esattoriali.

Cartelle esattoriali: le ipotesi

Come anticipato, vi sarebbero diverse ipotesi che riguardano le cartelle esattoriali e tra quelle poste dal nuovo esecutivo vi sarebbe la pace fiscale, il saldo ed anche lo stralcio.

Secondo quanto riportato dal sito web thewam.net che riprende Il Sole 24ore, tra le possibili riforme fiscali quella più plausibile sarebbe quella già varata durante l’anno scorso.

Tale riforma era una combinazione di stralcio applicato soltanto ai nuclei familiari con redditi con limite di trentamila € ed un debito fino a cinquemila €.

Con il saldo e lo stralcio vi sarebbe anche l’ipotesi di introdurre anche una recisione del debito fino all’ottanta %. I soggetti interessanti dovrebbero dunque dare allo Stato una parte del reddito, ma l’importo sarebbe riadotto anche se la tempistica sarebbe comunque ristretta.

La rottamazione

Alcune cartelle esattoriali potrebbero risultare non valide, come mai? Ecco cosa c’è da sapere in merito.

Un’altra ipotesi che i cittadini potrebbero vedere su tavolo è quella della rottamazione delle cartelle. Tale soluzione potrebbe però essere rivolta soltanto ha chi ha un onere molto alto.

Nello specifico, potrebbe accadere che le tasse non pagate saranno ugualmente regolate, ma potrebbero mutare le multe e gli interessi potrebbe essere fatto un forfait. Forse nel piano in questione vi potrebbero essere anche le cartelle riguardanti i contenziosi tributari.

Prima di vedere una di queste soluzioni in campo, però, dovrà passare un po’ di tempo. Di conseguenza, se si hanno alcune cartelle esattoriali e si vuole trovare una soluzione è comunque possibile fare qualcosa.

Cosa si può fare con le cartelle esattoriali oggi?

Nello specifico, nel decreto rilancio vi è la possibilità per coloro che hanno un onere fino a centoventi mila € vi è la chance di rateizzare. Per fare ciò è necessario andare sul sito web l’Agenzia delle Entrate.

È necessario accedere all’area personale sulla pagina web dell’Agenzia oppure compilare e spedire il modello R1. Tale modello va inviato tramite pec all’Agenzia.

La rateizzazione è possibile fino a settantadue rate e coloro che possono usufruire di tale opportunità sono quelli che non hanno pagato le cartelle scadute nel 2019.

Per coloro che, invece, hanno un debito di centomila € è possibile chiedere azioni mirate ad ogni circostanza. Per chiedere la possibilità di rateizzazione, magari di settantadue rate, è necessario fornire una serie di documenti, come l’ISEE.

Tale documentazione serve a dimostrare che si è impossibilitati a pagare il debito in una sola rata.

Ovviamente, per ogni dubbio è opportuno chiedere al proprio consulente di fiducia oppure rivolgersi all’Agenzia delle Entrate.

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