Sondaggi politici: il Pd in caduta libera seguito da M5S mentre il Terzo Polo in lieve crescita

Ultime sui saliscendi post elettorali dei partiti dai sondaggi politici. Prosegue la caduta libera del Partito Democratico.

Alle spalle del Pd incalza a tutta velocità il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte.

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Proseguono i saliscendi politici post elettorali. Le oscillazioni sono piuttosto tenui. Alcuni partiti si sfidano a suon di piccoli scatti, ma a far notizia è l’assordante tracollo della squadra capitanata da Enrico Letta.

Tale lo scenario emerso dalle ultime statistiche. Si tratta di sondaggi politici, è vero, ma comunque danno l’idea seppur potenziale della reazione degli elettori di fronte all’evolvere degli eventi seguiti alla tornata elettorale dello scorso 25 settembre.

Non era mai successo, dopo aver scalato la classifica per settimane, la fazione che ha trionfato alle urne, ossia Fratelli d’Italia, deve registrare un lieve calo rispetto all’ultima rilevazione. Ma il solo importante sussulto, confrontando le indicazioni attuali a quelle di sette giorni fa, giunge dalle potenziali cifre (inerenti i propositi di voto) del Partito Democratico.

Sondaggi politici, notte fonda per il Partito Democratico, cede qualcosina anche Meloni

Stando all’ultimissima statistica elaborata da SWG per il Tg di La7, il partito capeggiato dalla futura Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, cede lo 0,1% affermandosi al 27,4%.

In seconda posizione, le intenzioni di voto dei cittadini premiano ancora il Partito Democratico che però, attestando una tendenza già evidenziata fortemente dall’esito scaturito dalle votazioni di qualche settimana fa, smarrisce ancora mezzo punto percentuale, scendendo così al 17%.

E solamente una contemporanea leggerissima frenata del MoVimento 5 Stelle (-0,3%) rinvia l’inevitabile sorpasso da parte della fazione con alla sua guida l’ex premier Giuseppe Conte a quella tenuta a galla, temporaneamente, da Enrico Letta.

Il Terzo Polo cresce di passo in passo, segue Forza Italia

Continua la lotta serrata per le piazze d’onore. Lo scontro però ha luogo qualche gradino più in basso la doppia cifra (confermando quanto verificatosi lo scorso 25 settembre nel corso delle politiche).

La Lega arranca, sebbene l’affaticato Salvini prenda un attimo di respiro all’8,5% (+o,2% in sette giorni), forse per via dell’incarico istituzionale affidato al suo Fontana. Prosegue la salita a piccoli passi del Terzo Polo (8,1%) di Calenda e Renzi, seguiti da Forza Italia (7,5%), entrambi i partiti guadagnano lo 0,1%.

Tra quelli che in gergo son definiti partiti minori (per richiamo e influenza politica nell’odierno Parlamento) si segnala una apprezzabile rimonta, in confronto alle recenti statistiche, dell’accoppiata Verdi/Sinistra Italiana (+o,3%), come pure di +Europa (ora al 3,3%).

Occorre in ogni caso dare importanza a un’indicazione già affiorata dalle cassette elettorali: finanche nei sondaggi sui propositi di voto si svela una larga indifferenza rispetto le dispute e i diverbi della politica: il 35% di coloro che hanno preso parte alle interviste (una batteria di 1.200 persone aventi diritto al voto) ha preferito non pronunciare una propensione.

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