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Demenza: 4 modi per ridurre il rischio, i consigli degli esperti e le nuove scoperte scientifiche

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Possiamo fare molto per ridurre il rischio di demenza. Tra queste malattie ricordiamo l’Alzheimer, che può colpire anche soggetti giovani.

Solitamente pensiamo all’Alzheimer come malattia degli anziani ma purtroppo non è così. Vi sono diverse forme di demenza cerebrale e possiamo cominciare a ridurre i rischi già in giovane età.

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Ad oggi, purtroppo, non vi sono cure completamente efficaci contro Alzheimer e danni cerebrali dovuti a traumi, età o fattori genetici. La Scienza ha trovato il modo di frenare il decorso, ma le malattie del cervello portano inevitabilmente a invalidità, ed esiti nefasti.

Tra le armi che abbiamo a disposizione al momento, la più efficace è senza dubbio la prevenzione. Anche perché le cause che scatenano questi tipo di malattie degenerative sono davvero molteplici.

Si pensi ad esempio a cosa è stato scoperto poco tempo fa. Sembra che alcuni virus “dormienti”, comunissimi e non letali, ad un certo punto favoriscano l’insorgere di infiammazioni al cervello. Che a seconda dei casi possono sfociare in malattie molto gravi.

Fintanto che la Medicina non troverà risposte più concrete, però, ciò che possiamo fare è condurre una vita sana, sotto diversi aspetti. Così da ridurre i rischi (anche) di Alzheimer e migliorare il benessere generale.

4 modi per ridurre il rischio di demenza, ecco i consigli degli esperti

Sicuramente il fattore di rischio più noto per l’insorgenza dell’Alzheimer è l’avanzare dell’età. Ma nuovi studi ci suggeriscono che non è solamente quello. E che possiamo tutelarci già in età giovane.

Una delle prime abitudini che dovremmo adottare è quella di una dieta sana. E abbiamo miriadi di possibilità, soprattutto grazie a quella Mediterranea. E non è necessario fare sacrifici, anzi. Ognuno, col proprio medico curante o uno specialista della nutrizione, può studiare il regime più adatto alle sue esigenze.

In linea di massima, secondo quanto riferiscono numerose realtà, le regole da osservare sono sempre le medesime. Soprattutto, gli esperti consigliano di eliminare il più possibile le carni rosse, gli alimenti super-lavorati e industriali, e quelli con molti zuccheri aggiunti.

Riguardo a questa ultima categoria, ricordiamo di prestare attenzione, perché molti cibi hanno zuccheri aggiunti e noi non lo sappiamo. In un nostro articolo – a questo proposito – parliamo degli yogurt che si trovano al supermercato, e di come sceglierli al meglio secondo le proprie esigenze.

Riportiamo inoltre un suggerimento, che arriva dal National Institute on Aging. Secondo gli esperti, possiamo seguire una dieta in particolare, la dieta MIND. Questo regime è caratterizzato dalla preferenza di “cibi a base vegetale nella loro forma intera“, ovvero tutti i tipi di verdura. Ma anche “frutta, bacche, cereali integrali, legumi, noci, semi, olio d’oliva e pesce“. Tutti alimenti che noi possiamo reperire facilmente.

Fare movimento aiuta a prevenire la demenza

Sappiamo bene che praticare un po’ di sano movimento fa comunque bene, in qualsiasi forma e a tutte le età. Molti studi confermano che migliora tutte le funzioni dell’organismo, e quindi anche quelle cerebrali.

In particolare, secondo uno studio pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health, gli anziani che praticano attività fisica migliorano a livello cognitivo, di memoria e concentrazione. E ovviamente riducono il rischio di demenza.

Fumare fa male al cuore, ma anche al cervello

Il fumo è una di quelle abitudini che andrebbe eliminata a prescindere. Fumare fa male, e non solo ai polmoni, come specifichiamo anche in un articolo dedicato. Le sostanze contenute nelle sigarette, sigari & co. vanno a distruggere anche la corteccia cerebrale.

Chi fuma un pacchetto di sigarette al giorno corre il 34% di volte in più il rischio di sviluppare una demenza. Lo rivela uno studio del 2015 pubblicato su PLOS One.

Una vita sociale attiva protegge il cervello da stress, depressione e anche demenza

L’ultimo suggerimento degli esperti riguarda un’abitudine da adottare, ma non si tratta di diete o altro. Parliamo di attività sociali, contatti con le persone, impegni ricreativi, hobby, letture e tutto ciò che piace ed entusiasma.

Il cervello necessita di svago, di curiosità, di interesse. In questo modo non si atrofizzano né le emozioni né le sinapsi. E non si tratta di meri consigli, ma di conclusioni alle quali sono arrivati anche i ricercatori. Lo si evince anche da un articolo pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease e poi riportato anche sul National Library of Medicine

Ecco dunque che in fondo, per stare bene, serve volersi bene. E non dovrebbe davvero essere difficile occuparsi di se stessi e di chi amiamo. Le abitudini semplici e qualche accortezza possono davvero fare la differenza.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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