Ricalcolo della pensione di invalidità: ecco come funziona, requisiti e regole

A volte può capitare che i pensionati richiedano il ricalcolo della pensione di invalidità perché, ad esempio, il reddito è variato.

Il processo, in realtà, si chiama ricostituzione della pensione e permette di modificare l’importo dell’assegno pensionistico.

ricalcolo pensione
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Per ottenere un ricalcolo della pensione sarà necessario inviare all’INPS la nuova documentazione. In questo sarà modificato l’importo della stessa.

Ricalcolo della pensione di invalidità: ecco come funziona, requisiti e regole

La ricostituzione della pensione di invalidità è un processo lungo e complesso ma necessario per ottenere il giusto importo a cui si ha diritto ogni mese. Per questo è sempre importante guardare il cedolino della pensione per assicurarsi che siano presenti tutte le voci di interesse.

Il ricalcolo della pensione di invalidità parte dalla compilazione di un modulo che andrà poi consegnato presso un ufficio INPS di propria competenza territoriale. Sarà questo che esaminerà i requisiti e, in seguito, apporterà le eventuali modifiche che potrebbe avere effetti immediati sull’importo della pensione.

In realtà, capita a volte che è l’ente che eroga le pensioni a modificare in automatico l’importo. Questo potrebbe capitare nel caso, ad esempio, dell’riscatto di una laurea. Oppure, in caso di modifica dei contributi. Come si sa, questi sono importanti per ottenere la pensione.

Però come detto, è il pensionato che dovrà presentare una domanda ogni qual volta si modificano i requisiti di reddito e quindi richiedere il calcolo della pensione di invalidità. Lo stabilisce il secreto del Presidente della Repubblica numero 488 del 1968; nello specifico l’articolo 5.

Bisogna fare attenzione a non confondere il processo di ricostituzione con il supplemento. In quest’ultimo caso, si prendono in considerazione solo i versati contributi in un secondo momento dalla data di inizio pensione.

Invece, con la ricostituzione si valorizzavo la i contributi che furono versati in un periodo precedente all’erogazione della pensione ma che non erano mai stati conteggiati o ricalcolati.

Requisiti, regole e prescrizione

In pratica, il ricalcolo della pensione può essere richiesto da dipendenti pubblici e privati e può avvenire per inserire i contributi versati in precedenza ma non considerati durante il calcolo della pensione. Oppure, per variazioni di reddito o modifiche della percentuale di invalidità riconosciuta.

Bisogna ricordare che per inserire le nuove informazioni nella pensione di invalidità non sono previsti termini di decorrenza.  Però, in caso di errori nei calcoli dopo la prima liquidazione bisognerà aspettare tre anni prima di inviare una nuova domanda per la ricostituzione della pensione. Altrimenti il pensionato riceverà solo i ratei relativi al triennio precedente al ricorso.

Invece, per il riconoscimento degli arretrati è previsto un limite di prescrizione che, secondo il decreto-legge numero 98 del 2011, è stabilito entro 5 anni. In caso di prescrizione dei contributi, il pensionato potrebbe fare la richiesta per la rendita vitalizia. In questo caso però dovrà versare un onere economico. Si utilizza la rendita vitalizia, ad esempio, nel caso in cui un datore di lavoro non ha versato i contributi e ormai sono caduti in prescrizione.

Come effettuare la domanda

I pensionati che vogliono effettuare il ricalcolo della pensione di invalidità devono presentare una domanda all’INPS tramite l’apposita procedura messa a disposizione dall’Ente. Quindi, sarà necessario accedere prima al sito INPS e poi cercare l’apposito servizio “ricostituzione della pensione”. In alternativa, gli interessati possono rivolgersi a un patronato oppure al Contact Center INPS.

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