Bollette troppo care, ‘faccio causa allo Stato’, ecco cosa è successo ad un panettiere

Le bollette troppo care sono un problema di tutti, al momento. Ma forse non è chiara la portata di quanto stia accadendo.

Forse siamo un po’ troppo “distratti” dalle nuove pandemie, dal ritorno a scuola e al lavoro, dalla campagna elettorale. Ma c’è un problema ancora più stringente. Il caro energia sta distruggendo famiglie e imprese.

Bollette troppo care
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Ciò che sta succedendo in Italia è molto preoccupante. Le aziende chiudono, “cadono come mosche”, potremmo tristemente dire. Nel silenzio più assoluto da parte delle Istituzioni. Tra una notizia e l’altra, tra un invito a vaccinarsi e le nuove regole per il rientro a scuola. Tra i programmi elettorali e i tagli ai riscaldamenti condominiali, ogni tanto leggiamo di qualche azienda che non ce la fa più, e chiude.

Non si tratta di un fenomeno nella norma, come può accadere. A volte c’è chi non ce la fa e deve terminare la sua attività. Ma adesso siamo di fronte ad un’ecatombe. Attività commerciali, fabbriche, aziende, piccole e grandi imprese si ritrovano con bollette da pagare stratosferiche. Quadruplicate.

Dopo due anni di pandemia, molti erano riusciti a ripartire. Il desiderio era quello di “tornare alla normalità”. Un lavoro, un futuro per i figli. Come tutti. Poi la guerra, e i prezzi di carburanti, Luce e Gas alle stelle. Fino a diventare insostenibili.

Il Governo finora ha attuato misure che non hanno dato sufficiente “respiro” alle aziende. I titolari di negozi, ristoranti e locali hanno indetto una protesta simbolica, e messo le bollette in vetrina. Per far capire ai clienti il perché degli aumenti dei prezzi. Ma servono misure ingenti e immediate.

Molte aziende si sono ritrovate bollette quintuplicate. Che significa, in soldoni, chiudere l’attività. Perché le entrate non bastano. È il caso – solo l’ennesimo – di un panettiere di Ravenna. Che ha espresso tutto il suo sdegno in un‘intervista concessa all’AGI. Ecco cosa è successo.

Bollette troppo care, ‘faccio causa allo Stato’, la denuncia arriva da Ravenna

Un uomo di 49 anni, fornaio, chiuderà bottega. Come tantissimi altri in questo momento. La sua storia la troviamo in un’intervista concessa ad AGI, e potrebbe essere rappresentativa di ciò che sta succedendo nel nostro Paese. Una strage (troppo) silenziosa.

Il panettiere aveva rilevato l’attività nel 2020, passando da dipendente a proprietario. Poi la pandemia. Sappiamo tutti, le enormi difficoltà che le aziende hanno vissuto durante i lockdown. Fortunatamente, come racconta nell’intervista il panettiere, gli affari non sono andati male, anzi. Le persone hanno continuato a comprare il pane.

Poi gli aumenti assurdi dell’energia hanno costretto il titolare del forno ad aumentare i prezzi finali dei prodotti. Nonostante questo i clienti hanno continuato ad andare nel suo negozio. Ma nonostante questo, dovrà chiudere.

Come riferisce nell’intervista, la prima mazzata a giugno, con una bolletta da 2.300 Euro, triplicata rispetto all’anno precedente. Poi “una bolletta dell’elettricità da 6.120 euro arrivata a luglio. 5.200 euro in più rispetto alla stessa bolletta dell’anno scorso di 900 euro“. In pratica, è passato da una bolletta di circa 700 euro a una di oltre 6 mila.

Nel mentre, ricordiamo che sono aumentati i costi per le materie prime come la farina, a causa del conflitto in Ucraina. Ricordiamo poi che gli italiani stanno pagando questi rincari “doppiamente”. Oltre alle bollette domestiche più alte, devono pagare di più qualsiasi prodotto finito.

La Confcommercio di Ravenna ha promosso un’iniziativa di protesta, come dicevamo all’inizio dell’articolo. L’esposizione delle bollette in vetrina. Ma dovremmo chiederci a cosa servirà, se il Governo non ascolta il grido d’aiuto che si sta alzando dal popolo italiano.

Nonostante la buona volontà, il fornaio ravennate ha poi deciso di chiudere. Per lui, come per tutti coloro a cui sta accadendo, è la fine di un sogno. Non tanto (o solo) imprenditoriale, ma di vita. Cessare l’attività, con a carico una moglie, un figlio piccolo e un muto da pagare, significa una cosa sola. Andare incontro a gravissimi disagi economici. E dunque minare anche la serenità, faticosamente conquistata col sacrificio di un lavoro duro.

Le azioni legali, e la speranza che serva a scuotere la situazione

Il panettiere, nonostante la disperazione, sta provando a ottenere giustizia. Aumenti incontrollati delle bollette stanno facendo chiudere numerose aziende, e in un Paese civile questo non dovrebbe accadere. Soprattutto, bisogna capire se ci sono dei responsabili. Se si è verificata, magari, una speculazione generalizzata.

Il fornaio, sempre nell’intervista all’AGI, spiega le sue azioni. Ha controllato le bollette, confrontato i prezzi e calcolato gli aumenti. Ha bloccato i pagamenti e ha affidato ad un legale il compito di verificare che non vi siano irregolarità.

Forse dovrebbero agire tutti in questo modo, per tutelarsi da eventuali vizi di fondo. Soprattutto se, nel mentre, la politica non troverà il modo di proteggere i cittadini da ciò che sta succedendo.

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