Insegnanti e Opzione Donna, attenzione al dettaglio del riscatto della laurea

Le insegnanti che hanno riscattato la laurea e intendono andare in pensione con Opzione Donna potrebbero subire una doppia pesante penalizzazione.

Il sistema di ricalcolo contributivo è svantaggioso per le docenti che scelgono Opzione Donna dopo aver riscattato la laurea.

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Le caratteristiche dello scivolo pensionistico Opzione Donna determinano un mancato lieto fine per le insegnanti che hanno chiesto il riscatto della laurea. La misura prevede, infatti, che tutti i contributi passino dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo, compresi quelli del riscatto. Di conseguenza, le docenti devono aspettarsi una doppia penalizzazione che influirà sull’importo dell’assegno pensionistico. Naturalmente tutte le insegnanti per avere questo titolo hanno conseguito la laurea. Il numero di coloro che hanno riscattato gli anni passati a studiare prima dell’entrata in vigore di Opzione Donna è molto alto. Di conseguenza, gli svantaggi colpiranno tantissime contribuenti. 

Insegnanti e Opzione Donna, il riscatto della laurea è stato un errore

Le docenti che hanno riscattato la laurea prima di Opzione Donna lo hanno fatto utilizzando il sistema di calcolo ordinario con il meccanismo della riserva matematica. Hanno speso, dunque, somme ingenti per recuperare i contributi “persi” durante gli anni di studio. In poche, infatti, hanno potuto optare per il sistema agevolato con uno sconto sui costi. Parliamo di differenze di cifre rilevanti, anche 10 mila euro per 4 anni di università. Il tutto, poi, è avvenuto nel periodo precedente al 1996, contando interamente sul calcolo retributivo.

Tenendo conto che Opzione Donna prevede l’uscita anticipata dal mondo del lavoro a 58 anni con 35 di contributi accettando, però, la rinuncia al sistema di calcolo retributivo per i contributi versati prima del 1996 in favore di quello contributivo ne deriva una pesante penalizzazione. Le insegnanti che si sono laureate prima del 1996 e, dunque, hanno coperto con il riscatto anni di università anteriori o a cavallo di quell’anno, perderanno gran parte delle somme versate nel Fondo Lavoratori Dipendenti.

La dura realtà da accettare

Secondo quanto descritto nel paragrafo precedente, le docenti dovranno accettare una penalizzazione in relazione al periodo di riscatto degli studi. Risulta, infatti, che la lavoratrice ha pagato più del dovuto ma nessuno le restituirà i soldi. Attenzione, questo vale anche per le insegnanti che hanno scelto di riscattare la laurea con sistema ordinario successivamente al 31 dicembre 1995.

Nessuna penalizzazione, invece, per chi deve ancora procedere con il riscatto e con la richiesta di Opzione Donna. Il calcolo sarebbe comunque interamente contributivo perciò non si rileverà alcuna differenza di importo.

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