Guida all’anticipo del Tfr: i dipendenti privati devono conoscere ogni diritto

Nelle guida all’anticipo del Tfr vaglieremo alcune norme che disciplinano un trattamento di fondamentale importanza per i lavoratori privati.

Il Trattamento di Fine Rapporto è un argomento complesso e legato al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro della categoria di appartenenza.

anticipo Tfr
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I lavoratori dipendenti del settore privato ottengono il Trattamento di Fine Rapporto nel momento in cui lasciano il lavoro per andare in pensione o vengono licenziati o ancora in caso di dimissioni. La somma percepita viene calcolata tenendo conto degli anni di lavoro effettuati e della quota del 6,91% della retribuzione annua. Le tempistiche di pagamento sono varie ma solitamente entro l’anno dall’interruzione del rapporto di lavoro il dipendente riceverà la somma spettante (i tempi sono molto più lunghi per i dipendenti del settore pubblico). Tra i diritti dei lavoratori citiamo la possibilità di richiedere un anticipo del Tfr una sola volta nella vita – a meno che non si verifichino specifiche condizioni.

Guida all’anticipo del Tfr, l’importo da richiedere

Secondo la Legge il datore di lavoro ha l’obbligo di accumulare annualmente una quota di Tfr pari alla retribuzione del lavoratore diviso 13,5. Sono comprese tutte le tipologie di retribuzione tranne i rimborsi spese a meno che il CCNL disciplini il Trattamento in modo differente. Alcuni contratti, ad esempio escludono alcuni emolumenti che il datore di lavoro eroga al lavoratore. Altri eliminano la quattordicesima o i premi di produzione. Le somme accantonate negli anni, poi, vengono versate al dipendente nel momento in cui cessa il contratto di lavoro per il raggiungimento dell’età pensionabile, per licenziamento, dimissioni, decesso del lavoratore o risoluzione consensuale.

Qualora nel corso del rapporto di lavoro il dipendente chiedesse un anticipo sul Tfr, il datore potrebbe concedere fino al 70% del Trattamento maturato fino a quel momento. Il condizionale è d’obbligo perché il datore di lavoro ha la facoltà di negare l’anticipo. In più, non ha nessun obbligo di rivalutare il Tfr in sede di anticipo e in un periodo in cui il costo della vita è in salita – come accade in questi mesi. Adeguamenti e re-indicizzazioni ci saranno solamente con la cessazione del rapporto di lavoro.

I requisiti per richiedere il 70% del Trattamento di Fine Rapporto

Condizione principale per poter richiedere l’anticipo del Tfr è un’anzianità di servizio minima di otto anni nell’azienda. Si aggiunge, poi, la motivazione della domanda che può essere determinante per la risposta positiva o negativa da parte del datore di lavoro. L’anticipo, infatti, viene concesso solamente se sussistono validi motivi alla base della richiesta. Il riferimento è all’acquisto di una casa per un figlio oppure al dover affrontare spese mediche importanti. Non sono considerate cause legittime la ristrutturazione di un immobile o gravi problemi familiari. Ogni CCNL può, poi, aumentare o diminuire le giustificazioni ammesse.

Da aggiungere, poi, che il datore di lavoro è obbligato ad accogliere in un anno solare le richieste di anticipo fino al 10% del numero dei dipendenti che ne hanno diritto e non oltre il 4% del numero totale dei lavoratori. Di conseguenza, può succedere che la domanda venga accolta solamente l’anno successivo alla formulazione della richiesta.

Altri dettagli dell’anticipo del Tfr

Il lavoratore dipendente privato deve sapere che l’anticipo del Tfr non potrà essere richiesto se rientra nel regime di cessione del quinto o è soggetto ad un pignoramento. Il Trattamento di Fine Rapporto è, in questi casi, una garanzia del debito e non può essere toccato. Nessuna possibilità di anticipo, poi, per i lavoratori la cui azienda ha attivato la cassa integrazione.

Per quanto riguarda la tassazione, il Trattamento rientra in quella separata e non è assoggettato ai contributi. Infine, la Legge che concedeva l’erogazione di una quota mensile del Tfr in busta paga è decaduta nel 2018. L’importo spettante viene, dunque, erogato in un’unica soluzione. 

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