Forse qualcuno avrà notato che il condizionatore fa male alle piante. Ecco come ovviare a questo problema.
Rinfrescare la casa in questi mesi è diventata una questione “di sopravvivenza”. Stiamo vivendo un’estate caldissima, con temperature insopportabili soprattutto di notte.
Normale, quindi, avvalersi della tecnologia per stare meglio. Ma non è detto che, per quanto utile, possa essere la soluzione ad ogni cosa. Infatti i condizionatori non sono esenti da “effetti collaterali” e prima di acquistarne uno dovremmo conoscere tutti i pro e i contro di questo tipo di dispositivi.
Ad esempio, forse non tutti sanno che i filtri del climatizzatore sono un veicolo perfetto per la proliferazione di germi e batteri. Se non si provvede a pulirli regolarmente, l’aria fresca che respiriamo rischia di diventare “tossica”. Non sono infrequenti mal di gola e infiammazioni delle vie respiratorie, infatti, associate all’uso dei condizionatori.
Uno dei vantaggi nell’avere questo elettrodomestico, però, risiede nella possibilità di riutilizzare l’acqua di scarico. In un articolo recente spieghiamo come sfruttare questa risorsa e guadagnarci da più punti di vista.
Uno di questi usi è quello di annaffiare le piante d’appartamento. L’acqua del condizionatore, infatti, è priva di calcare e di sali minerali, dunque idonea alle nostre piante. Ma appunto, di contro c’è il fatto che in una casa climatizzata queste possano seccare o subire danni irreparabili. Ecco perché e come fare a risolverli.
Per noi umani “benessere” significa vivere in determinate condizioni ambientali. Senza umidità, e con temperature intorno ai 17-25 gradi, sia d’inverno che d’estate. Ecco perché quando fa freddo mettiamo il termostato a 18 gradi circa, e quando fa troppo caldo dobbiamo far scendere la temperatura. 30 gradi in casa sono dannosi proprio per la nostra salute.
Per le piante, invece, è necessario un altro tipo di “atmosfera”. L’umidità è per loro fondamentale. Anche se in maniera diversa a seconda del tipo di pianta stessa. L’aria secca emessa dal climatizzatore, dunque, non è proprio idonea. Anzi, può causare gravi danni, per via del terriccio che diventa arido e secco.
Oltre a non posizionare le piante sotto al getto diretto del climatizzatore dobbiamo attuare alcune precauzioni. È di fondamentale importanza nebulizzare ogni giorno le piante con uno spruzzino apposito.
Inoltre, per evitare il rischio contrario – cioè troppo ristagno di acqua – dobbiamo controllare accuratamente lo stato del terriccio. Mettere un dito sopra lo strato superficiale non è sufficiente. Dobbiamo procurarci uno stecco di legno da spiedino, di quelli lunghi. Va inserito nel vaso fino in fondo. Una volta estratto, capiremo alla vista se ci sono zone troppo bagnate o troppo secche. E potremo intervenire con la giusta dose di acqua.
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