Pioggia di sms in arrivo dal Fisco: i contribuenti devono spaventarsi?

Il Fisco invierà una serie di sms ai contribuenti sotto accertamento. Niente paura, la missiva porta liete novelle.

Il Decreto Semplificazioni introduce un’importante novità per i cittadini. Nello specifico, introduce un obbligo per il Fisco.

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L’Agenzia delle Entrate dispone di numerose armi per combattere l’evasione fiscale. I controlli sui contribuenti diventano sempre più serrati e nessuno sfugge all’occhio indagatore del Fisco. D’altronde gli strumenti utilizzati sono molteplici e consentono verifiche incrociate tra più banche dati a cui l’Agenzia può liberamente accedere essendo la privacy dei cittadini garantita. Se le informazioni in possesso non dovessero combaciare con le dichiarazione del contribuenti o con i movimenti in entrate e uscita sul conto corrente, scatterebbero gli accertamenti. Naturalmente il Fisco procederà con l’avvisare il cittadino dei controlli in corso e, fino a pochi giorni fa, questo era l’unico obbligo per l’Agenzia delle Entrate. Con il Decreto Semplificazioni, invece, la comunicazione di inizio delle verifiche non sarà l’unica missiva ad arrivare.

Sms dal Fisco, qual è il contenuto?

Un emendamento approvato e introdotto nel Decreto Semplificazioni ha stabilito l’obbligo per il Fisco di inviare un sms al cittadino per segnalare l’esito negativo degli accertamenti. I contribuenti, dunque, devono essere informati di ogni atto effettuato nei loro confronti a partire dall’inizio delle verifiche fino al termine delle stesse. Se la notifica iniziale dovrà arrivare al domicilio dell’utente, la comunicazione dell’esito negativo dei controlli potrà giungere via sms oppure tramite PEC.

Questa direttiva, dunque, si aggiunge agli altri punti dell’articolo 6 del DL Semplificazioni. Il Fisco deve accertare che il contribuente sia a conoscenza dei controlli, della loro tipologia e che l’informazione sia ad esso riservata. Deve, inoltre, permettere al cittadino sotto indagine di poter avanzare prove a sostegno del proprio legittimo operato e di integrare o correggere gli atti che impediscono un’erogazione di un credito.

Tempistiche di inoltro del messaggio

L’Agenzia delle Entrate deve comunicare l’esito dei controlli al contribuente entro 60 giorni dalla conclusione degli accertamenti. Non sarà più possibile, dunque, archiviare un caso qualora i controlli giungessero ad un nulla di fatto. Fino all’approvazione dell’emendamento il cittadino restava ignaro del suo destino per molto tempo. Oggi, al contrario, dovrà essere informato sia dell’avvio delle verifiche che della fine degli accertamenti. L’unica eccezione riguarda i controlli automatizzati. Per conoscerne l’esito, il contribuente dovrà accedere al cassetto fiscale oppure inoltrare domanda all’Agenzia delle Entrate.

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