Decreto aiuti bis: stop al bonus 200 euro e da agosto stipendi più alti, ma anche tante altre novità

La prossima settimana è atteso il nuovo decreto Aiuti bis nel quale saranno inserite tante novità. Tra le tante lo stop del bonus 200 euro.

Revocato il bonus una tantum 200 euro già erogato nel mese di luglio e che, secondo molti, doveva essere riconfermato anche per il mese di agosto.

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Ma non è l’unica novità. Infatti, il decreto Aiuti bis, atteso per la prossima settimana, ha in serbo tante sorprese per i lavoratori e non solo. Ecco quali.

Decreto aiuti bis: stop al bonus 200 euro e da agosto stipendi più alti, ma anche tante altre novità

La novità più eclatante è il mancato rinnovo del bonus 200 euro. Dato per certo, in realtà ha subito uno stop. La motivazione è l’aumento degli stipendi a partire dal mese di agosto.

Il governo ha deciso di non rinnovare il bonus ma di puntare sul raddoppio dell’esonero contributivo. Introdotto già a inizio del 2022 per le retribuzioni fino a 35mila euro annui.

Attualmente in vigore è la riduzione del versamento dello 0,80% con la conseguenza di un aumento dello stipendio. Secondo la bozza del decreto Aiuti bis ci sarà un ulteriore taglio dell’1%. Di conseguenza, l’aliquota contributiva scenderà da 9,19% al 7,39%. Il tutto però non senza influenzare le future pensioni dei lavoratori interessati.

Come detto in apertura, gli aumenti ci saranno a partire dal mese di agosto e proseguiranno fino a dicembre 2022. Inoltre, dovrebbero comprendere anche il recupero del beneficio del mese di luglio.

Però, gli aumenti nella busta paga di agosto saranno differenti in base alla retribuzione mensile lorda e alla categoria professionale. Infatti, mentre il bonus era erogato a chi aveva una retribuzione più bassa, l’intento del decreto Aiuti bis è quello opposto. In effetti, l’incremento di 75 euro interesserà i lavoratori con redditi più alti, mentre gli aumenti minori i lavoratori con redditi più bassi.

Erogare nuovamente il bonus 200 euro per le casse dello Stato sarebbe stato molto più oneroso. Ecco perché il governo ha deciso di ridurre il cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti.

Pensioni

Nel decreto Aiuti bis ci saranno novità anche per i pensionati. Infatti, da settembre riceveranno un anticipo della rivalutazione della pensione pari al 2%. La decisione è stata presa per il meccanismo di perequazione che quest’anno rischia di essere inadeguato a causa dell’aumento dei prezzi.

In molti forse non sanno che ogni anno gli assegni della pensione subiscono un adeguamento sulla base dell’andamento dell’inflazione dell’anno precedente.

Infatti, per il 2021 l’incremento (provvisorio) era dell’1,7% applicato sui cedolini della pensione di gennaio. In seguito, la percentuale era stata valutata pari all’1,9%. Nel frattempo, però il carovita è aumentato.

Di conseguenza, il decreto Aiuti bis riconoscerà un aumento negli assegni delle pensioni a partire da settembre. Ma l’aumento vero e proprio partirebbe da gennaio 2023 se l’andamento dell’inflazione sarà vicino all’8%.

Secondo l’INPS, lo Stato dovrà rendere disponibili risorse per circa 24 miliardi di euro.

Ulteriori interventi

Oltre all’aumento degli stipendi e degli assegni pensionistici, nel decreto Aiuti bis altre due novità importanti. La prima è l’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette. O almeno la sua conferma anche per il quarto trimestre dell’anno. Ma soprattutto la proroga dello sconto di 30 centesimi sul carburante. Al momento, ricordiamo che si applica fino al 21 agosto 2022.

Infine, l’annuncio di una possibile riduzione dell’IVA sui beni di prima necessità deve essere ancora confermato. Questo perché l’esecutivo deve valutare con attenzione la durata e le possibili conseguenze.

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