Elezioni e scontro tra i partiti: partono le promesse sulla pensione a 1000 euro, Quota 41 e Flat tax 15%

Appena dopo l’annuncio delle elezioni anticipate, i principali leader dei partiti hanno dato via alla campagna elettorale.  

Pensioni minime a mille euro per tutti, Quota 41, Flat tax 15%. Queste sono solo alcune delle promesse che emergono dai programmi dei partiti impegnati nella tornata elettorale del 25 settembre.

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Gli italiani, ormai, sono abituati alle promesse che gli esponenti politici millantano dai pulpiti durante i comizi. Riforma delle pensioni, flessibilità in uscita, Bonus economici, riduzione delle tasse, cure mediche gratis, diminuzione delle accise sui carburanti; sono alcuni degli obiettivi che i candidati assicurano.

Scopriamo, dunque, quali sono i temi maggiormente dibattuti e su cosa si concentra l’eccitazione delle promesse elettorali che, sicuramente, coinvolgerà tutti i cittadini.

Leggi anche: “È corsa alle elezioni, i politici iniziano a sciorinare promesse: il piano pensioni di Salvini“.

Elezioni: le proposte di Matteo Salvini e della Lega

In attesa della stipula dell’accordo con Forza Italia e Fratelli d’Italia per le prossime elezioni, Matteo Salvini ha reso noto il programma elettorale della sua compagine. I temi più caldi, come da previsione, sono le pensioni, il fisco e la sicurezza.

Riguardo al primo punto, l’ida principale è quella di introdurre, già dal prossimo anno, la cd. Quota 41. In sostanza, consiste nella facoltà di accedere al pensionamento estesa a tutti i lavoratori che maturino 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica. Tale opzione, attualmente, è sancita solo per i lavoratori precoci e quelli che svolgono attività usuranti. È una proposta che soddisfa i sindacati ma che, purtroppo, pare difficilmente realizzabile se si tiene conto dei conti pubblici. Secondo le stime dell’INPS, infatti, tale sistema comporterebbe una spesa di oltre 4 miliardi nel primo anno e di più di 9 miliardi al termine di un decennio.

Sul fronte fisco, invece, l’obiettivo è la cd. pace fiscale, con una rottamazione delle cartelle esattoriali al di sotto di una certa soglia. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che le precedenti rottamazioni non hanno dato i risultati sperati. Dalla prima manovra, infatti, si attendevano 17,7 miliardi e ne sono arrivati solo 8, dalla seconda 2,6 miliardi invece di 8,4 attesi e dalla terza appena 6,2 su 26,3.

Infine, sul tema immigrazione, il leader leghista propone la suddivisione tra arrivi regolari e irregolari. Per combattere l’immigrazione clandestina l’idea è un aumento dei controlli ai confini attraverso nuovi Decreti Sicurezza.

Giorgia Meloni: è tempo per “la madre di tutte le riforme”

Giorgia Meloni è la leader del centrodestra che ancora non ha definito tutti i punti del programma elettorale. Tuttavia, sulla base delle dichiarazioni rilasciate poco prima dell’annuncio delle elezioni, è possibile capire su quali temi baserà la propria battaglia politica.

Innanzitutto, la Flax Tax al 15%, per mezzo della quale tutti i lavoratori autonomi e dipendenti (pubblici e privati) dovranno pagare il 15% di tasse sulla quota di reddito eccedente e guadagnata in aggiunta rispetto all’anno precedente. Tale proposta, però, si scontrerebbe con i principi dello scudo anti-spread della Bce.

Ma la “madre di tutte le riforme” per la Meloni è, senza dubbio, il presidenzialismo. L’obiettivo è quello di modificare l’art. 84 della Costituzione, affinché il Presidente della Repubblica venga eletto a suffragio universale e diretto.

Sul fronte ambiente, si pensa alla reintroduzione del Ministero del Mare (abolito nel 1993). In ambito sicurezza, invece, al blocco navale a largo della Libia e all’introduzione dello status di clandestino (invece che di rifugiato).

Elezioni: le idee di Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi è stato il primo tra gli esponenti di centrodestra a stilare un programma elettorale strutturato in 8 punti fondamentali.

Per quanto riguarda le pensioni, il leader di Forza Italia ha già proposto l’aumento delle pensioni minime a 1.000 euro, per 13 mensilità. Quest’obiettivo, tuttavia, potrebbe scontrarsi con la reale situazione finanziaria del nostro Paese. Incrementare le circa 5 milioni di pensioni con una cifra bassa significa, infatti, ignorare gli impegni presi con la Bce ed il Recovery Fund e le raccomandazioni della Commissione Ue.

Sul fronte ambiente, invece, l’ex Cavaliere ha dichiarato l’impegno a “piantare ogni anno almeno un milione di alberi”. Dal Pnrr, però, è già previsto lo stanziamento di 330 milioni di euro per piantare 6,6 milioni di alberi per le 14 città metropolitane, entro la fine del 2024.

Per la sicurezza, lo scorso anno Forza Italia ha presentato un documento di lotta all’immigrazione che prevedeva l’introduzione di una Blue card per gli immigrati ed il rafforzamento di Europol e Frontex.

Sul piano fisco, infine, Silvio Berlusconi prevede “una no tax area per i primi 12.000 euro di reddito e solo tre aliquote, molto più basse (non oltre il 23%) per i successivi scaglioni di reddito”.

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