Attenzione al dosaggio di ‘vitamina D’ può causare danni irreparabili alla salute, in pochi lo sanno e lo dicono gli esperti

La vitamina D è un micronutriente che aiuta l’organismo ad assorbire il calcio. Infatti, una sua carenza può provocare malattie ossee.

Le vitamine, dunque, sono sostanze che servono al nostro corpo per crescere, svilupparsi e svolgere in modo corretto tutte le sue funzioni.

vitamina d
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L’organismo le produce in automatico. A volte però servono degli integratori. Una nuova ricerca, però, riporta i risultati medici dell’eccesso di vitamina D. Infatti, lo studio documenta la storia di una persona di 50 anni che ha assunto questa vitamina in sovradosaggio. I ricercatori hanno dimostrato che gli effetti negativi erano presenti anche dopo che l’uovo aveva interrotto la somministrazione. Andiamo con ordine e vediamo cosa succede se si assume troppa vitamina D.

L’eccesso di vitamina D può causare seri rischi alla salute e in pochi lo sanno, lo dicono gli esperti

In un articolo precedente abbiamo visto cosa succede in caso di carenza a vitamina D, un rischio da non sottovalutare. In questo, invece, vedremo cosa comporta un sovradosaggio di questa vitamina.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista BMJ Case Reports (15 (2022): e250553) fornisce un esempio su cosa può succedere se una persona assume troppa vitamina D con l’aiuto di integratori.

I ricercatori hanno esaminato i risultati delle analisi e delle visite mediche di un paziente che fu inviato in ospedale dal medico di base. Questi lamentava acufene, aumento della sete, crampi addominali, diarrea, dolore addominale, nausea, perdita di peso, secchezza dell’interno della bocca.

Il paziente avevo manifestato questi disturbi per quasi 3 mesi prima di rivolgersi al proprio medico. In realtà, i primi sintomi erano comparsi dopo circa un mese dall’inizio di una terapia vitaminica su consiglio di un nutrizionista privato.

Inoltre, il paziente stava assumendo altri integratori, oltre alla vitamina D. Tra questi: omega 3; vitamine B2, B6, B9 e C; selenio, zinco picolinato.

I risultati

Dal primo esame del sangue eseguito dopo il ricovero il paziente presentava livelli di vitamina D di oltre 400 nmol/L, ovvero una quantità 8 volte superiore a quella raccomandata. Infatti, il National Institutes of Health raccomanda di prenderne 15 mcg al giorno: pari al 600UI.

L’uomo tra l’altro soffriva di vari problemi medici, tra cui rinosinusite cronica, tubercolosi spinale bovina, battericomeningite.

Secondo alcuni medici, non coinvolti nello studio, ci sarebbe un malinteso sull’assunzione di vitamina D. Infatti, si pensa che più se ne prende meglio è. In realtà, ciò non è del tutto vero perché gli effetti del sovradosaggio di questa vitamina provocherebbero maggiori danni all’organismo. Danni, che, come dimostra lo studio, potrebbero continuare anche dopo aver interrotto l’assunzione di integratori.

Insomma, alte dosi di vitamina D non porterebbero benefici, ma maggiori rischi di cadute e fratture, come molti studi avrebbero dimostrato.

(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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