Carenza da vitamina D, un rischio da non sottovalutare: ictus e demenza tra i pericoli maggiori

La carenza da vitamina D può causare ictus e demenza, uno studio ha confermato questa terribile notizia. Approfondiamo i risultati della ricerca.

Le persone con bassi livelli di vitamina D hanno maggiori probabilità di sviluppare la demenza e di avere un ictus. Analizziamo i risultati dello studio.

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La carenza di vitamina D è un rischio per la salute soprattutto in età avanzata. Un recente studio ha infatti rilevato una correlazione scientifica tra livelli bassi delle vitamina e maggiore probabilità di sviluppare l’Alzheimer e, dunque, di assistere al progressivo deterioramento delle funzionalità cognitive. Allo stesso tempo, non avere sufficiente vitamina D nel corpo aumenta le possibilità di avere un ictus. Fare incetta di sole, dunque, è l’obiettivo dell’estate naturalmente proteggendo la pelle con le giuste creme solari. L’alimentazione, poi, è un secondo modo per aumentare i livelli della vitamine con l’aiuto di integratori specifici qualora si rilevi un grande deficit. Ritornando alla ricerca, è il momento di approfondire i risultati per capire l’importanza di agire in tempo ed evitare di essere colpiti da terribili malattie.

Caranza di vitamina D, lo studio

Il National Healt and Medical Research Council ha supportato lo studio genetico che ha coinvolto 294.514 persone per cercare una correlazione tra carenza di vitamina D e insorgenza di ictus e Alzheimer. I risultati – qui lo studio riportato su The American Journal of Clinical Nutrition – hanno affermato che la vitamina D è un precursore dell’ormone che è sempre più riconosciuto per gli effetti diffusi, anche sulla salute del cervello,  ma fino ad ora è stato molto difficile esaminare cosa accadrebbe se potessimo prevenire la carenza da vitamina D. La ricerca è servita proprio a questo scopo; basandosi su analisi genetiche effettuate su numerose persone si è potuto constatare che dove la vitamina D è presente con livelli molto bassi c’è maggiore rischio di demenza. Il 17% dei casi rilevati in Gran Bretagna si sarebbe potuto “salvare” dalla demenza prevenendo la carenza.

I sintomi a cui prestare attenzione

Dallo studio effettuato emerge chiaramente che mantenere la vitamina D all’interno del range ottimane è un ottimo modo per cercare di mantenere inalterate le funzioni celebrali e ridurre il rischio di Alzheimer e ictus. Per conoscere il valore della vitamina basterà effettuare un’analisi del sangue tenendo conto che il range normale è tra 30 e 100 ng/mL. Svolgere questo esame è consigliato soprattutto se ci sono avvisaglie di una possibile carenza. Tra i sintomi comuni citiamo il dolore alle ossa, l’eccesso di sudorazione specialmente alle mani e alla testa, la debolezza muscolare, la stanchezza, lo stato depressivo e il malumore.

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