Cassa integrazione e obblighi contributivi: l’Inps chiarisce alcuni aspetti che non lasciano dubbi e le aliquote applicate

Importanti chiarimenti sono giunti dall’istituto di previdenza, con un recente messaggio e una circolare che l’Inps ha pubblicato.

I documenti riportano l’aggiornamento da questo mese degli obblighi contributivi, per il finanziamento della cassa integrazione. Ciò a seguito della riforma degli ammortizzatori sociali.

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Altre importanti novità sul fronte della cassa integrazione, grazie alle recenti precisazioni dell’Inps. L’istituto ha fatto chiarezza sull’aggiornamento da luglio degli obblighi contributivi per il finanziamento della Cig, a seguito della riforma degli ammortizzatori sociali. Inps recepisce infatti le nuove aliquote di finanziamento, alla luce della citata riforma. In particolare, fino a settembre c’è tempo per recuperare o versare gli arretrati collegati ai periodi di competenza da gennaio a giugno.

Le comunicazioni a cui fare riferimento sono incluse nella circolare n. 76 e nel messaggio n. 2637 di quest’anno, in cui l’istituto indica che il recupero o versamento degli arretrati dovuti, saranno possibili attraverso i flussi contributivi fino alla competenza di settembre. Ecco qualche ulteriore dettaglio.

Cassa integrazione e riforma ammortizzatori sociali: l’obiettivo della piena tutela

Abbiamo accennato alla recente riforma degli ammortizzatori sociali, che si caratterizza per l’obiettivo di una maggior tutela a favore dei lavoratori. Proprio in questa materia, il PNRR ha infatti fissato i principi di universalità dei diritti e protezione sociale. E in questo solco, la riforma degli ammortizzatori si colloca nell’ultima Manovra.

Pietra angolare della riforma è e resta la piena tutela della cassa integrazione, a favore di tutti i datori di lavoro che occupano anche solo un dipendente. E proprio per questo, la tutela è garantita, nei settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni ordinaria, dai fondi di solidarietà bilaterali o, in mancanza, dal Fis, vale a dire il fondo di integrazione salariale.

Non solo. Nel nuovo quadro degli ammortizzatori sociali abbiamo il lancio della CIGS (con i relativi obblighi contributivi) per le aziende che contribuiscono al fondo di integrazione salariale e che abbiano più di 15 dipendenti in organico.

Ciò vale per la generalità delle aziende, tranne il settore aereo e i partiti dove il trattamento resta confermato anche con meno di 15 lavoratori assunti.

Cassa integrazione, contributi e aliquote: ci sono variazioni?

La riforma degli ammortizzatori sociali non ha influenza sulla cassa integrazione guadagni ordinaria dal lato contributivo. Infatti le nuove norme lasciano invariate le aliquote rispetto al passato. Analoghe considerazioni valgono per la cassa integrazione guadagni straordinaria, che prevede un contributo dello 0,90% (0,30% a carico del lavoratore).

Tuttavia quest’anno c’è uno sconto dello 0,63% per le imprese con più di 15 lavoratori al loro interno. Ecco perché per queste la misura del contributo CIGS corrisponde nel 2022 allo 0,27% (di cui lo 0,19% a carico del lavoratore).

Attenzione però: l’istituto di previdenza ha chiarito che della riduzione non si avvalgono le aziende del settore aereo e i partiti politici che abbiano un numero di dipendenti inferiore alle 16 unità. Nessuna variazione per l’addizionale.

Inoltre, dal primo gennaio di quest’anno i datori di lavoro  – sia in regime CIGO, FIS che Fondi di solidarietà bilaterali – devono rispettare gli obblighi contributivi anche verso i lavoratori a domicilio e tutti gli apprendisti.

Dal 2022 il Fis al centro della tutela

Il fondo di integrazione salariale consiste in un fondo di solidarietà, mirato a fornire sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività di lavoro. Da quest’anno, alla luce della citata riforma, il Fis diviene centrale e le tutele con la rispettiva contribuzione valgono a favore di tutti le aziende:

  • con almeno un dipendente;
  • non rientranti nel perimetro CIGO;
  • per le quali non siano stati attivati fondi di solidarietà.

Da quest’anno le aliquote salgono:

  • allo 0,5% per le aziende che utilizzano fino a 5 dipendenti:
  • allo 0,8% se si oltrepassa la citata soglia dimensionale.

Per il solo anno in corso sussiste tuttavia uno sconto. Il decremento delle aliquote, indica l’istituto di previdenza, è suddiviso tra datori di lavoro e lavoratori nella misura, rispettivamente, di due terzi e di un terzo. Anche qui permane per il momento inalterato il contributo addizionale del 4%.

Obblighi contributivi: cosa succede da luglio 2022?

Come abbiamo detto all’inizio, sono stati aggiornati da questo mese gli obblighi contributivi per il finanziamento della cassa integrazione, a seguito della riforma degli ammortizzatori sociali. L’istituto di previdenza ha chiarito che si potranno recuperare o versare gli arretrati dovuti sui periodi di competenza da gennaio a giugno, con i flussi contributivi, fino alla competenza di settembre.

Più nel dettaglio, Inps ha rimarcato che dal mese di competenza di luglio è stato adeguato l’iter di calcolo per il corretto carico contributivo. I periodi pregressi, legati ai periodi di competenza da gennaio a giugno 2022, possono essere regolarizzati – ovvero recuperati o versati – nei flussi contributivi Uniemens di competenza dei mesi di luglio, agosto e settembre di quest’anno. Certamente si tratta di precisazioni Inps che aiutano ad avere un quadro più chiaro della riforma degli ammortizzatori sociali.

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