Pensione anticipata: importanti cambiamenti, ecco le principali novità per il 2022?

Sono stati comunicati i nuovi requisiti per accedere alla pensione anticipata. Chi può beneficiarne? In che modo?

La pensione anticipata permette a coloro che sono interessati dal sistema contributivo misto di smettere di lavorare in anticipo, prima del raggiungimento del requisito anagrafico.

pensione anticipata
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Per accedere alla pensione anticipata è necessario che il lavoratore abbia maturato 42 anni e 10 mesi di contributi (se uomo) oppure 41 anni e 10 mesi (se donna). Tali presupposti saranno in vigore fino al 2026. Chi, invece, ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, può usufruire della cd. pensione anticipata contributiva. In quest’ipotesi sono richiesti 67 anni di età anagrafica, almeno 20 anni di contribuzione e che l’importo del futuro assegno pensionistico sia uguale ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale.

Esistono, tuttavia, vari sistemi per terminare l’attività lavorativa anticipatamente. Quali sono?

Pensione anticipata: in che modo si può smettere di lavorare?

Oltre alla pensione anticipata, ci sono diversi metodi per andare in pensione prima. Anche per l’anno 2022, infatti , sono state conservate:

  • Quota 102;
  • la pensione anticipata per i lavori usuranti;
  • Opzione donna;
  • APE Sociale;
  • APE Sociale rosa.

Analizziamo nel dettaglio tutti questi sistemi e scopriamone i requisiti.

Quota 102: a chi è rivolta?

Dopo l’introduzione in via sperimentale di Quota 100, per il 2022 è stata confermata Quota 102, quale metodo per beneficiare della pensione anticipata. I requisiti per richiederla sono:

  • il raggiungimento dei 64 anni di età;
  • la maturazione di 38 anni di contributi (35,se non si considerano i periodi di malattia, disoccupazione e prestazioni simili);
  • la cessazione del rapporto di lavoro.

Nel caso in cui il richiedente desideri scoprire il totale dei contributi accumulati, può richiedere all’INPS l’ECOCERT. Si tratta dell’estratto contributivo nel quale figurano tutti i contributi versati, le settimane ed il reddito utili al raggiungimento del diritto alla pensione.

Pensione anticipata per lavori usuranti

Un altro modo per andare in pensione prima riguarda coloro che sono addetti a mansioni particolarmente faticose e pericolose. Possono presentare domanda per ricevere l’assegno pensionistico i lavoratori che svolgono le seguenti professioni:

  • mansioni usuranti, come lavori in cave, miniere o lavori ad alte temperature;
  • lavoro notturno, anche a turni;
  • lavori in linea di catena;
  • conduzione di veicoli destinati al servizio pubblico di trasporto collettivo, con una capienza totale dai 9 posti a salire.

Gli interessati, inoltre, devono essere in possesso di tali presupposti:

  • 35 anni di contributi e 61 anni e 7 mesi di età, se lavoratori dipendenti;
  • 35 anni di contributi e 62 anni e 7 mesi di età, se lavoratori autonomi.

Tale prestazione può essere concessa solamente nel caso in cui il lavoratore abbia svolto una o più di tali attività per almeno 7 anni consecutivi, negli ultimi 10 anni di vita lavorativa, oppure per almeno la metà degli anni totali di lavoro.

Opzione Donna: un’opportunità per le lavoratrici

Anche per il 2022 le lavoratrici potranno usufruire di Opzione Donna. I requisiti da possedere sono due:

  • 35 anni di contributi ed essere nate nel 1963, se lavoratrici dipendenti;
  • 35 anni di contributi ed essere nate nel 1962, se lavoratrici autonome.

È importante sottolineare, però, che, nel caso in cui si voglia andare in pensione con Opzione Donna, si subirà il ricalcolo dell’importo esclusivamente tramite sistema contributivo. Tale meccanismo, purtroppo, prevede delle penalizzazioni sulla cifra spettante.

D’altro canto, i contributi utili per Opzione donna non sono solo quelli ordinari, ma anche quelli:

  • da riscatto, come per esempio, quelli pagati per il riscatto degli anni di laurea;
  • da ricongiunzione, per coloro che hanno diverse gestioni previdenziali;
  • figurativi, come, ad esempio, quelli per coprire un periodo di aspettativa non retribuita.

 L’APE Sociale: quali sono i requisiti?

Il termine APE sta per “anticipo pensionistico” ed indica un’indennità a carico dello Stato, utilizzabile fino al 31 dicembre 2022. L’obiettivo è quello di consentire di accedere alla pensione i lavoratori che necessitano di una particolare tutela. È rivolta, infatti, ai soggetti che si trovano in queste specifiche circostanze:

  • sono in stato di disoccupazione;
  • assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente affetto da handicap grave;
  • hanno terminato la NASpI o la Dis-Coll;
  • hanno una riduzione della capacità lavorativa maggiore o uguale al 74%;
  • sono stati addetti ad un lavoro usurante.

Il lavoratore che ha intenzione di andare in pensione in anticipo tramite l’APE sociale deve possedere anche i seguenti requisiti:

  • un’età anagrafica di almeno 63 anni;
  • un’età contributiva di almeno 30 anni;
  • non essere titolare di altre forme di pensione diretta.

L’APE Sociale rosa: come funziona?

L’APE sociale rosa è una modalità di accesso alla pensione anticipata rivolta alle lavoratrici madri. I requisiti per accedervi sono identici a quelli dell’APE Sociale. L’unica differenza consiste nel fatto che è prevista una riduzione dei contributi di 12 mesi per ogni figlio a carico, fino ad un massimo di 2 anni.

In pratica, se la lavoratrice ha:

  • 1 figlio: è necessario che abbia versato almeno 29 anni di contributi;
  • 2 figli: sono richiesti 28 anni di contribuzione.

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