Imu: incredibile, una sentenza stabilisce che non va pagata

Una rivoluzionaria sentenza della Commissione Tributaria Regionale stabilisce che l’Imu non va pagata in un caso molto particolare.

In questo mese, i contribuenti devono fare i conti col pagamento di un’imposta molto importante…ed onerosa. Il 16 giugno, infatti, è fissata la scadenza della prima rata dell’Imu. T

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utti i possessori di immobili, infatti, sono costretti ad affrontare delle spese legate alla proprietà, tra cui l’Imu. Si tratta dell’Imposta Municipale Unica, la tassa comunale da versare sugli immobili, che, dal 2011, tramite la cd. Manovra Salva-Italia dell’allora Governo Monti, ha preso il posto della vecchia Ici.

Un caso ha fatto molto discutere. Un contribuente, infatti, ha segnalato una variazione in ritardo, ma è stato il Comune a ricevere la condanna perché non ha osservato i principi di buona fede e leale collaborazione con il cittadino. Analizziamo nel dettaglio la vicenda.

Imu: i principi ispiratori della sentenza della C.T.R. di Lecce

Con un’innovativa sentenza, la Commissione Tributaria Regionale di Lecce – Sezione 22 –  riconoscendo le tesi proposte dagli Avvocati Maurizio ed Alessandro Villani, ha accolto l’appello del contribuente ed ha revocato l’avviso di accertamento Imu del Comune di Lecce. Il provvedimento era stato emesso nel 2014 nei confronti di un appuntato scelto della Guardia di Finanza, per il quale, secondo la normativa vigente, vige l’esenzione dal pagamento dell’Imu.

Secondo la Commissione Tributaria, nel caso in questione, era necessario valutare tutti i fatti e le circostanze, analizzando lo specifico comportamento del contribuente e l’osservanza dei principi di buona fede e leale collaborazione. Tali principi, infatti, devono necessariamente sussistere in ogni rapporto con la pubblica amministrazione, insieme ai criteri di giustizia sostanziale ed equità tributaria.

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Cosa ha stabilito la sentenza?

Nonostante il ritardo, il contribuente ha effettuato l’adempimento formale della variazione nel 2019, cioè prima dell’emissione dell’avviso di accertamento. Il dato più rilevante, però, è che, secondo la legge, l’adempimento non deve essere ripetuto. Per tale ragione, il Presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’Agata, ha sottolineato che il Comune di Lecce aveva tutti i mezzi e le tempistiche per entrare nel merito e controllare se vi fossero tutti i requisiti per l’agevolazione. E, proprio quest’ultima, non è mai stata oggetto di contestazione perché il Comune si è solo limitato a disconoscerla formalmente.

L’amministrazione comunale, dunque, ha violato il principio fondamentale ed imprescindibile di leale collaborazione, sancito dallo Statuto del Contribuente e sottolineato, di continuo, anche dalla Suprema Corte di Cassazione e dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea.

Di conseguenza, la Commissione Tributaria Regionale, sovvertendo la sentenza di primo grado, ha accolto l’appello del contribuente e ha pronunciato l’illegittimità dell’avviso di accertamento Imu del Comune di Lecce, per l’anno 2014.

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