Estratti conto: per quanto tempo conservare i documenti per evitare rischi col Fisco

Gli estratti conto sono documenti sintetici che raggruppano operazioni compiute in un determinato periodo. Ma per quanto tempo conservarli?

La conservazione dei documenti è diventata obbligatoria non solo per i privati cittadini ma anche per le istituzioni statali e private. Compresi anche le banche e gli istituti di credito.

Estratti conto e Fisco
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Per quanto tempo gli enti devono conservare i documenti è un argomento ancora dibattuto e risulta essere comunque un problema, soprattutto per le banche che offrono vari servizi  ai loro clienti.

Estratti conti: per quanto tempo conservare i documenti?

Il privato cittadino è obbligato a conservare i documenti per un determinato periodo di tempo che varia in base alla natura del documento stesso. Ad esempio, deve conservare per 6 mesi le ricevute e le fatture di alberghi, hotel, ristoranti o altre fatture ricettive. Invece, dopo un anno dal termine della scadenza potrebbe cestinare le quietanze delle assicurazioni.

Può conservare solo per un anno le ricevute delle rette scolastiche o le iscrizioni a corsi sportivi, ma se queste sono utilizzate per le detrazioni fiscali il termine è 5 anni. Per gli scontrini il termine è 2 anni, ma spesso fa fede anche la durata della garanzia pertanto potrebbero essere eliminati anche prima.

La ricevuta del bollo auto ha una durata di 3 anni includendo l’anno del pagamento. Invece, bisogna aspettare 5 anni prima di buttare le ricevute IMU, ICI, affitto o le spese condominiali. Dopo 10 anni si possono eliminare le bollette di telefonia mobile e gli estratti conti bancari.

Ovviamente, questi sono solo alcuni esempi sulle tempistiche di conservazione di alcuni documenti che un privato deve valutare prima di cestinare o meno un documento. Ma si potrebbe ancora continuare. Facendo una ricerca in rete è facile trovare anche altre tipologie di documenti e tempo di conservazione.

Banche ed estratti conto: la normativa

Anche le banche e gli istituti di credito devono conservare i documenti dei loro clienti per 10 anni. Tale durata è obbligatoria ai sensi dell’articolo 119 del Testo unico bancario (TUB) entrato in vigore nel 1984 sostituendo una legge del 1936.

In un primo momento, secondo alcune sentenze della Cassazione (n.1584/2017 e n.11548/2018) l’articolo 119 TUB aveva fatto pensare che il limite dei 10 anni riguardasse solo le operazioni che interessavano il conto corrente bancario, come per esempio l’ordine di un bonifico.

In seguito, proprio con le decisioni n.15404 di giugno 2021 e poi con la decisione n.6887 del 3 maggio 2022 il Collegio di coordinamento ABF ha ribadito che gli estratti conto sono il documento sintetico di varie operazioni effettuate sul conto corrente e strettamente correlate tra loro. Per questo motivo, tali documenti devono essere conservati per 10 anni al pari delle altre operazioni effettuate sul conto corrente.

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