Bonus 200 euro e unione civile: quando spetta ad entrambi i membri della coppia, le condizioni

L’unione civile come si rapporta con il Bonus da 200 euro una tantum? Cerchiamo di rispondere ad un dubbio che da qualche settimana crea perplessità in alcune famiglie.

In quale misura il Bonus 200 euro spetta alla coppia unita civilmente e secondo quali direttive stabilite dalla normativa?

Bonus 200 euro e unione civile
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A partire dal mese di luglio 31,5 milioni di cittadini riceveranno il Bonus 200 euro una tantum direttamente in busta paga, sul cedolino della pensione oppure con modalità differenti previo invio della domanda di erogazione. Il Governo ha optato per questa misura economica assistenziale per sostenere le famiglie che combattono contro i numerosi rincari effetto del conflitto tra Ucraina e Russia. Si tratta di un piccolo sostegno che coinvolge un‘ampia platea di beneficiari, dai lavoratori ai disoccupati fino ai percettori di Reddito di Cittadinanza. Le regole generali di accesso al Bonus sono uguali per tutti – citiamo il reddito inferiore a 35 mila euro – ma occorre conoscere i dettagli della misura per scoprire particolarità e direttive specifiche in relazione a perplessità nate in seguito alla notizia dell’erogazione dei 200 euro.

Unione civile e Bonus 200 euro, cosa sapere

Una coppia unita civilmente dovrà far riferimento al Bonus 200 euro così come ogni altra coppia o membro dello stesso nucleo familiare. L’unione civile, infatti, non è rilevante per l’assegnazione della misura dato che ai fini del diritto dell’agevolazione conta il singolo contribuente e non il nucleo familiare a meno che uno dei componenti sia un percettore del Reddito di Cittadinanza. In questo caso il diritto al Bonus è legato all’assenza di un altro membro che ne ha diritto. In ogni altro caso, invece, vigono le direttive generali per accedere alla misura.

Occorrerà essere lavoratori dipendenti, pensionati, colf, badanti, lavoratori autonomi, stagionali o disoccupati percettori di Naspi. Se un membro della coppia unita civilmente è un pensionato – ad esempio – e l’altro non ha un’occupazione il primo riceverà il Bonus del valore di 200 euro (soddisfacendo il requisito dei 35 mila euro di reddito all’anno) mentre il secondo non otterrà la misura a meno che non sia disoccupato e percettore di Naspi oppure Dis-Coll. La disoccupazione in sé non è condizione di accesso all’agevolazione dato che è necessario essere beneficiari di ammortizzatori sociali. Se un componente dell’unione civile è un lavoratore dipendente e l’altro un lavoratore stagionale, invece, entrambi riceveranno il Bonus.

Limite reddituale, cosa include

Una coppia unita civilmente, dunque, riceverà il Bonus a condizione che si rispettino le condizioni di accesso. Si dovrà far parte di una delle categorie ammesse a beneficio e avere un reddito personale inferiore a 35 mila euro. Concorrono al reddito tutte le entrate di lavoro mensili per i dipendenti mentre per i pensionati valgono tutti i redditi percepiti nell’anno precedente, non solo quelli da pensione. Per colf e badanti, invece, non è previsto un limite reddituale.

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