Aumento prezzo del carburante: gli automobilisti si infuriano mentre la causa rimane un mistero

Il prezzo del carburante sta salendo nuovamente. Il taglio delle accise si sta rivelando inutile ma una spiegazione non c’è. “Speculazione” gridano a ragione i cittadini e i titolari degli impianti.

Siamo dinanzi ad una nuova impennata nonostante i provvedimenti presi dal Governo. Il mistero è lontano dall’essere risolto e gli automobilisti sono sul piede di guerra.

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Il taglio delle accise per far fronte al caro carburante è stato prorogato dal Governo fino al giorno 8 luglio ma il prezzo di benzina e diesel è ripreso nuovamente a salire. I due euro superati nel mese di marzo si stanno avvicinando nuovamente e i cittadini sono disperati e arrabbiati. Si chiedono come sia possibile, chi sta speculando e quando quest’incubo avrà fine.

Due centesimi la scorsa settimana, poi un rallentamento poi una nuova impennata. L’andamento altalenante non aiuta certo a spiegare il mistero ma un dato è ormai appurato. I costi stanno salendo e la crescita è preoccupante. È quanto affermano gli addetti ai lavori alle pompe di benzina.

Da 1,844 si è passati in pochi giorni a 1,894 scegliendo il self. Chiedendo il servito, invece, il prezzo si attesta nuovamente intorno ai due euro. Cifre esagerate che i cittadini non potranno affrontare a lungo. La colpa è della guerra in Ucraina? Sicuramente riveste un ruolo importante ma tante opinioni riportano anche responsabilità diverse di persone che vogliono solamente speculare.

Prezzo del carburante in ascesa, le conseguenze

A rimetterci per il rialzo del prezzo del carburante sono sia gli automobilisti, autotrasportatori, motociclisti che i titolari delle stazioni di servizio. L’acquisto totale di benzina e diesel è in calo e ciò significa per i benzinai rimetterci il denaro speso per acquistare il carburante. Una situazione surreale, dunque, senza responsabili diretti ma conseguenze chiare per tutti i cittadini. Se il presente descrive un quadro pessimo, il futuro potrebbe essere peggiore. Tutto dipenderà dalla durata del conflitto tra Russia e Ucraina, dalle direzioni che la guerra prenderà e dal possibile coinvolgimento di altre nazioni.

Gli aumenti, poi, non riguardano solamente il carburante – i benzinai ne sono ben consapevoli – ma anche la spesa alimentare, il gas, la luce e ogni bene di prima e seconda necessità. Di conseguenza l’attenzione al risparmio diventerà sempre maggiore e se si potrà scegliere di ridurre il numero di volte in cui effettuare il pieno di carburante in un mese non si avranno dubbi sulla strada da prendere.

Le opzioni di risparmio

L’attenzione al risparmio sta spingendo i cittadini verso la ricerca delle cosiddette pompe bianche o, in generale, delle stazioni di servizio con i prezzi più abbordabili. Tanti automobilisti hanno compiuto scelte azzardate e sbagliate per poter evitare il rifornimento mentre altri hanno deciso di seguire con diligenza le indicazioni sullo stile di guida volto alla riduzione dei consumi consigliare dal Codice della Strada.

Il risparmio maggiore, naturalmente, si ottiene optando per la bicicletta o i mezzi pubblici oppure per una camminata se la meta non è lontana. Ne guadagnerà il portafoglio, la salute e l’ambiente.

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